CRONACACULTURA & SOCIETA'

Conti correnti e rincari ingiustificati: è ora di rimborsare

L’Autoritá ha chiesto alle banche di restituire le nuove spese ai clienti. Ecco i consigli di “Noi Consumatori” per difendere i diritti dei correntisti.

di Rosella Lauro

I conti correnti bancari in alcune banche costano sempre di più. A Ischia è scoppiato il caso di Unicredit sugli aumenti sproporzionati ma anche sulla poca attenzione verso il cliente.

Molte banche hanno aumentato i costi dei conti correnti giustificandoli con motivazioni generiche come la contribuzione al Fondo di solidarietà o la diminuzione dei tassi di mercato. Motivi non giustificati come invece richiesto dal Testo unico Bancario. Per questo molte associazioni di consumatori, hanno segnalato il comportamento poco lecito di alcune banche a Banca d’Italia ha richiamato gli operatori al rispetto delle regole. Ora l’Autorità ha comunicato di aver chiesto alle banche di restituire quanto fatto pagare illecitamente ai clienti.

Il Golfo ha contattato il presidente di “Noi Consumatori”, l’avvocato Angelo Pisani. Ecco i consigli per difendere i diritti dei correntisti.

Presidente, le banche possono cambiare le condizioni dei conti? 

«purtroppo e’ la prassi, in alcuni casi e previa comunicazione Sì, le banche, per legge, possono cambiare le condizioni economiche dei conti correnti, ma devono specificare nella comunicazione inviata al correntista un giustificato motivo e tener conto del riscontro e diritto di ripensamento e rinuncia del cliente. Le banche anche pretestuosamente danno come motivazione degli aumenti avvenuti nel corso deli anni, i maggiori costi derivanti dall’adeguamento alle norme europee in tema di Fondi di garanzia e i contributi versati al Fondo di risoluzione per la normativa “bail-in”. Proprio in merito a questa situazione Banca d’Italia ha inviato una lettera agli operatori in cui specifica quando le modifiche unilaterali non sono efficaci perché le banche non hanno rispettato le regole dell’articolo 118 del Testo unico bancario (dlgs 385/93) in termini di preavviso, comunicazione personale e giustificato motivo. Tra le altre cose l’Autorità puntualizza che è necessario sempre un legame diretto tra la causa dell’aumento e l’importo della modifica. Inoltre Banca d’Italia chiede in maniera esplicita di fare modifiche una tantum delle condizioni. Qui siamo dinanzi ad aumenti continui». Se esistesse una vera giustizia e non tante sentenze altalenanti dettate solo dalla “politica del diritto “ non esisterebbero e sarebbero punite tante modifiche e aggravi per i correntisti obbligati a servirsi delle banche da un sistema di potere che oramai governa il mondo». 

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Avvocato, in questo caso gli aumenti dei costi di c/c sono giustificati? 

«Ritengo che gli aumenti dei costi del conto corrente, come spessso accade se si fanno bene i conteggi , ma in particolare in questo caso specifico, non sono assolutamente adeguati e dubito molto che sono state rispettate le norme e soprattutto il codice etico .  I correntisti ischitani che vogliono sapere se la propria banca ha rispettato le regole dettate dalla Banca d’Italia posso chiamarci e fondamentale passare sempre ai raggi x conteggi e addebiti delle banche. La nostra associazione “Noi Consumatori” è a disposizione degli ischitani come di tutti gli italiani oramai considerati polli da spennare un po’ come accade per le bollette delle forniture telefoniche , elettriche o gas vere e proprie multinazionali degli addebiti automatici. Basta inviarci la documentazione e  verifichiamo se gli aumenti sono tra quelliindicati come “anomali” da Banca d’Italia e soprattuto d’amo devono far valere i principi di buona fede, trasparenza e correttezza a favore dell’utente bancario rispolverando il vecchio e saggio codice civile . Facciamo un reclamo e poi se non arriva risposta entro 30 gg o ne arriva una non soddisfacente si può fare ricorso all’Arbitro bancario e finanziario che ha già dato ragione a tanti correntisti, ma ovviamente bisogna sempre informare l’autorità giudiziaria di sospetti prima che diventino epidemie bamcarie».

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Cosa fare se la banca ha aumentato i costi

«oltre a chiedere giustizia , rimborso e/o danni , puo essere il momento opportuno di cambiare conto. Non bisogna farsi lasciare spaventare dalle tempistiche, perché è prevista una procedura di chiusura rapidissima, attivabile direttamente dalla nuova banca. Molte banche propongono offerte molto interessanti. E comunque, nel caso la banca ritarda la chiusura, è previsto anche un indennizzo per il cliente pari a 40 euro, più una somma per ogni giorno di ritardo calcolata applicando alla giacenza di conto il tasso massimo ai fini dell’usura come comunicato da Banca d’Italia». 

Come si chiude il conto corrente?

«Sempre opportuna una pec o una raccomandata di contestazione e in attesa che sia possibile utilizzare veramente il trasferimento veloce occorre seguire la procedura tradizionale: aprire un conto corrente nella nuova banca, trasferire accredito stipendio e addebiti diretti di bollette e rate, chiedere bancomat e carta di credito, e quindi procedere alla chiusura del vecchio conto senza spese. Bisogna seguire questa procedura anche se il correntista ha deposito di titoli. È un diritto ricevere la restituzione della quota di canone annuo delle carte per il periodo successivo al recesso. Ad esempio se il canone è annuo e il recesso è di giugno, la Banca è tenuta a restituire metà del canone già pagato».

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