CRONACA

Ischia e le scuole chiuse, le ragioni del sindaco Ferrandino

Il primo cittadino spiega con un articolato intervento i motivi che lo hanno indotto a firmare l’ordinanza di sospensione di ogni attività didattica fino al prossimo 22 dicembre

Non voleva che fosse una fredda ordinanza e basta. E così, il giorno dopo aver firmato il dispositivo che di fatto rinvia all’inizio del nuovo anno scolastico la ripresa dell’attività didattica (sancendo la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado fino a tutto il 22 dicembre) il sindaco d’Ischia Enzo Ferrandino ha anche voluto motivare le ragioni che lo hanno indotto a prendere un provvedimento che di fatto va contro l’ordinanza regionale del governatore De Luca, che pure aveva fatto scattare il semaforo verde fino alla seconda elementare.

Così si è espresso Ferrandino: “Abbiamo deciso di tenere ancora chiuse le scuole fino al prossimo 22 dicembre. Lo abbiamo fatto per cercare di contenere e limitare le possibili occasioni di contagio, tenendo conto che l’Ospedale Rizzoli, unico presidio ospedaliero dell’isola, ha registrato diversi casi di positività tra il personale medico e paramedico, proprio negli ultimi giorni. Abbiamo dovuto tener conto della insularità del nostro territorio dove numerosi docenti, in servizio presso gli istituti scolastici, provengono dal continente e devono farvi ritorno quotidianamente, con conseguenti ulteriori profili di criticità in questa delicata fase di monitoraggio del personale scolastico ed ausiliario”. Poi il sindaco ha aggiunto: “Questi giorni in più di didattica a distanza continueranno a essere utili per completare, nel frattempo, lo screening volontario dedicato alla popolazione scolastica; abbiamo chiesto all’Asl Na2 Nord di incrementare al massimo quest’ attività per garantire le condizioni di massima sicurezza per il programmato ripristino delle attività didattiche in presenza. Lo stato d’emergenza continua, ma permettetemi di rivolgere un pensiero a tutti gli studenti che ero solito incontrare di persona per gli auguri, proprio in questi giorni, prima della chiusura per le festività natalizie. Mi mancherà entrare nelle vostre aule, irrompere nella lezione quotidiana per un saluto, incontrare quegli occhietti vispi e rispondere alle vostre tante domande. Speriamo presto di poter ripristinare questa bella tradizione”.

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