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Caro carburanti in Italia, cala il prezzo a Ischia

Dopo oltre tre settimane di stasi, nel fine settimana si sono registrati movimenti sui listini dei prezzi consigliati dei carburanti dei maggiori marchi. Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, sabato Eni ha ridotto di un centesimo al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio. Per il Cane a sei zampe si tratta della prima variazione dallo scorso 22 giugno.

Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di lunedì su circa 15mila impianti: benzina self service a 1,408 euro/litro (-2 millesimi, compagnie 1,414 pompe bianche 1,391), diesel a 1,290 euro/litro (-2, compagnie 1,297, pompe bianche 1,271). Benzina servito a 1,549 euro/litro (-1, compagnie 1,597, pompe bianche 1,449), diesel a 1,434 euro/litro (-1, compagnie 1,484, pompe bianche 1,330).

Gpl servito a 0,580 euro/litro (invariato, compagnie 0,590, pompe bianche 0,566), metano servito a 0,978 euro/kg (+1, compagnie 0,986, pompe bianche 0,972), Gnl 0,890 euro/kg (compagnie 0,865 euro/kg, pompe bianche 0,907 euro/kg). Questi i valori comprensivi di accisa: benzina a 970,14 euro per mille litri, diesel a 881,48 euro per mille litri. Sull’isola di Ischia, com’è ormai noto, questi prezzi sono una chimera.

Basta fare un giro per le strade dell’isola e dare un’occhiata al portale sull’Osservatorio dei prezzi sul carburante redatto dal Ministero per lo Sviluppo Economico, per capire che da noi, è tutta un’altra storia. Il prezzo minore della benzina è quello erogato dal distributore di via provinciale Panza a Forio dove un litro di benzina, erogato in modalità self service, costa 1,731 euro. Ci vogliono 10 centesimi in più al litro, sempre presso la stessa stazione, per avere un pieno servito. La variazione tra il prezzo maggiore e quello minore è di poco meno di 10 centesimi a litro.  Basta prendere il traghetto, attraversare il mare ed il costo della benzina diminuisce. Il prezzo della benzina al litro in uno dei primi distributori incontrati sulla terraferma è di 1,347. Una differenza di circa 40 centesimi al litro che su un pieno può raggiungere anche 20 euro. La questione l’ha sollevata quasi due anni fa Federconsumatori presentando un esposto al Ministero per lo sviluppo economico chiedendo l’adeguamento del costo del carburante sull’isola a tutto il resto d’Italia. Successivamente c’è stata anche la raccolta firme promossa dal blogger ischitano Giovanni Cricco con circa 5mila sottoscrizioni nelle quali si chiedeva l’adeguamento del costo della benzina sull’isola. Nel contempo Federconsumatori ha presentato un esposto all’Agcm – Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – ricostruendo il mercato di riferimento sull’isola e sulla terraferma della benzina. A finire nell’occhio del ciclone il Cotrasir che è stato segnalato all’Antritrust per un aumento “di oltre il 300% dall’estate 2018 al mese di aprile 2019” da quando “le due compagnie di navigazione che gestivano in regime di mercato il servizio di trasporto marittimo merci da e per l’isola (GML e Traspemar) hanno creato il Consorzio Trasporti Speciali Infiammabili e Rifiuti, il medesimo ha iniziato a gestire direttamente il servizio di trasporto marittimo degli infiammabili per tutte le isole del Golfo di Napoli e ha stabilito una tariffa comune per entrambe le imprese consorziate”. L’Autorità un mese fa ha decretato lo scioglimento del Cotrasir. Per il trasporto dei rifiuti la Traspemar è già subentrata. Presto un cambio avverrà anche nel trasporto dei carburanti.

La speranza è che il ritorno alla concorrenza possa arrecare benefici alle aziende isolane, agli automobilisti isolani ed ai tanti turisti che, ogni anno, si scandalizzano dinanzi al cartello che indica i prezzi dei carburanti. Il ripristino della concorrenza, laddove possibile, deve rendere il prezzo della benzina sull’isola ‘normale’. Anche se, comunque, il prezzo del carburante in Italia, resta tra i più alti in Europa. “L’Italia si piazza al secondo posto della classifica dei paesi europei dove il gasolio costa di più – ha denunciato il presidente Carlo Rienzi – Con una media ai distributori di 1,285 euro al litro il nostro paese si colloca in seconda posizione, preceduto solo dalla Svezia (1,359 euro/litro). Non va meglio sul fronte della benzina: con un prezzo medio alla pompa di 1,399 euro, l’Italia è al 4° posto in Europa, dietro Paesi Bassi, Danimarca e Grecia”. Rispetto alla media Ue la benzina costa oggi nel nostro paese l’11% in più, mentre per il gasolio gli italiani spendono addirittura il 14% in più. Una differenza quella tra i listini italiani ed europei determinata dall’elevata tassazione che vige sui prezzi di benzina e gasolio nel nostro paese, e che raggiunge il 70% su ogni litro di carburante venduto in Italia – attacca il Codacons – Basti pensare che al netto di Iva e accise benzina e gasolio costano nel nostro paese addirittura meno della media europea (0,418 euro al litro la verde e 0,436 il diesel contro una media Ue rispettivamente di 0,432 euro e 0,452 euro).

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