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Kenya, ischitano in missione viene drogato e poi derubato

Brutta disavventura per Gianni Tesoro, «penso ai 500 euro che mi sono stati rubati mettendomi nel bicchiere un misto di droga e veleno. Ora sto bene, ma quante cose avrei potuto comprare per quei bambini»

Un’orribile disavventura quella accaduta al nostro connazionale Gianni Tesoro. Recatosi come ogni anno in Kenya per un periodo di volontariato è stato drogato e poi derubato. 500 gli euro che gli hanno sottratto, soldi che servivano per pagare ben due rette per la scuola a due bambini. Sta meglio, ora, Gianni che ha affidato al social network la sua triste disavventura.«Sono stato vittima di uno spiacevole incidente. Ieri volevo consegnare alcune cose a due ragazzi dei dintorni. Uno dei due è entrato in casa egli ho fatto vedere le cose da prendere poi, siccome era tutto sudato, gli ho offerto coca cola e acqua.

Siamo rimasti un po’ seduti a parlare, ma poi si è alzato e si è versato nuovamente da bere. Dopo poco ho cominciato ad avere uno strano malessere e lui, alzandosi, mi ha chiesto di accompagnarlo perché il suo amico lo stava aspettando. Così, un po’ barcollando, l’ho accompagnato al cancello. Nel rientrare in casa ho trovato la porta dove avevo i soldi aperta e i 500 euro erano spariti». Erano soldi che il benefattore ischitano avrebbe dovuto portare a scuola per pagare la retta a ben due bambini. «Stavo male e il mio amico John mi ha portato in ospedale e poi alla Polizia. Dalle analisi abbiamo scoperto che sono stato avvelenato. Mi sono ripreso solo dopo 3 flebo e alcune medicine».Per tre giorni dovrà eseguire una terapia, Gianni, a cui la Polizia ha assicurato che presto il ladro sarà acciuffato, «penso ai 500 euro che mi sono stati rubati mettendomi nel bicchiere con acqua e coca un misto di droga e veleno. Ora sto bene, ma quante cose avrei potuto comprare per quei bambini. Dio provvederà».La denuncia è corredata sul web da alcune fotografie che lo fermano su di un letto d’ospedale, una brandina, in palesi difficoltà.

In tantissimi hanno mostrato la loro solidarietà verso Gianni che, in queste ore, sta rassicurando gli amici ischitani di star bene, di essere tornato a casa dove, con pazienza, sta seguendo la cura datagli dal medico. Una storia che poteva andare senza dubbio molto peggio e che, speriamo, possa risolversi per il meglio e al più presto. A inizio gennaio l’appello agli amici ischitani. “Dopo tanti regali, aperitivi e apericena, c’è qualcuno che ha voglia di pensare a chi i non ha tanta fortuna? Io partirò il 21 gennaio per il mio mese di volontariato in Kenya a “Kikambalavillage”. Si accetta di tutto: 5 euro, una T- shirt , un vecchio cellulare, calzini, tutto quello che a voi non serve. Poco distante da noi, c’è chi vive grazie ai nostri “gesti di altruismo”. Sono più di dieci anni che Gianni, ogni anno, si reca nei villaggi del Kenya per portare abiti, scarpe e cibo a bambini meno fortunati. Una disavventura, quella capitatagli, che di certo non rende giustizia allo spirito con cui, l’ischitano, si reca in quel villaggio di certo meno fortunato della nostra bella isola.Tantissimi i messaggi di solidarietà ricevuti e Gianni, nonostante lo sconforto, non demorde. C’è chi gli chiede se può mandargli del denaro e sarebbe bello se, un euro ciascuno, potessimo raggiungere la cifra di cui è stato derubato e, inviandogliela, riuscire a pagare la retta per i due ragazzini a cui erano destinati quei cinquecento euro. Qualche altro, invece, sottolinea il paradosso: essere derubati quando si è lì a far del bene.

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