CRONACAPRIMO PIANO

«Custodiamo la ricchezza di creare relazioni»

Ecco la lettera del vescovo di Ischia mons. Carlo Villano pubblicata e distribuita in occasione dell’inizio di un nuovo anno liturgico: «Non stanchiamoci di circolare il bene e di renderlo contagioso: ce n’è tanto nelle nostre comunità, ma molto altro può essere generato da un risveglio evangelico»

Nella giornata di oggi, domenica 3 dicembre, in tutte le comunità parrocchiali di Ischia, viene distribuita la “Lettera alle Chiese di Pozzuoli e Ischia all’inizio di un nuovo anno liturgico” del vescovo don Carlo Villano, dal titolo “Vi annuncio una grande gioia…”. Una lettera nella quale il Pastore della Diocesi isolana così esordisce: “Fratelli e sorelle carissimi, l’inizio di un nuovo anno liturgico, con il tempo di Avvento, è sempre un’occasione preziosa per aprire il cuore alla speranza, che nasce dalla consapevolezza che il Signore viene, si fa presente nella nostra storia e nella vita delle nostre comunità. Con tutti i fratelli e sorelle di fede, sentendoci solidali con tutti i compagni di cammino in umanità, vogliamo ancora invocare: «Vieni, Signore Gesù!» (Ap 22,20), Vieni, Signore, non tardare! Maranathà! L’ Avvento è la stagione per eccellenza in cui possiamo contemplare il prodigio del Signore che fa qualcosa di nuovo: sa aprire strade nuove, fa germogliare zone deserte, continua a generare vita e speranza, lì dove c’era ormai desolazione (cfr. Is 43,19). Per me si tratta del primo anno liturgico che inizio come padre e pastore delle due comunità diocesane di Pozzuoli e Ischia, dopo l’inizio del mio ministero come vescovo pochi mesi fa. Nello spirito di apertura all’accoglienza di ciò che il Signore vuole dire alle nostre Chiese, vorrei riprendere con voi alcuni passaggi delle omelie nelle due celebrazioni di inizio del ministero, per sviluppare, nella luce gioiosa di questo tempo liturgico, alcune riflessioni che possano orientare il cammino che ci attende nei prossimi mesi”. Poi un richiamo all’inizio del ministero pastorale avvenuto pochi mesi fa, con l’appello a vivere nel segno della prossimità e della gratuità: «Per me si tratta del primo anno liturgico che inizio come padre e pastore delle due comunità diocesane di Pozzuoli e Ischia… Come vescovo avverto nella mia persona la responsabilità non solo di esprimere simbolicamente l’unione tra le due Chiese diocesane, ma anche di promuovere e incoraggiare tutte quelle forme di condivisione e di reciproco arricchimento, spirituale, umano e pastorale… Le nostre comunità sono chiamate a custodire questa preziosa ricchezza che è la capacità di farsi prossimi, di creare e custodire relazioni».

Il monito del Pastore della Diocesi isolana e di Pozzuoli: «Camminare insieme è possibile se il nostro sguardo, libero dall’invidia, riesce a vedere nell’altro una fonte di arricchimento, un dono prezioso da custodire»

Poi, al termine di una missiva davvero molto lunga e articolata, così conclude il vescovo Carlo Villano: “Carissimi fratelli e sorelle, in questo tempo in cui la liturgia ci esorta a camminare con gioia incontro al Signore che viene, ho voluto compiere con voi una rilettura di quanto già condiviso in questi primi mesi di ministero come Vescovo delle amate chiese di Pozzuoli e Ischia. Se è vero, come è stato affermato, che i cristiani sono uomini e donne dell’Avvento «che lasciano realmente che Dio venga in loro e hanno per lui un interrogativo sempre pronto», è altrettanto vero che siamo chiamati a disporci a questo incontro come un’occasione irrinunciabile di ri-generazione. Ci conforta sapere che non camminiamo verso una meta ignota, ma verso l’incontro con il Signore della Vita, che dona pienezza alla nostra stessa vita, alle nostre comunità, soprattutto quando sono stanche e sfiduciate. Ci consola riconoscere che il nostro non è un cammino isolato, ma un cammino sinodale, un camminare insieme. Certo, all’apparenza il camminare insieme può apparire la strada meno immediata, più faticosa, ma è la strada dell’autentica sequela dei discepoli di Cristo. Vorrei ripetere ad entrambe le comunità quello che ho già condiviso con la comunità diocesana di Ischia nel giorno dell’inizio del mio ministero pastorale: «Camminare insieme vuol dire saper conoscere il ritmo dell’altro, saper attendere chi fa più fatica e provare ad agganciare il passo di chi sembra andare più avanti. Camminare insieme è possibile se il nostro sguardo, libero dall’invidia, riesce a vedere nell’altro una fonte di arricchimento, un dono prezioso da custodire. Camminare insieme vuol dire riconoscere la diversità delle nostre sensibilità e provare a comporle, seppur con fatica, in una nuova armonia. Camminare insieme vuol dire avere la pazienza di tessere nuove trame di relazioni e ricucire gli strappi che possono averci allontanati gli uni dagli altri. Camminare insieme, infine, vuol dire essere consapevoli di essere discepoli dell’unico Maestro e gregge dell’unico Pastore. […] Solo se cammineremo insieme potremo dare forma, dare corpo ai sogni che nutriamo per la nostra Chiesa. Solo camminando insieme il nostro annuncio potrà essere credibile ed efficace. Solo camminando insieme sapremo riconoscerci parte di un’unica Chiesa, oltre ogni particolarismo o campanilismo». Ancora una volta l’annuncio di una notizia gioiosa ci raggiunga nel momento del torpore, nelle nostre notti, come per i pastori a Betlemme (cfr. Lc 2,8). Sia questo “Vangelo” a generare in noi la gioia del camminare insieme per giungere a contemplare il mistero del Dio fatto uomo, che non ha rigettato la nostra realtà, ma ha scelto di abitare la nostra storia. Maria Santissima che ha accolto nel suo grembo la Parola e Giuseppe il giusto, che ha saputo custodire ciò che Dio aveva generato nella sua sposa, insieme ai nostri santi patroni, ci sostengano in questo cammino. Chiesa di Pozzuoli, Chiesa di Ischia, vinciamo ogni paura ed esitazione e con gioia camminiamo insieme!”.

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