CRONACA

DISASTRO SCUOLE A LACCO AMENO. LE LUNGAGGINI DEI LAVORI DI RESTAURO

Il Liceo “Giorgio Buchner” in condizioni pietose. Le Elementari nei terranei da schifo. Il “Principe di Piemonte”, dopo cinque restauri e una montagna di milioni spesi è ancora chiuso. La vergogna della Scuola Media “V.Mennella” restaurata e da demolire.

Un “baraccone” che non ha subìto alcun danno dal terremoto del 2017 (magari il sisma lo avesse spazzato via!) ma ugualmente interessato da parziali lavori di restauro conservativo e adeguamenti strutturali,  continua a far parlare di sé dalla stampa locale, dagli studenti e da genitori esasperati per le miserevoli condizioni igienico sanitarie in cui versa e per i servizi sussidiari quasi inesistenti  come la palestra ginnica, l’ areazione corretta dei locali,  un idoneo riscaldamento, l’aria condizionata, le aule a norma didattica.

Il compianto sindaco di Lacco Ameno, Vincenzo Mennella

La dignità di un Liceo, peraltro intitolato al prestigioso nome di Giorgio Buchner, insigne archeologo tedesco, scopritore di Pithecusa e artefice della creazione museale di Villa Arbusto,  è finita in pezzi al cospetto di una miserevole sede nata alla fine degli anni Ottanta sull’impianto originario di un mercato comunale  progettato e finanziato con i soldi pubblici. La “trovata” va ascritta al sindaco-podestà dell’epoca Vincenzo Mennella, che cedette alle pressioni dell’opinione pubblica isolana in seguito alla soppressione della sede del Liceo Scientifico sfrattato dalla sede storica di Ischia. Cosa analoga fece il buon primo cittadino di Lacco Ameno nel destinare un altro edificio costruito dallo Stato  in via Fundera per ampliare l’Ospedale “A. Rizzoli” a Scuola Media, consapevole che la fabbrichetta non possedeva i crismi della legalità e presentava criticità strutturali dovute alla esecuzione di lavori non a norma.

Per inciso va sottolineato che i tecnici comunali in tempi recenti ne hanno suggerito l’abbattimento in toto, malgrado i lavori di restauro effettuati quattro anni fa e la riapertura del Plesso in pompa magna con intervento di autorità e il corollario di un ricco buffet  organizzato dal sindaco Pascale! Inutile sottolineare che il progettato abbattimento della Scuola Media  è stato posto a carico della Contabilità Speciale del Commissario di Governo per il Terremoto dell’Isola d’Ischia, benchè il sisma da queste parti non si è mai sognato di giungere, attestandosi sulle alture del Fango e con prosieguo per la Borbonica, in territorio foriano!

Vincenzo Mennella, da uomo di scuola (professore e preside) era agitato dal sacro fuoco della Cultura e – lo si può comprendere-  trascorreva le notti insonni nel progettare…edifici scolastici senza tener conto che i pochi studenti del suo paesello di duemila anime frequentavano agevolmente le Scuole Medie  della vicina Casamicciola.  Per il Liceo Buchner, “sistemato” in un mercato comunale,  il sindaco poteva anche farsi “gli affari suoi”, visto che la necessità  della scuola superiore interessava l’intera isola d’Ischia e una soluzione andava trovata nell’ambito territoriale dei sei Comuni! Dunque la fabbrica del Buchner venne su a “terra lota e cucchiara”, come suol dire nell’idioma partenopeo, e con trasformazioni strutturali e logistiche che ne hanno compromesso la statica e creato ambienti non idonei alla funzione didattica e non in linea con le Leggi  di Edilizia Scolastica. Allo stato attuale la necessità di rifare l’intero impianto strutturale e la conseguente distribuzione delle aule e servizi sembra fatto inderogabile, ma è evidente che una pratica amministrativa e progettuale va indirizzata non al Commissario Giovanni Legnini ma al Miur che ha le disponibilità finanziarie e la legittimazione giuridica per un intervento costosissimo e della durata di un paio d’anni! Tentare di andare avanti in siffatte condizioni è impossibile. Sono state  riscontrate nell’edificio  criticità igienico-sanitarie da terzo mondo come invasioni di insetti e formiche, pareti sbriciolate , pavimenti usurati, umidità nei terranei, mancanza di “vie di fuga”  nella eventualità di incendi, terremoti e nubifragi di vaste proporzioni.

Per ciò che riguarda l’attuale agibilità della Scuola Media in assenza di danni da sisma, va riviste l’intera pratica amministrativa e progettuale da sottoporre al Miur e non al Commissario Legnini.

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Un’ultima notazione va spesa per il “Principe di Piemonte”, autentica pietra dello scandalo in tutto il comparto scolastico lacchese. Per chi ha buona memoria e un discreto archivio aggiornato di volta in volta, per questo Edificio costruito dal regime fascista nel 1938 sono stati effettuati ben cinque interventi di trasformazione e restauro che hanno interessato  anche l’ala posteriore del complesso scolastico anni addietro destinato al Termico navale. Nel 2000 fu trasformato il padiglione retrostante, nel 2005 vi furono lavori strutturali di una certe consistenza sempre al Termico navale. Nel 2016 altro restauro, con apposizione di asfalto, intonaco con rete e attintatura. Nel 2021 ultimo intervento milionario ancora in corso d’opera.

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Per l’edificio principale vi furono due interventi a cura del Comune nel 2008 e nel 2012 tutti interessanti la messa in sicurezza della scuola. Abbandonato nel 2018 in seguito al sisma dell’anno precedente,  il  fabbricato in piena efficienza è rimasto inspiegabilmente chiuso e, in tempi recenti interessato da una esilarante progettazione di restauro e messa in sicurezza da…Sisma 2017!

Chi si è sognato di aver visto da queste parti il terremoto, va messo in una casa di cura o, meglio, in un luogo più consono alle sue potenziale criminogene. La farsa delle Scuole a Lacco continua.

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