CRONACAPRIMO PIANO

«Guidare a Ischia? Si rischia di non tornare più a casa»

L’amara lettera aperta di Paco Iovine, presidente del comitato La Strada del Buonsenso, che prende spunto dalle riflessioni di un infermiere piemontese che suo malgrado ha dovuto prestare soccorso nell’ennesimo incidente stradale costato la vita a cinque giovani tra gli 11 e i 24 anni. Poi le amare considerazioni

Il racconto drammatico e toccante di un infermiere che vive e lavora in Piemonte e al quale è toccato prestare soccorso dopo un incidente a Castelmagno nel quale hanno perso la vita 5 persone: il più grande aveva 24 anni, il più giovane appena 11. La testimonianza straziante dell’operatore sanitario, che di scene del genere ne ha viste fin troppe in vita sua e si appella alla prudenza ha toccato l’animo di Paco Iovine, presidente del comitato La Strada del Buonsenso, che in una lettera aperta indirizzata al nostro giornale si è abbandonato ad una serie di considerazioni che formano una riflessione che tutti dovrebbero leggere con estrema attenzione. Così esordisce Iovine facendo naturalmente alla situazione che interessa la nostra isola: “Qui si rischia la vita tutti i giorni. Ritengo la tematica della sicurezza stradale, una delle priorità del nostro territorio. Una di quelle per cui si possa valutare e giudicare seriamente la civiltà di un popolo e la vivibilità della sua Terra. Qui siamo oramai ad un punto di non ritorno. La sicurezza della nostra isola è quotidianamente compromessa dal mancato rispetto del codice della strada, che costantemente viene infranto. Quello che accade sulle nostre strade è semplicemente allucinante. Figlio dei ritmi di vita che ognuno di noi, volente o nolente, ha deciso di sposare. Figlio soprattutto dell’egoismo e della superficialità umana. Un’autentica giungla dove vige la legge del più forte. Totale mancanza di rispetto nel prossimo. Egoisti e prepotenti fino al midollo. Telefoni alla mano, parcheggi in curva, contromano, sugli attraversamenti pedonali. Eccessi di velocità, sorpassi oltre il limite del consentito (dettati spesso dalla guida in stato alterato) e cinture ormai optional”.

«Ma dove vogliamo arrivare? Ma ci fermiamo un solo istante a pensare a ciò che facciamo? Ai nostri figli, seduti accanto senza cintura, oppure davanti allo scooter magari con un casco slacciato, cosa stiamo trasmettendo? Quale esempio siamo?»

Un quadro a tinte fosche che induce Iovine a porre e porsi anche una serie di domande: “Ma dove vogliamo arrivare? Ma ci fermiamo un solo istante a pensare a ciò che facciamo? Ai nostri figli, seduti accanto senza cintura, oppure davanti allo scooter magari con un casco slacciato, cosa stiamo trasmettendo? Quale esempio siamo? Ripetiamo loro che sono la nostra vita. Che bel modo di dimostrarlo che abbiamo…Questo è l’andazzo e nessuno si fa un esame di coscienza. Quest’isola è diventata davvero pericolosa. E mettersi in strada oggi, significa rischiare di non rientrare più a casa. A noi però questo poco importa. Dobbiamo andare avanti, come schegge impazzite che lottano contro il tempo ogni momento della giornata. Perché tutto quel che accade, accade agli altri, non a noi. Avanti così. Fino alla prossima tragedia. Non dimentichiamo mai però che domani quegli ‘altri’ potremmo essere noi. O peggio ancora nostro figlio. E perché no…Se riflettessimo un istante sul fatto che ognuno di noi, rischia sulle strade almeno un paio di volte al giorno e lo moltiplicassimo per tutti gli utenti della strada (bici comprese), forse capiteremo quanto siamo fortunati. Come dice sempre il mio amico Leonardo Taliercio(persona che non ha eguali e si batte per la causa con tutto se stesso), ‘non dobbiamo meravigliarci quando accade la tragedia, dobbiamo invece farlo tutti i giorni quando essa non avviene’. Fermiamoci a riflettere molto seriamente. E cerchiamo dentro di noi un briciolo di coscienza e di consapevolezza. Qualora ne fosse rimasta”.

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Io direi, VIVERE a Ischia è diventato impossibile. Più si va avanti e più diventa difficile abitare su di un’isola. Tantissimi anni fa’ Ischia era un vero paradiso ora è brutto dirlo ma è un inferno.

Pagliacci

abbiamo autovelox abusivi senza collaudo e anche loro non rispettano il codice della strada ne le sentenze della cassazione l’ultima sentenza dice proprio che gli autovelox sono ammessi solo su strade che sono almeno a scorrimento veloce (min 70 km/h) e che abbiano almeno 2 corsie per senso di marcia divise da uno sparti traffico o un guardrail
poi ci fa piacere che avete notato i parcheggi selvaggi ed è giusto che non vadano bene ma non va bene neanche che non esistano più strisce bianche anche qui non si rispettano le sentenze della cassazione e neanche il codice della strada
il codice della strada insieme a tutte le sentenze dicono chiaramente che in ogni zona dove si istituisce un parcheggio a pagamento quindi con strisce blu si debba lasciare una zona adeguata attigua per il parcheggio libero cioè non 2 strisce sempre se le trovate perchè neanche quelle ci sono
voi che chiacchierate tanto vedete di far correggere queste cose invece di perdere solo tempo se tutte queste problematiche non ci fossero sicuramente su isola la viabilità sarebbe decisamente migliore poi una volta fatto questo potreste anche ricominciare a chiacchierare ma finche resta tutto cosi fate più bella figura a stare zitti

Paco Iovine

Lei,che si arroga il diritto di esprimere sentenze e giudizi, depositario della verità assoluta, detentore delle soluzioni a tutti i mali,venga,ci metta la faccia e si esponga come fanno quei pochi cittadini liberi e perbene che almeno tentano di scuotere le coscienze di chi sembra non aver orecchie per sentire, testa per pensare , cuore per soffrire.
Il suo nome”Pagliacci” la dice lunga…

Pagliacci

Amico il messaggio era molto più lungo ma il giornale stranamente non lo ha mai publicato
Ho parlato anche delle strade dissestate e ho fatto l’esempio del tratto calise-Ischia ponte ma vale un po’ ovunque li si che si rischia la vita e di farsi male è un attimo e anche dei dossi abusivi e non a norma sia per altezza vedi forio che per strade non consentite oltre al fatto che dove passano i mezzi di soccorso non si possono montare

Pagliacci

Io ho solo detto quello che dice la legge poi se per lei non è comodo seguire il codice della strada e le varie sentenze quello che ho scritto prendere ancora più valore
Un altra problematica sono i dossi non consentiti dove passano i mezzi di soccorso
E le varie strade dissestate che creano pericolo

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