CRONACAPRIMO PIANO

Caruso: «Situazione sotto controllo, non è ancora il tempo della resa dei conti»

Il caso Villa Mercede analizzato dal sindaco di Serrara Fontana che per adesso tiene in “stand by” la ricerca di (eventuali) responsabili, ma inizia a vedere la luce dopo che il focolaio aveva preoccupato e non poco l’isola tutta

Partiamo da Villa Mercede. Quanto c’è ancora da preoccuparsi e quanto fenomeno e dunque allarme possono ritenersi definitivamente circoscritti?

«Non è ancora l’ora di fare i conti, ne parleremo ad emergenza finita. Qualcosa non ha funzionato, è ovvio: l’ospedale Rizzoli si sta sostituendo alla cooperativa in modo meritorio, vuol dire che precedentemente qualche carenza se non altro in termini di organico c’era. Insomma, evidentemente il personale era insufficiente»

«Per quanto riguarda la preoccupazione che il fenomeno si possa estendere, ritengo che il rischio non si configuri dal momento che attualmente la situazione appare sotto controllo. All’interno della rsa ci sono diciannove degenti positivi e gli altri negativi assistiti da personale dell’ospedale Rizzoli e da alcuni lavoratori della cooperativa: a tutte queste persone va il mio più sentito ringraziamento. Tutto è debitamente monitorato, a questo si aggiunga anche il fatto che ho emesso un’ordinanza sindacale che disciplina l’entrata e uscita della struttura. All’esterno, poi, si trovano tuttora sei operatori positivi che sono tutti a casa e vengono monitorati dai medici curante e dal personale ospedaliero. Di questi quattro sono di Serrara, uno di Ischia e uno di Casamicciola. A costoro vanno aggiunti quattro parenti infettati dagli stessi operatori. Spero che tutti guariscano quanto prima, intanto non vedo ulteriori pericoli».

Sono state giornate ricche di polemiche. Del Deo ha sparato a zero contro D’Amore e la Asl, Maria Grazia Di Scala pure, De Luca ha risposto per le rime. Tutto ruotava attorno a Villa Mercede. Sei rimasto lontano dai riflettori perché ovviamente eri alle prese con cose ben più serie, posso chiederti adesso che idea ti sei fatto di quanto accaduto? E soprattutto, ci troviamo davanti ad una casualità o si poteva evitare il peggio?

«Tu, come è giusto che sia, fai il tuo lavoro, ma io non intendo farmi tirare dentro la polemica. Comunque, il momento è ancora delicato, la situazione sotto controllo ma in ogni caso da vagliare perché abbiamo ancora operatori che si trovano presso le proprie case ma affetti da un’infezione seria e con loro molti anziani che proprio in virtù dell’età si portano dietro una serie di patologie pregresse. Non è ancora l’ora di fare i conti, quando sarà il momento ci fermeremo a capire se e chi ha sbagliato, di chi sono le responsabilità. Non sfuggo a farlo, voglio essere chiaro, ma dovrà succedere un minuto dopo aver superato la fase di emergenza che riguarda tante persone. Solo allora ne parleremo a trecentosessanta gradi e a ogni livello. Perché che qualcosa non abbia girato benissimo, appare evidente a tutti: in questo momento l’ospedale Rizzoli si sta sostituendo alla cooperativa in modo meritorio, vuol dire che precedentemente qualche carenza se non altro in termini di organico c’era. Insomma, evidentemente il personale era insufficiente».

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Qual è allo stato dell’arte la situazione complessiva della residenza per anziani?

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«Dalle informazioni in mio possesso viene pienamente gestita. Ai degenti vengono somministrate terapie, fatti prelievi, visite, tutto procede come dovrebbe. E’ puntualmente garantita anche la corretta igiene delle persone, abbiamo risolto anche delle disfunzioni sulla somministrazione dei pasti per le quali peraltro avevo chiesto informazioni per iscritto».

I grillini ischitani hanno proposto di far diventare Serrara Fontana zona rossa. Non oso immaginare cosa possa aver pensato appena hai letto di questa iniziativa…

«Ripartire? Dovrebbe iniziare il Governo a dettare alcune linee guida per il turismo ma non siamo fermi. Potremmo fare i test a tutti, creando così un’isola sicura non soltanto a livello di immagine ma anche nei fatti. Questa iniziativa potrebbe abbattere i costi della sicurezza che ogni attività dovrebbe sobbarcarsi mettendo in atto i protocolli a livello governativo»

«Guarda, ho trovato decisamente singolare che tra coloro che hanno avanzato questa richiesta, figuri uno strenuo sostenitore del Comune unico. Voglio dire che per coerenza bisognerebbe far diventare zona rossa l’intera isola d’Ischia. Poi se mi si viene a dire che il problema è localizzato a Serrara, io faccio sommessamente osservare che aree come Sant’Angelo e Succhivo non hanno nessun caso e anche per quelle aree è stata evidentemente chiesta la zona rossa. Fatta questa considerazione, ribadisco che la situazione è sotto controllo e gestita in modo soddisfacente: non capisco il perché di questa iniziativa, a meno che qualcuno non conosca bene i numeri. E’ l’unica motivazione plausibile, e per la verità la si evince pure in alcuni passaggi leggendo la predetta richiesta…».

Voglio ritornare alla famosa conferenza stampa del sindaco di Forio. Ma non sarebbe stata istituzionalmente più valida un’iniziativa congiunta?

«La considerazione mi sembra tanto giusta quando ovvia, cinque voci sono sempre meglio di una. Però il collega, nella più assoluta autonomia, ha ritenuto di doversi comportare in questo modo».

La stagione rischia di saltare, con conseguenze devastanti. Molti non vedono ancora uno “scatto” da parte delle amministrazioni comunali isolane. E’ giusto o magari qualcosa si muove lontano da occhi indiscreti? Anche perché senza turismo la barca rischia di affondare, non avendo il territorio altre fonti di sostentamento cui attingere….

«Noto che le tue domande oggi sono particolarmente pepate… Allora, come sindaci siamo attivamente impegnati in una serie di ragionamenti ma siamo condizionati anche dalla scarsa chiarezza su quelli che potranno essere gli scenari futuri. Mi spiego meglio, non ci sono ancora indicazioni chiare su come una serie di strutture potranno e dovranno riaprire, attenendosi a quali norme, disposizioni e requisiti. E questo credo non sia chiaro nemmeno a livello governativo. Per quello che posso dire, siamo ovviamente preoccupati da un calo del turismo che sull’isola oscillerà tra il 50 e il 60 per cento ma anche sulla diversificazione dei flussi: in tanti, infatti, potrebbero puntare su case vacanza piuttosto che sugli alberghi. Ci stiamo ponendo il problema e siamo preoccupati, ma lo siamo anche su come faremo a far quadrare i bilanci comunali. In questo momento guardiamo a Roma e all’Europa come interlocutori dai quali ci aspettiamo risposte e atti concreti di sostegno a imprese, lavoratori e infine anche degli enti locali. Poi stiamo ragionando di ripartire magari facendo i test a tutti, pubblicizzando l’immagine di un’isola sicura non soltanto a livello di immagine ma anche nei fatti. Questa iniziativa, peraltro, potrebbe tornare utile ad abbattere i costi della sicurezza che ogni attività commerciale sarebbe costretta a sobbarcarsi mettendo in atto i protocolli a livello governativo».

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luigi

Prima bisognava dire ai cittadini che non dovevano abbassare la guardia, adesso la colpa è della cooperativa che gestisce villa mercede e dei 5 stelle che chiedono – con un minimo di logica – che il comune sia dichiarato zona rossa. E poi cosa c’entra che chi ha posto questa richiesta sia a favore del comune unico? Allora per dispetto, con un focolaio a Fontana dovremmo chiudere l’intera isola? Oh, ma una parola contro l’Asl manco morto…. non fosse mai che il Gpvernatore si offenda e dichiari per davvero il comune zona rossa?

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