CULTURA & SOCIETA'

Fidapa, Aiparc e Antoniana in sinergia sul “podio” della buona cultura: Cesare Michelangelo D’Avalos ultimo marchese feudale di Ischia, su un antico manoscritto lo studio di Ernesta Mazzella

Le rivelazioni storiche scoperte dalla relatrice Ernesta Mazzella - l’antico manoscritto custodito nella biblioteca nazionale di Napoli - “Cesare Michelangelo D’Avalos “un principe del sacro romano impero che non combatteva, ma viveva nel lusso e nella mondanità e che stava con il miglior offerente: lui potente contrabbandiere del sale circondato da truppe di masnadieri, un esercito privato che ne proteggeva le fughe, pronto a raccogliere gli onori delle fatiche di altri” - l 'evento, promosso dal ct Aiparc Ischia, secondo la presidentissima Caterina Mazzella, “ha avuto il merito di mettere in luce molti aspetti sconosciuti riguardo la storia della potente famiglia D'Avalos ad Ischia” – Fidapa e il ct Aiparc Ischia si uniscono alla famiglia D'Ambra nel sostenere la raccolta firme per la proposta di intitolazione di una strada di Forio all' avv. Nino D’Ambra,storico, figura di spicco della cultura isolana. E' possibile sottoscrivere la proposta presso la biblioteca Antoniana di Ischia - Nino lo merita !

Un altro prestigioso appuntamento di spessore culturale ha avuto luogo giovedì scorso nell’aula magna della Biblioteca Antoniana Comunale di Ischia promosso, dal CT AIParC Ischia, Presidente Caterina Mazzella, in collaborazione con la Sezione Fidapa Ischia, Presidente Lina Tufano e, come di consueto, in determinante sinergia con la Biblioteca Comunale Antoniana diretta dalla efficientissima dott.ssa Lucia Annicelli. E’ stato questa volta l’atteso turno della Prof.ssa Ernesta Mazzella che ha catturato il vivo interesse del folto pubblico presente in sala, con una esauriente e circostanziata relazione di studio ed accurata ricerca su di uno spaccato di storia ischitana del ‘ 700, focalizzando la figura di un autorevole quanto discutibile personaggio di primo piano della potentissima famiglia D’Avalos, quel Cesare Michelangelo D’Avalos col titolo nobiliare di Marchese, il quale, secondo le rivelazioni storiche scoperte dalla relatrice Ernesta Mazzella “fu un uomo potente, arrogante e prepotente con gli abitanti delle università a lui infeudate, era solito circondarsi di armati che difendevano i suoi interessi economici nelle campagne”.

A Cesare Michelangelo D’Avalos “Un principe del Sacro Romano Impero che non combatteva, ma viveva nel lusso e nella mondanità e che stava con il miglior offerente: lui potente contrabbandiere del sale circondato da truppe di masnadieri, un esercito privato che ne proteggeva le fughe, pronto a raccogliere gli onori delle fatiche di altri”, sono legate le sorti di un antico manoscritto custodito presso la Biblioteca Nazionale di Napoli dal titolo “Riflessioni per S. A Ser.ma di Pescara, e Vasto qual castellano, e governatore perpetuo del real Castello, città, e di tutta l’isola d’Ischia”. Uno dei primi studiosi isclani a far conoscere meglio il D’Avalos e a documentare la presenza del prezioso manoscritto presso la Biblioteca napoletana, è stato lo stimato studioso foriano Agostino Di Lustro, che nel suo importante lavoro dedicato alla Cappella Regine ha scritto: “Una dettagliata descrizione di tutte le tasse. e balzelli di cui godeva Don Michelangelo d’Avalos la troviamo in un prezioso manoscritto della Biblioteca Nazionale di Napoli dal titolo: “Riflessioni per S. A. Serenissima di Pescara, e Vasto qual Castellano, e Governatore, città e di tutta l’isola d’Ischia”, firmato e datato da Giuseppe Donati “Napoli 12 febraro 1721”. Questo manoscritto in 8°, con rilegatura in cuoio, ornamenti in lumeggiature d’oro e lo stemma della famiglia d’Avalos. Questa notizia è bastata alla studiosa della storia di Ischia e della sua archoelogia sacra, Ernesta Mazzella per accendere in lei la fiaccola della propria curiosità, e condurla in varie direzioni di riferimento. “Ho iniziato a svolgere ricerche. Ha dichiarato la Professoressa Ernesta Mazzella, in diversi archivi e biblioteche senza tralasciare l’Archivio di Stato di Napoli, la Biblioteca di Ischia e della città di Vasto ove sono emersi numerosi documenti inediti sino ad ora completamente sconosciuti”.

