CRONACAPRIMO PIANO

GUERRA AL PARCHEGGIO SUL COSTONE CHE FRANA

La LAAI indirizza un esposto a Comune, polizia municipale e stazione dei carabinieri di Forio: nel mirino la struttura che risulterebbe di proprietà di un albergo e che insiste in un’area che già in passato ha dimostrato la sua fragilità. Si chiede alle autorità di adottare provvedimenti che impongano ai proprietari di eliminare le situazioni di pericolo

Una nuova denuncia chiara e circostanziata, quella presentata dagli attivisti di un’associazione che non intende arretrare di un solo centimetro rispetto ad una situazione che ritiene di assoluta illegalità oltre che assolutamente pericolosa. E così la LAAI (Lega Animali e Ambiente delle Isole del Golfo) ha presentato un dettagliato esposto all’ufficio ambiente del Comune di Forio, alla polizia municipale ed alla locale Stazione dei Carabinieri nel quale si lanciano una serie di precise e circostanziate accuse. Così esordiscono i rappresentanti dell’associazione: “Lo staff della Laai (Lega animali e ambiente delle isole del Golfo) invita a voler adottare una ordinanza contingibile e urgente a tutela della pubblica e privata incolumità riguardo la rimozione di parcheggio privato costruito su di un costone, che dal cancello è raffigurata la proprietà appartenente a Hotel Cava dell’isola, come riporta lo stesso cartello”.

Poi i firmatari dell’esposto motivano la loro richiesta: “Riteniamo assolutamente necessario e non altrimenti dilazionabile – si legge nel documento – l’accertamento della proprietà delle aree sulle quali insistono i costoni e gli immobili pericolanti: ciò ovviamente al fine di determinare l’adozione, doverosa – da parte del comune o meglio del Sindaco quale Ufficiale di Governo – di idonei provvedimenti contingibili ed urgenti finalizzati ad ordinare a coloro i quali vantano diritti dominicali sui beni e sui costoni stessi tutti gli interventi (riparatori, demolitori, ripristinatori, ecc.) occorrenti alla immediata eliminazione del pericolo su cui sarebbero parcheggiate privatamente delle automobili. Resta inteso che, in caso di inottemperanza da parte del proprietario (o dei proprietari), codesta amministrazione dovrà procedere alla esecuzione di ufficio dei predetti interventi, in quanto urgentissimi, a proprie spese e in danno, salva ogni conseguenziale azione di rivalsa”. La nota prosegue con ulteriori considerazioni: “La zona del lungomare foriano – come è noto – classificato dal piano per l’assetto idrogeologico come zona ad alto rischio di frana e dal piano territoriale paesistico come zona di protezione integrale dato che i costoni che delimitano la strada sono soggetti a fenomeni di erosione che devono essere mitigati anche attraverso la eliminazione delle opere che su di esse insistono, previa adozione delle necessarie ordinanze di sgombero al fine di scongiurare ulteriori pericoli ed eventuali eventi letali (Testo unico degli enti locali – art. 54, comma 4 D. lgs. n. 267 del 2000). È ipotizzabile la eliminazione di tale opera e un ripensamento complessivo del progetto di consolidamento del costone attuando il ripascimento con scogli di pietra lavica dando supporto ad ogni fondamenta. Si prega di voler dare seguito a quanto richiesto, avvertendo sin d’ora che si agirá nelle sedi legali competenti in caso di inottemperanza”.

Nell’annunciare la pubblicazione dell’esposto, tra l’altro, gli attivisti della LAAI si sono anche “concessi” un commento sui profili social dell’associazione nei quali non hanno nascosto la loro amarezza scrivendo: “Il parcheggio sul costone di via Giovanni Mazzella: il business non ferma gli interessi di questa gente, la solita gente. Nonostante la zona soggetta a fenomeni di erosione, come testimonia il lungomare stesso già franato e tutt’oggi pericolante. Da prima dell’estate usavano anche dei bobcat, abbiamo voluto aspettare il momento giusto per denunciare, abbiamo voluto aspettare il parcheggio pieno. Vi stavamo aspettando da mesi…”.

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