CULTURA & SOCIETA'

Ci mettiamo alle spalle un anno da dimenticare sperando che il 2023 sia quello della riscossa per l’isola

Dalla mezzanotte in poi di questo nuovo anno 2023 che pare voglia aprirci tutte le porte, bisogna fare sul serio, ricercando con determinazione e volontà politica la rivincita sui fatti andati male, sulle posizioni inseguite e non raggiunte, sulle opere pubbliche avviate col pensiero ma ferme sul piano dell’attuazione. L’elenco è lungo ed importante,e richiama responsabilità vere senza trucchi

Allo scoccare della mezzanotte, questa sera, dopo il gran cenone cosiddetto di Capodanno, si dovrebbe, dico si dovrebbe sparare, suonare, cantare, ballare, fare baldoria senza freni. Ci si dovrebbe abbracciare e baciarsi ed infine brindare all’anno nuovo 2023 che arriva, dando per scontata la speranza che possa essere un anno migliore del terribile 2022 che ci stiamo buttando alle spalle. Sarà l’anno della rivincita? E’ la storia di ogni capodanno che lo facciamo incominciare tra i botti fragorosi e prolungati ed i proclami di chi agita la bacchetta del comando.

E’ qui la festa, come diceva quel noto campione di filastrocche che si spacciava per cantante. Infatti dovrebbe essere proprio qui la festa, nelle piazze centrali e storiche di ogni Comune dell’ isola. Abbiamo detto dovrebbe, usando un condizionale di rigore, visto che non si sa ciò che accadrà questa sera vicino alla mezzanotte. Il ricordo della mortale frana di Casamicciola è ancora vivo nelle coscienze degli isolani che tanta voglia di scendere in piazza per fare tutte quelle cose che abbiamo elencato sopra in apertura del presente articolo, proprio pare che non ce l’abbiano. Quindi prevediamo un capodanno incerto con alcune eccezioni che non mancano mai. Chi ha prenotato il cenone al ristorante e chi si è organizzato nella propria abitazione in famiglia con amici e parenti, questi non cambieranno il programma per brindare all’anno nuovo.

Avremo una Piazza Antica Reggia a Ischia silenziosa,una piazza emblematica per tante ragioni dove chi vorrà raggiungerla dopo cena, lo farà per scambiarsi gli auguri con l’amico o amica che avrà avuto la stessa idea, senza far scorrere quei nostalgici fiumi di champagne agitati da musiche rap, pop, rock, hard, punk e via discorrendo di una gioventù vogliosa ma per l’ occasione purtroppo frenata. Dovevano essere auguri lanciati nell’allegra agitazione della festa che si sarebbero dispersi verso l’alto, nel cielo della Casina Reale in un viaggio all’infinito senza ritorno. Auguri che si sarebbero intrecciati con quelli che si dovevano elevare in una situazione di normalità, questa sera anche da Piazza Marina a Casamicciola dove il nostro coordinatore Gaetano Ferrandino avrebbe condotto alla sua collaudata maniera le danze e la…sfida alla piazza di Ischia, diventata sul campo tradizionale rivale.

CAPODANNO 2023 A ISCHIA SENZA…TAPPO

Doveva essere quindi anche lì la festa, in piazza marina Casamicciola che avrebbe tentato di sottrarre anche quest’anno fette di pubblico alla consorella piazza di Ischia. Nella lotta a chi avrebbe fatto meglio il pienone erano candidate anche le piazze di Forio, Lacco Ameno e Sant’Angelo con un programma musicale e di baldoria di tutto…rispetto. Invece ciò che davvero serve è l’augurio che dovrà elevarsi da tutte le piazze della festa mancata per l’accoglienza del nuovo anno, l’anno nuovo 2023, che a mezzanotte saluteremo , possa essere foriero di rinnovate speranze sul piano della rinascita sopratutta di Casamicciola, della programmazione, delle idee, della produttività, dell’assistenza, dell’ordine pubblico, della solidarietà, degli affetti familiari ed amicali, della religione, dello sport competitivo e della buona sanità. Speranze, naturalmente estese all’isola intera le cui realtà non si differenziano più di tanto dall’una all’altra. Il 2023 può e deve essere l’anno della rivincita in senso generale e specifico. Ogni Comune isolano si porta appresso problemi strutturali, sociali ed ambientali mai risolti per intero. Ad ogni capodanno si ripropone la solita litania: quest’anno sarà l’anno buono, quest’anno ce la faremo, quest’anno nessuno ci fermerà, e così via fino all’esaurimento delle residue riserve di ottimismo. Dalla mezzanotte in poi di questo nuovo anno 2023 che pare voglia aprirci tutte le porte, bisogna fare sul serio, ricercando con determinazione e volontà politica la rivincita sui fatti andati male, sulle posizioni inseguite e non raggiunte, sulle opere pubbliche avviate col pensiero ma ferme sul piano dell’attuazione. L’elenco è lungo ed importante,e richiama responsabilità vere senza trucchi.

Foto di Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter

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