CRONACAPRIMO PIANO

L’isola in piazza per dire “no” al lockdown

Ieri sera il raduno dei manifestanti sul porto di Forio, all'esterno del municipio, dopo il tam tam scatenatosi sui social dal pomeriggio: è il remake di quanto accaduto a Napoli giovedì sera

Un tam tam inarrestabile, cresciuto nell’arco di pochissime ore sui social e sulle chat, una catena lanciata nel pomeriggio e arrivata a compimento verso sera. La protesta degli imprenditori e dei commercianti andata in scena giovedì sera a Napoli è nata così, a partire dalla pagina facebook “Gigi Lista l’Insorgente”: il noto attivista, isolano d’adozione, ha così innescato una manifestazione nelle strade del capoluogo campano che nel volgere di ore ha riscosso una vastissima adesione si è guadagnata le luci della ribalta nazionale, con diversi servizi nei notiziari e sulla stampa.

Una protesta, quella contro il coprifuoco e contro il probabile prossimo lockdown invocato dal presidente della Regione De Luca, un atto che i partecipanti hanno definito di “disobbedienza civile”, con l’invito a replicarlo anche ieri sera, non solo per le principali vie di Napoli, ma anche sull’isola, precisamente a Forio, alle ore 22.00, in via Marina. Come si legge sulla pagina social si è trattato di un vero e proprio Flash mob di disobbedienza civile contro il coprifuoco. L’invito era esteso a ogni piazza o città campana, per organizzare in ciascuna località un gruppo di protesta attraverso una fiaccolata simbolica contro il coprifuoco imposto da Vincenzo De Luca. A partire dalle 22:30 è stata prevista anche una diretta facebook sul gruppo “Gli insorgenti (gruppo ufficiale)” mentre i partecipanti, muniti di fiaccole, protestavano pacificamente disobbedendo a regole ritenute “dispotiche che non hanno nessuna aderenza con la logica e con il contenimento dei contagi”. Fiaccole o candele erano a simboleggiare “i fuochi che lo stato e la regione stanno cercando di spegnere”. L’appello era rivolto a “commercianti, addetti ai lavori, musicisti, lavoratori della movida, tutte le aziende ho.re.ca e chiunque abbia a cuore il sacro principio della libertà, messo a dura prova dalle misure restrittive scellerate di Vincenzo De Luca”.

Nell’invito si leggeva anche: «Noi cittadini non siamo più disposti a subire a causa degli errori e delle incapacità sia dello stato ma soprattutto della regione. Chiediamo, dunque, l’abolizione del coprifuoco imposto dal presidente della regione campania, in quanto misura assurda che lede la libertà personale e che sposta il problema dal posto in cui invece risiede; la sanità pubblica. Che si investa nel sistema sanitario dove naturalmente dovrebbe combattersi il virus. Dopo le chiusure degli ospedali, le chiacchiere su centri covid mai aperti e le scellerate politiche della regione, tradottesi nello smantellamento dei piccoli ospedali, è inammissibile pagare anche economicamente e socialmente questo disastro». E dopo le istruzioni atte a organizzare il flash mob, l’appello si chiudeva con una rima: “Napoli e le notti belle, non ci toglierete il fuoco e le stelle!”.

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex