CULTURA & SOCIETA'

Il Beato Questore di PS Giovanni Palatucci martire come San Kolbe

Lo Schindler irpino nacque il 31 maggio 1909 a Montella e finì a Dachau nel 1945

Dei Martiri, ossia dal greco testimoni, si parla poco, come se la nostra epoca del compromesso si sentisse rimproverata dal loro coerente eroismo pervenuto sino al dono totale di sé. Tra questi, come il Commissario Luigi Calabresi, il Carabiniere Salvo D’Acquisto, il Dirigente squadra mobile Giorgio Boris Giuliano, Beppe Montana, Ninni Cassarà e tanti altri, il giovane irpino di Montella, in provincia di Avellino, Giovanni Palatucci, la cui Coscienza di Questore di PS (oggi Polizia di Stato) lo pose a Fiume, a rischio della vita, a coerente disposizione della Verità e della Giustizia per neutralizzare la prevaricazione di odio nazista contro migliaia di ebrei e tanti altri.

Era, peraltro, nipote del Vescovo di Campagna, in provincia di Salerno, il quale collaborava ospitalità a favore delle richieste d’aiuto dell’eroico giovane nipote cresciuto in una famiglia di sani Valori civili e cristiani. Alla fine, sospettato, Giovanni Palatucci poteva rifugiarsi in Svizzera, ma volle restare sul campo in mezzo alla gente istriana e arrestato dalle SS venne destinato al feroce lager di sterminio di Dachau in Germania con matricola 117826, ove a seguito di stenti e sevizie inenarrabili offrì i suoi giovanili 36 anni, Martire per la Fede, poche settimane prima della Liberazione. Già Servo di Dio e poi Venerabile, è stato PROCLAMATO BEATO il 9 ottobre 2002, dopo che il grande Papa San Giovanni Paolo II, in occasione della cerimonia ecumenica Giubilare del 7 maggio 2000, lo aveva annoverato tra i Martiri del XX Secolo. E’ noto già nell’immutabile Magistero Cattolico che “il Martirio è preclara e immediata manifestazione di Santità” (Enciclica ‘Veritatis Splendor’). L’esemplare Metafora esistenziale di Giovanni Palatucci -la cui beatificazione è orgoglio della Polizia di Stato col vittorioso Patrono San Michele- si collega storicamente a quella del polacco (n. Zdunska Wola 8.01.1894) Raimondo, francescano cappuccino San Massimiliano Maria Kolbe, Fondatore della ‘Milizia dell’Immacolata’, immolatosi, matricola 16670, al posto di un papà detenuto nell’atroce lager di Auschwitz il 14.08.1941. Ripeteva: “Chi ha Maria per Madre, ha Cristo per fratello…A Gesù attraverso Maria…Rimettiti in tutto alla Divina Provvidenza attraverso l’Immacolata e non preoccuparti di nulla…”

Possiamo ancora ripetere a tutti i cari e amati giovani miei ex Alunni, che hanno sempre creduto a questi interdisciplinari Protagonisti Testimoni (piuttosto ignorati), i versi nei ‘Sepolcri’ del Foscolo: “A egregie cose il forte animo accendono/ l’urne de’ forti…”. Il 31 maggio scorso, a distanza di centoundici anni, non poteva passare inosservato nella mia vita di ex insegnante alla Media e al Liceo. (continua)

*Pasquale Baldino – Responsabile promotore diocesano Cenacoli Mariani; docente ordinario Liceo; poeta (email: prof.pasqualebaldino@libero.it)

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pioli

grazie professore, questo articolo mi riempie di gioia,e di orgoglio io che sono originario di Campagna, (due medaglie d’oro mondiali come citta? dell’accoglienza), il mio Dio sulla terra e’ sempre stato, Giovanni Palatucci,

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