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Caso Caremar, mercoledì audizione in Regione

ISCHIA. Non c’è pace in casa Caremar. L’azienda di trasporto marittimo, tanto per cambiare, è nuovamente al centro delle proteste. A gridare allo scandalo, questa volta, sono, infatti, diversi ex marittimi della compagnia che si ritrovano a vivere una situazione ai limiti del paradossale. Come si ricorderà, nei mesi scorsi, sulle colonne di questo giornale, avevamo anticipato che alcuni lavoratori, licenziati a seguito dell’avvenuta privatizzazione della Caremar, risalente all’estate del 2015, erano stati reintegrati dalla compagnia. O, per meglio dire, presso il Tribunale di Napoli erano stati discussi i ricorsi presentati dai marittimi in questione e che si erano conclusi con una vittoria da parte di questi ultimi.  Il Tribunale napoletano, infatti,  aveva condannato, non solo gli armatori a risarcire i danni nei confronti dei marittimi licenziati, ma aveva anche stabilito l’obbligo di riassunzione. Una vittoria importante questa per i tanti dipendenti della compagnia di navigazione e che lasciava ben sperare all’apertura di nuovi e più significativi scenari nell’intricata vicenda della privatizzazione della Caremar. Peccato, però, che i fatti poi siano andati diversamente. Già, perchè diversi sarebbero i marittimi, allo stato attuale, che pur avendola spuntata positivamente nelle sedi giudiziarie, non sarebbero stati comunque reintegrati dall’azienda. Nonostante siano passati mesi dalle sentenze emesse, essi continuano, infatti, a restare in stato di disoccupazione, in quanto, sembrerebbe che la Caremar abbia fatto orecchie da mercante a quanto stabilito dal Tribunale di Napoli. Motivo questo che ora sta fomentando forti malumori che potrebbero  presto sfociare anche in azioni di protesta.

Già, lo scorso lunedì, infatti, avrebbe dovuto avere luogo un sit-in a Calata di Massa, dinanzi la sede dell’azienda di navigazione. «Amici cari della Caremar, il giorno 12 scenderò a protestare  per una vertenza ed una giusta  causa di tribunale  che  non viene rispettata. Parlo a nome anche degli altri vincitori dei ricorsi presentati. Noi non ci stiamo a questa situazione e il nostro dissenso è totale».  Questo il messaggio audio, inviato nei giorni scorsi da un ex marittimo della Caremar ai suoi colleghi per invitarli a partecipare all’azione di protesta. Protesta che, tuttavia, non avrebbe avuto poi luogo in quanto la prefettura non avrebbe dato l’autorizzazione.  Nulla però toglie che, nelle prossime settimane, potrebbero esserci nuovi tentativi da parte degli ex marittimi di far sentire la propria voce. La vicenda, infatti, di cui si ritrovano loro malgrado protagonisti, rasenta ormai l’assurdo e sembrerebbe essere soltanto l’ennesima beffa messa in atto dai vertici della compagnia di navigazione che a tre anni dall’atto di privatizzazione continua a far parlare di sè in modo negativo.  Ricordiamo, infatti, come più volte riportato sulle colonne di questo giornale, che il caso Caremar è finito anche nel mirino della Commissione Europea, chiamata a discutere, lo scorso anno, l’esposto presentato in forma anonima dai marittimi della compagnia,  i quali avevano denunciati gli abusi che l’azienda avrebbe commesso ai loro danni all’indomani della privatizzazione. In particolar modo, ad essere stata oggetto più volte di vertenze la discutibile organizzazione  di bordo dei tempi di lavoro e di riposo , applicati dalla compagnia di navigazione, rea,  così, facendo, secondo l’associazione Autmare, guidata da Nicola Lamonica, di mettere a repentaglio non solo l’incolumità degli stessi marittimi, ma anche dei viaggiatori.

Mercoledì audizione in Regione

Come finirà l’intricata vicenda degli ex dipendenti non è ancora chiaro,  ma qualcosa comincia a muoversi anche in  seno alle istituzione della Regione Campania.  Quanto sta accadendo agli ex marittimi della compagnia e non solo, è infatti giunto ancora una volta alle orecchie del Consigliere della minoranza della  Regione Campania, Maria Grazia Di Scala che ha così deciso di portare il caso Caremar, tra i banchi del palazzo di Santa Lucia. Il prossimo mercoledì 21 Marzo, alle ore 11.30 infatti, è stata convocata un’ audizione congiunta presso la III e IV Commissione permanente del Consiglio della Regione Campania   per discutere proprio dell’intricate problematiche dei lavoratori della compagnia.  Una notizia questa di non poco conto, visto che comunque in tre anni, questa sarà la prima volta in cui le commissioni consiliari si riuniranno per prendere atto di quanto sta accadendo all’interno della Caremar e forse si decideranno a prendere in più seria considerazione il caso. «É l’ora della verità? – ha commentato proprio l’Autmare- saprà l’istituzione regionale, da tempo sostenitrice degli interessi padronali in barba alle leggi dello Stato e quelle comunitarie sui diritti del lavoratore e per la sicurezza, darsi un sussulto per capire cosa è capitato a seguito di una privatizzazione ” alla carlona” ed agire di conseguenza?Noi Autmare che da sempre abbiamo lottato a fianco dei lavoratori ingiustamente estromessi dal posto di lavoro e di quelli super sfruttati per effetto di un accordo capestro di II livello, già bocciato da un referendum tra i lavoratori, ci saremo ed ancora una volta richiameremo all’attenzione delle dette Commissioni la supremazia della legge sugli interessi di parte circa le sentenze del giudice del lavoro e le prescrizioni del D.legs 108/2005 in tema di orario di lavoro: sui limiti da non travalicare per garantire giustizia ed umanità!»

Sara Mattera

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