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“Cities for Life”, Serrara Fontana contro la pena di morte

 

di Sara Mattera

SERRARA FONTANA – 1685 esecuzioni dall’inizio del 2016, effettuate in 77 paesi. Di questi almeno dieci quelli che, negli ultimi cinque anni, hanno condannato a morte circa 2500 persone per i soli reati di droga. Sono questi i dati diffusi recentemente dalla lega internazionale contro la pena di morte “Nessuno tocchi Caino” e relativi alle esecuzioni capitali eseguite nell’ultimo anno. Una pratica – se così possiamo definirla – riconosciuta ancora oggi come legale in almeno 58 nazioni e che da sempre divide l’opinione pubblica tra chi si dice favorevole e chi invece la considera, a prescindere da chi venga giustiziato, una violazione dei diritti umani. E del resto anche i dati a tal proposito parlano chiaro: nonostante sia stato drasticamente ridotto il numero dei paesi che mantengono la pena capitale nella loro legislazione, emerge che essa sia ancora praticata anche nei confronti di minori o persone affette da disturbi psichiatrici. Recenti indagini hanno poi dimostrato che nel corso degli anni, a causa di errori giudiziari, sono saliti al patibolo centinaia e centinaia di individui innocenti che non avevano commesso alcun reato.

Ecco perché oggi, in tutto il mondo, esistono diverse associazioni che si battono per l’abolizione della pena di morte e altrettanti sono i Comuni che, dislocati sul territorio italiano, nel proprio piccolo supportano questa causa. Tra di essi, figura anche il Comune di Serrara Fontana. Qualche giorno fa, infatti, la giunta comunale presieduta dal sindaco Rosario Caruso ha deliberato per l’adesione a “Città per la vita – città contro la morte”, iniziativa contro la pena capitale promossa dalla Comunità di Sant’Egidio e che ricorre il 30 novembre, anniversario della prima abolizione della pena capitale in uno stato europeo. Ogni anno, infatti, durante questa giornata, le città italiane aderenti all’iniziativa illuminano un proprio monumento in segno di opposizione alla pena di morte.

Anche il Comune montano, quindi, ha deciso di partecipare all’evento con l’obiettivo di rendere questa sua adesione un “motivo di crescita e responsabilità, operando in tutti gli ambiti di propria competenza, affinché siano assicurati spazi di adeguata informazione e sensibilizzazione sul territorio comunale, sulle motivazioni del rifiuto di tale pratica e sul progresso della campagna abolizionista nel mondo”. Una decisione davvero lodevole per l’amministrazione di Serrara Fontana che dimostra, ancora una volta, di essere sensibile ai grandi temi di attualità e che rappresenterà un supporto simbolico alla votazione sulla sesta moratoria universale della pena di morte, che si terrà a dicembre prossimo in seno all’assemblea generale dell’Onu con l’intento di sospendere l’applicazione della pena capitale in tutti i paesi membri appartenenti alle Nazioni Unite.

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