CRONACAPRIMO PIANO

Furti seriali in case e ristoranti, denunciato foriano

Un uomo è stato identificato dalla polizia dopo che presso gli uffici del commissariato erano giunte una serie di denunce contro ignoti. I riscontri ottenuti dagli investigatori hanno consentito di appurare pressoché con certezza che l’autore dei colpi era sempre la stessa persona: decisive telecamere di sorveglianza e tratti sommatici

Un’attività di indagine minuziosa e meticolosa, condotta dagli agenti del commissariato di polizia di Ischia – guidati dal vicequestore Ciro Re – che ha avuto due essenziali prerogative: la prima quella di riuscire a chiudere il cerchio su un soggetto che potrebbe aver commesso una serie di furti seriali in abitazione o attività commerciali, la seconda di averlo fatto praticamente a tempo di record dal momento che la persona in questione (residente a Forio) di fatto è stato assicurato alla giustizia davvero in poco più di 48 ore. Ma la storia di cui vi raccontiamo, in ogni caso, rispetto agli abituali fatti di cronaca è stata anche vissuta “minuto per minuto” dalla cittadinanza isolana ed in particolare dagli assidui frequentatori dei social visto che le vittime di uno dei furti contestati all’uomo in questione è stato segnalato e raccontato anche sui social.

Alcuni giorni fa sulla bacheca facebook di un accorsato ristorante in località Borbonica è apparso un messaggio che nulla aveva a che fare con qualche menu o promozione particolare o serata a tema. Un messaggio chiaro, indirizzato ad un ladro che non era nemmeno riuscito nell’intento di passare inosservato. Ecco cosa scrivevano i gestori della struttura: “Ciao topolino così posso chiamarti, ieri sera ci hai fatto visita nel nostro locale, mi auguro che l’hai fatto per una giusta causa, perché altrimenti abbiamo tanto materiale visivo dove ti diamo due possibilità; una che ci porti la somma di soldi che hai trovato nella cassa, depositandola nella casetta postale situata fuori al locale al più presto, e faremo finta di niente. Due pubblicheremo tante foto dove si vede il tuo casco, il tuo zaino, le tue scarpe, il tuo vespone, e infine il tuo tatuaggio sul polpaccio sinistro, che dovrai nascondere per tanto tempo, altrimenti partirà una denuncia presso la polizia al piu presto, quindi decidi al più presto perché non è valsa proprio la pena di fare questo, tu non ti sei arricchito e noi non impoveriti”. Insomma, i titolari del ristorante facevano chiaramente intendere di avere abbastanza elementi per poter incastrare la “manolesta” di turno e che lo stesso era facilmente identificabile e per questo lo invitavano a restituire il maltolto.

Un appello, o se preferite un consiglio, che però è caduto nel vuoto e a quel punto ecco che dopo qualche giorno sui canali social della struttura di ristorazione è apparso un secondo messaggio, dai toni molto meno concilianti e più perentorio: “Buongiorno topolino, la possibilità che ti è stata data è scaduta ,sei stato denunciato presso il commissariato di polizia, ormai hai i giorni contati, ci sono tante ma tante denunce. Speravamo fino all’ultimo di trovare nella cassetta della posta non i soldi ma una lettera dove spiegavi che il tuo gesto era dovuto da un problema familiare, avremmo cercato di aiutarti, ma invece hai continuato andando a colpire altre attività. Ora hai ancora un ultima possibilità che è quella di andarti a costituire, e spiegare i motivi cercando di farti aiutare. Le persone sono impaurite ed arrabbiate di te, a differenza tua ci si alza la mattina per andare a lavoro, e non la sera per andare a rubare, aiutati ora finché puoi e lasciaci a noi tutti in serenità, la vita è bella, rimedia ai tuoi errori”. Insomma, arrivati a questo punto tutti erano al corrente del fatto che era stata sporta una denuncia contro ignoti e che la stessa peraltro non era l’unica. A chiudere il cerchio ci hanno poi pensato gli investigatori guidati dal dott. Ciro Re che hanno ricostruito (anche grazie ad una serie di immagini estrapolate da diversi circuiti di videosorveglianza) i movimenti commessi in occasione sembra di almeno cinque furti. L’uomo che si muoveva per metterli in atto era sempre la stessa persona, ossia un soggetto le cui sembianze ed alcuni tratti i somatici non cambiavano mai. Ieri pomeriggio è stato prelevato dai poliziotti e condotto presso gli uffici di via delle Terme per essere sottoposto agli adempimenti di rito. E’ stato denunciato in stato di libertà all’autorità giudiziaria in quanto ritenuto responsabile di una serie di furti seriali commessi sul territorio isolano. Una curiosità: gli agenti hanno avuto modo di verificare che il mezzo a due ruote ed il casco con il quale il foriano commetteva i furti erano a loro volta frutto di un precedente furto che – incredibile ma vero – era stato portato a compimento introducendosi nell’abitazione del suocero. Insomma, quando si tratta di “mestiere” davvero non si guarda in faccia a nessuno.

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