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Festa, farina e forca: quando le elezioni si giocano (anche) in piazza

FORIO – Da che mondo è mondo, non c’è una campagna elettorale che non annoveri, tra i suoi appuntamenti, eventi di piazza che richiamano centinaia e centinaia di persone. In questo genere di manifestazioni talvolta eccessive i maestri indiscussi sono i cugini americani (basti pensare ai comizi e agli eventi mondani organizzati dal tycoon e presidente degli Usa Donald Trump); tuttavia, c’è da dire che noi italiani non siamo da meno. Certo, la Prima Repubblica e i suoi comizi non ci sono più, ma questo non vuol dire che si sia completamente rinunciato a feste e festicciole che prevedono la presenza dell’elettorato. La consuetudine di mettere in piedi serate in cui si mangia e si beve alle spese del candidato di turno è molto radicata soprattutto nel Mezzogiorno d’Italia. Non è detto che certi espedienti siano sempre utili a procacciarsi consensi, ma come dice il vecchio adagio, “tentar non nuoce”.

Come potete leggere in altra parte di questo giornale, ad aprire le danze sarà il candidato di “Forio nel futuro” Luciano Castaldi, che ha deciso di inaugurare la propria campagna elettorale a Panza, popolosa frazione del Comune di Forio. La scelta dell’ex assessore alla cultura non è affatto casuale, e di certo la sua idea sarà “scopiazzata” anche dagli altri candidati. Non bisogna dimenticare, infatti, che Panza è uno dei bacini di voti più ingenti dell’intero territorio della cittadina turrita. È ragionevole supporre, pertanto, che molte delle manifestazioni organizzate dalle varie coalizioni avranno come “teatro” la centralissima piazza San Leonardo.

Ma la campagna elettorale, come è facile intuire, non si giocherà soltanto in “esterna”. Nonostante viviamo nel terzo millennio, ci sono “tradizioni” che sono dure a morire. Ci riferiamo, per chi non lo avesse ancora capito, alla pratica del voto cercato andando casa per casa e ai “santini” elettorali. Quelli che, tanto per intenderci, ci ritroviamo nelle tasche di giacche e pantaloni dopo aver affettuosamente salutato un amico candidato. Alla tradizione, ovviamente, si affianca anche la modernità. Nonostante i tipografi e i grafici facciano ancora affari d’oro realizzando e stampando materiale elettorale, nell’era della tecnologia e dei social network è possibile – con un investimento minimo da parte del candidato – ottenere una maggiore visibilità, che non si può raggiungere con i mezzi di comunicazione più “datati”. Stiamo alludendo, ovviamente, agli annunci a pagamento sui social e alle pagine Facebook, che se usati in maniera intelligente possono condurre ad apprezzabili risultati. Inoltre, non bisogna affatto trascurare la messaggistica istantanea (Messenger, WhatsApp et similia), che rappresenta l’evoluzione del famigerato “santino”. Un filo diretto con il potenziale elettore, ma che va utilizzato con cautela dal candidato: infatti il destinatario, a causa dei numerosissimi messaggi ricevuti, non solo potrebbe decidere di bloccarvi, ma addirittura di non votarvi…

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