Lo studio scrupoloso di dati e vicende del percorso storico dentro e intorno al Manoscritto, ha spianato la strada della storia dell’isola d’Ischia o quanto meno una parte di essa relativa a personaggi che nel bene e nel male figurano nel lavoro di ricerca di storici determinati che non si accontentano delle prime limitate notizie venute alla luce. Si va oltre, con licenza di fare meglio e di più. Così è successo alla nostra professoressa Ernesta Mazzella che da questo episodio storico esposto con dotta relazione all’Antoniana di Ischia ha permesso alla storia che ci riguarda di scoprirsi sempre più dei suoi veli. Sono stati davvero in tanti giovedi scorso alla Biblioteca Antoniana di Ischia gli appassionati della storia antica dell’isola ad ascoltare, con interesse la magnifica conversazione della prof. ssa Ernesta Mazzella sul “prezioso manoscritto d’ Avalos della biblioteca nazionale di Napoli”. La relazione è stata introdotta e commentata magistralmente dalla dott. Lucia Annicelli. Direttrice della Biblioteca Antoniana e studiosa, al pari di Ernesta Mazzella, della Storia isolana ( e non solo). La Vice Presidente Fidapa Mariangela Calise così di è espressa nei riguardi della relatrice Dott,ssa Ernesta Mazzella: “Complimenti ad Ernesta Mazzella che ha la capacita di rendere semplici argomenti che non lo sono affatto, dimostrando che l’amore per la cultura si esprime anche, e soprattutto, attraverso lo sforzo per condividerla e renderla fruibile”. “L ‘evento, promosso dal CT AIParC Ischia, secondo la presidentissima Caterina Mazzella, ha avuto il merito di mettere in luce molti aspetti sconosciuti riguardo la storia della potente Famiglia D’ Avalos ad Ischia, proprio grazie alla trascrizione e pubblicazione del Manoscritto a cura della prof. Mazzella e custodito nella Biblioteca Nazionale di Napoli”.

Nel merito,sono intervenuti ,a corredo di ulteriori informazioni, l avv. Giovannino Di Meglio e il giornalista Benedetto Valentino, entrambi studiosi ed appassionati di Storia ischitana. Oltre ai Soci Aiparc e Fidapa, hanno partecipato: l’Assessore al Comune d’ Ischia Luigi Di Vaia per i saluti istituzionali, la Vicepresidente sezione Fidapa di Ischia avv. Mariangela Calise Mary Angel che ha portato i saluti della Presidente Prof.ssa Lina Tufano, la prof. ssa Gemma Pappalepore-D’Ambra promotrice della raccolta firme per supportare la proposta di intitolazione di una strada sul territorio del Comune di Forio all’ indimenticabile Consorte Avv.Nino d Ambra, Storico di fama e pilastro della Cultura isolana (molte le firme raccolte con il sostegno delle dette Associazioni!),Il Presidente del Centgro Studi dott. Francesco Mattera ed il prof. Giovan Giuseppe Conte del Centrostudi Isola d’ischia, il dott.Peppino Di Costanzo Presidente dell’Associazione Termalisti, la dott Ylenia Patalano, Agata Buono, Annamaria Pacifico, Odette Del Dotto, Maria Bianca Pilato e consorte e Lisa Di Scala. Praticamente i saluti all’inizio dell’incontro li ha fatti la Vicepresidente Fidapa avv.Mariangela Calise ed ha concluso in un clima di manifesta soddisfazione con i saluti finali la Presidente Fidapa di Ischia prof.ssa Lina Tufano ( venuta da Napoli). Lo studio e l’ indagine conoscitiva per svelare la storia dell’isola attraverso suoi personaggi e documenti che vengono alla luce prosegue con l’apprezzato lavoro di ricerca che la dott. ssa Ernesta Mazzella ha presentato al pubblico dell’Antoniana. Il Marchese Cesare Michelangelo D’Avalos protagonista del presente studio di Ernesta Mazzella, esercitò il suo potere anche nell’ambito religioso.

Fu accanito oppositore del Sinodo di Ischia elaborato dal vescovo mons. Luca Trapani nel 17161. Il Marchese del Vasto, Governatore dell’Isola coinvolse nella questione i due Eletti dell’Università di Ischia, Francesco Menga e Francesco Gargiulo, ad essi si unì anche il Procuratore Comunale Tommaso Canetti. Il d’Avalos, prima che fossero iniziate le sedute sinodali, aveva preteso che mons. Trapani gli facesse conoscere il contenuto degli articoli da discutere ed approvare nel corso dei lavori sinodali perché ne desse il suo assenso e ne eliminasse quelli non graditi. Naturalmente il vescovo tentò di far ragionare il potente, il “prepotente” Governatore prospettandogli l’arbitrarietà della richiesta che era un’ingerenza indebita del potere civile in affari riguardanti la guida dei fedeli il cui esercizio era di esclusiva competenza del potere ecclesiastico. Si venne ai ferri corti e il d’Avalos, insieme con le Amministrazioni Civili protestarono in anticipo di non accettare le disposizioni sinodali dopo la loro promulgazione per la mancata visione2. Il vescovo Trapani tenne duro concluse il Sinodo nella solennità di Pentecoste del 1716. Dopo poco la pubblicazione cominciarono a fioccare i ricorsi partiti da Ischia e depositati prima sui tavoli della Presidenza del Consiglio Collaterale di Napoli e poi su quelli dei Dicasteri della Santa Sede.

Ads

Fotoricerca di Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter

Ads

antoniolubrano1941@gmail.com

info@ischiamondoblog.com

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex