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“Cara” auto, sull’isola avere un veicolo costa di più

Nemmeno lo svantaggio economico fa desistere gli isolani dal possesso e dall’uso delle vetture

Quanto cosa avere un’automobile? Tanto. E sull’isola di Ischia di più rispetto ad altri posti del Paese. Assicurazione, bollo, tagliando, manutenzione e, soprattutto, carburante rappresentano un duro colpo per i portafogli degli automobilisti italiani. In Campania i costi gestione auto annui sono pari a 2.156 euro (dati di automobile.it) mentre il Friuli Venezia Giulia si afferma come la regione più economica per gli automobilisti grazie ad una spesa annua pari a 1.117 euro. Sull’isola di Ischia questi costi aumentano inesorabilmente. Secondo il Codacons nel mese di aprile la benzina servito al litro costava in media 1,771 euro al litro. Per il Mise- Ministero dello sviluppo economico – i prezzi medi nel mese di maggio dei carburanti è di 1,626 euro al libro per la benzina e di 1,519 per il gasolio. Sull’isola la realtà è ben diversa.

In via Provinciale Forio Lacco Ameno il distributore Eni ha superato il tetto dei 2 euro. La benzina, infatti, costa 2,008 euro al litro. Il distributore con il prezzo inferiore è in via Provinciale Panza a Forio con 1.888 euro al litro. Tra il più caro e quello più economico ci sono oltre 10 centesimi di differenza.  Il discorso non cambia con il gasolio. Il prezzo più conveniente è quello del distributore a Forio sulla provinciale per Panza con 1.769 euro al litro. Il prezzo per il gasolio servito oscilla tra 1.883 del distributore Eni in via Provinciale Forio Lacco Ameno a 1.799 della TotalErg a Serrara Fontana. Anche in questo caso ci sono circa 10 centesimi al litro di differenza. Ma perché sull’isola il costo dei carburanti è così elevato? Non è dato saperlo, almeno con documenti pubblici. Non sono riusciti nemmeno a saperlo i legali di Federconsumatori per l’isola di Ischia che hanno presentato un esposto al Ministero per lo sviluppo economico chiedendo l’adeguamento del costo del carburante sull’isola a tutto il resto d’Italia. Ci vorranno ancora mesi prima di una risposta ufficiale del Ministero. A deciderli, i prezzi, non sono comunque i singoli gestori bensì le compagnie petrolifere che comunicano ai benzinai i prezzi da esporre.  

A fotografare l’andamento dei prezzi è il sito del Ministero dello Sviluppo economico, dove i gestori sono tenuti a registrare ogni variazione (pena multe salate). Ma la corsa al pieno low cost è facilitata anche dalle app compara-prezzi (Prezzibenzina.it, Infobenzina.com) che mappano in tempo reale le tariffe zona per zona, via per via. Il risparmio è sempre più determinante per i consumatori, per non dire l’unico criterio di scelta oltre alla prossimità geografica.  

Nemmeno questi prezzi, però, scoraggiano gli isolani dal possesso e dall’uso dell’auto. Ad Ischia sono 64.377 i veicoli che percorrono quotidianamente le strade dell’isola. Negli ultimi giorni abbiamo affrontato il dramma della mobilità e del traffico sull’isola partendo dai dati. Nulla è cambiato rispetto allo scorso anno se non l’aumento dei veicoli. Rispetto al 31 dicembre 2017 sull’isola ci sono circa mille veicoli in più. Un dato che sottolinea quanto non si abbia contezza del problema traffico.

Tutti abbiamo la percezione che siano troppe le auto, gli scooter, le moto e gli autobus che circolano per le strade dell’isola. Nel periodo di alta stagione, poi, percorrere l’isola da un lato all’altro diventa quasi impossibile, prim’ancora che snervante. Con numeri alla mano, abbiamo tracciato una geografia della mobilità (poco) sostenibile nelle strade dei sei Comuni isolani.  Ci vuole una rivoluzione culturale. A combattere devono scendere in campo in primis i cittadini che non vogliono affogare sotto “un tetto di lamiere”, (come ha definito il sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale, l’isola di Ischia). e poi gli albergatori, i ristoratori, gli operatori del turismo in generale. Se Ischia non cambia marcia e diventa meno caotica finirà per non essere più scelta dai vacanzieri che dirotteranno le loro vacanze in altre mete. Ed Ischia senza turisti rischia davvero di annegare.   

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