CULTURA & SOCIETA'

Il Rosario, una conversazione con Gesù e con Maria

Lunedì 8 maggio Supplica a NS del S.Rosario di Pompei

di Pasquale Baldino e i suoi Tralci

Il 16 ottobre2002, San Giovanni Paolo II proclamò l’Anno del Rosario e firmò la Lettera Apostolica “Rosarium Virginis Mariae”, un documento con cui l’amatissimo Papa Wojtyla volle rilanciare la meravigliosa preghiera dalla “fisionomia mariana” e “dal cuore cristologico”. Il Santo Padre concluse quell’anno speciale con il suo secondo pellegrinaggio a Pompei, il 7 ottobre 2003. Sono trascorsi vent’anni da quel giorno indelebile nella storia della Città mariana. Con questo documento il nostro amatissimo Papa Wojtyla volle rilanciare il Santo Rosario. Questa preghiera, antica e sempre nuova, semplice e profondissima, è la radice stessa del nostro Santuario. È un itinerario cristologico che ci fa contemplare le tappe della vita di Gesù: i misteri gaudiosi, caratterizzati dalla gioia che irradia dall’evento dell’Incarnazione; i misteri luminosi, che ci narrano gli anni della vita pubblica di Gesù; i misteri dolorosi, che ci portano a rivivere la passione e morte di Gesù; e i misteri gloriosi, che accrescono in noi la speranza della vita eterna e ci spronano a farci testimoni della Buona Novella.

Recitando il Santo Rosario, siamo chiamati a meditare questi misteri, ma soprattutto a riviverli ogni giorno. Dobbiamo conformarci alla vita di Gesù, imitarla. E così, attraverso quella preghiera, ricordiamo le opere di Dio nella storia della salvezza e quel ricordo fa sì che assimiliamo il Vangelo e alla sua luce, plasmiamo la nostra stessa vita. Inoltre, impariamo a “Cristo” e ci mettiamo alla scuola di Maria -come diceva Papa Wojtyla- “per leggere Cristo, per penetrarne i segreti, per capirne i messaggi”. E, ancora, ci rendiamo conformi a Cristo, così come affermava Bartolo Longo: “ Come due amici, praticando frequentemente insieme, vogliono conformarsi anche nei costumi, così noi, conservando familiarmente con Gesù e la Vergine, nel meditare i Misteri del Rosario, e formando insieme una medesima vita con la Comunione, possiamo divenire, per quanto ne sia capace la nostra bassezza, simili ad essi, ed apprendere da questi dommi esemplari il vivere umile, povero, nascosto, paziente e perfetto”. Il Rosario, oltre a guidarci nella meditazione, è anche strumento per annunciare il Vangelo, conformato alla vita, “ripresentato- come diceva San Giovanni Paolo II- ai diversi livelli dell’ esperienza cristiana” (RVM,17). In quel testo San Giovanni Paolo II parlava tanto di Pompei e del suo fondatore, il Beato Bartolo Longo, e citandolo ben sei volte e riportando, alla fine della Lettera, la parte conclusiva della Supplica. Le parole di Papa Wojtyla risuonano oggi in maniera ancora più incisiva, per la felice coincidenza con il 150° anniversario dell’arrivo di Bartolo Longo a Pompei e della sua illuminazione interiore in Località Arpaia, quando la Vergine gli indicò il Santo Rosario come strumento per la salvezza. Questa preghiera dalla “fisionomia mariana, dal cuore cristologico”, è la vera forza di Pompei e deve diventare la forza dei fedeli di tutto il mondo, secondo le esortazioni dei Papi: da Paolo VI a Giovanni Paolo II, da Benedetto XVI a Francesco. Facciamo nostra la sua esortazione: “servitevi spesso di questo strumento potente che è la preghiera del Santo Rosario, perché porta pace nei cuori, nelle famiglie, nella Chiesa e nel mondo” (Papa Francesco, videomessaggio al Santuario di Ta’Pinu, Malta, 18 giugno 2017).

A Pompei si recita il Santo Rosario 4 volte al giorno e, nei mesi di ottobre e maggio, nei giorni feriali, alle 6:30, inizia la giornata con il “Buongiorno a Maria”, momento di preghiera e di riflessione a cui partecipano migliaia di persone. Il 16 ottobre 2002, San Giovanni Paolo II volle firmare la Lettera Apostolica “Rosarium Virginis Mariae” davanti al veneratissimo Quadro della Madonna di Pompei e affidò in modo specialissimo al Santuario il rilancio della preghiera del Rosario. Accogliamo ancora oggi, dopo vent’anni, questo suo invito e facciamo del Santo Rosario un’arma potente per portare il mondo a Dio.

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