CULTURA & SOCIETA'

MOLTO FREDDO, MOLTO SECCO CON LIME Un velo oscuro offusca le menti e i cuori. Cala bruscamente sulle nostre vite la ghigliottina della colpa.

di Lisa Divina

Se vogliamo comprendere a chi attribuire la responsabilità di determinate azioni dobbiamo fare un’analisi profonda del contesto sociale. Nella società di oggi la maturità sentimentale e l’empatia nelle relazioni sono di vitale importanza. In realtà lo erano pure prima, forse ce ne siamo dimenticati. La pandemia, però, ha colpito il mondo mettendo in luce la fragilità delle nostre vite e della psiche di ognuno, evidenziando – come se non lo avessimo mai saputo prima – la necessità di costruire relazioni solide, basate sull’amore, sul rispetto e sull’empatia. Negli ultimi anni, abbiamo assistito poi a un aumento dei problemi di salute mentale e molti sono sono stati i casi di isolamento sociale che hanno reso più evidente l’importanza di avere relazioni significative nella vita della gente. La maturità sentimentale, di cui si sente parlare spesso, implica la capacità di comprendere se stessi e gli altri, di gestire le emozioni in modo sano e di costruire legami basati sulla fiducia reciproca. Sembra di sottolineare cose già dette o assorbite nei decenni, invece parliamo di una nuova dimensione che si potrebbe definire pure come ‘competenza cruciale’ che l’individuo deve assumere, poiché siamo di fronte a sfide globali come il cambiamento climatico, le disuguaglianze sociali e le crisi umanitarie. Come se non bastasse si aggiungono altre imprese legate alla tecnologia e ai social media, all’intelligenza artificiale, una strada nuova per l’umanità, causa ed effetto di nuove dinamiche nelle relazioni che spesso portano a una mancanza di autenticità come a una dipendenza dalla gratificazione immediata. È chiaro che la società odierna affronta diverse questioni legate all’educazione e alla diffusione dell’odio e della violenza. In questo contesto, diventa fondamentale che i genitori assumano un ruolo attivo nell’insegnare ai propri figli i valori dell’amore, del rispetto e dell’empatia. Ma non possiamo aspettarci che i soli genitori riescano in questa impresa titanica. E allora facciamo un salto indietro guardando fin dentro il tessuto sociale, analizzando le fibre corrotte di questa trama. È colpa di lei, di lui, degli altri, è colpa dei genitori, è colpa di nessuno! Di chi è la colpa?

La colpa è Mia, è Tua, è Nostra! È di noi, singole fibre di questo immenso tessuto ormai straccio di una società che non ha saputo evolvere al ritmo delle sue stesse innovazioni.
È cruciale insegnare ai giovani a riconoscere la dipendenza affettiva come una trappola pericolosa ma il primo ammonimento, insomma, va a noi. Genitori oppure no, a noi adulti e a quelli che credono di esserlo, tutti dobbiamo assumerci il carico delle violenze, delle paure, dell’odio espresso da quei giovani che per lo più si rivelano figli di incoscienti cresciuti senza società. D’altra parte è l’educazione dei giovani ad essere fondamentale per prevenire la crescita di individui privi di empatia che si trasformano da Dr.Jekyll in Mr. Hyde. Inoltre, l’educazione basata sull’idea che la forza e l’astuzia siano più importanti della dignità umana contribuisce a creare creature deformi all’interno di questa massa sociale che diventa ‘La Madre incubo’ di questi figli. L’odio e la violenza sono fenomeni che consumano le vite. È importante perciò imparare a gestire questi aspetti dell’animo umano attraverso il controllo dei meccanismi che li scatenano e lo sviluppo di comportamenti non violenti. Una società sana e consapevole non DEVE tollerare la violenza né per cultura né per credo e non DEVE neppure essere tollerata la mancanza o la negligenza educativa. Insomma è questo il momento in cui fare silenzio e renderci consapevoli che in potenza siamo tutti colpevoli e potenziali mostri, figli di questa società apparente che forse è tutta da rifare.

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