L’isola, le vittime della strada e quel maledetto 9 maggio
Nello stesso giorno, a distanza di quattro anni, hanno perso la vita Marianna Di Meglio e Leonardo Taliercio: il ricordo piu’ bello e toccante nelle parole dei genitori
Sull’isola d’Ischia il tranquillo pomeriggio primaverile del 9 maggio 2015, venne turbato dall’omicidio stradale della piccola Marianna Di Meglio investita da un’auto in corsa in via Antonio De Luca, a Ischia Ponte. La morte di Marianna, alunna modello della scuola media “Giovanni Scotti” di Ischia che sognava di poter indossare da grande la divisa della Guardia Forestale dello Stato tanto amava salvaguardare le bellezze naturalistiche della sua Isola, fece piombare nello sgomento e nello sconforto tutta l’Isola e in modo particolare i congiunti, gli amici e i suoi coetanei.
Un bocciolo reciso nella stagione in cui sbocciano i fiori. Veniva sottratta la vita ad una figlia, ad una sorella e ad una nipote che nessun atto di giustizia avrebbe potuto restituire ai suoi affetti, ai suoi cari e ai suoi amici che da cinque anni a questa parte non l’hanno mai dimenticata facendola continua a vivere nel ricordo di tutti con le targhe scoperte presso la “Scotti” e in via Sogliuzzo, proprio nel luogo in cui si consumò l’immane tragedia. Per non parlare del “Dono di Marianna”, l’immobile di via Leonardo Mazzella messo a disposizione da papà Giuseppe, mamma Annarita e dal piccolo Michele, dei bambini e dei ragazzi autistici dell’isola Verde. Quattro anni dopo a quell’efferato delitto stradale, sempre nel comune di Ischia e nello stesso giorno, il 9 maggio 2019, sull’ex Strada Statale 270 in zona Sant’Alessandro, in una tranquilla e calda serata di primavera, si consumava un altro omicidio stradale. Quello del giovane Francesco Taliercio. Un ragazzo d’oro, con la passione per la musica “techno/tech house”, conosciuto e benvoluto da tutti i suoi coetanei che gli hanno già dedicato un memorial musicale presso il parco termale del “Negombo” a Lacco Ameno. Marianna e Francesco ammazzati sulla strada nello stesso giorno a quattro anni di distanza e la cui morte, almeno sulla necessità di garantire a tutti quella sicurezza negata sulle nostre strade, non è stata vana e che, oltre ad aver aperto un dibattito permanente nella nostra società, ha fatto si che venisse costituito il comitato civico “La Strada del Buonsenso” presieduto proprio dal papà di Francesco e con cui si lavora affinché l’Isola non debba piangere altre vittime innocenti.
Ma oggi il modo migliore per ricordare Marianna e Francesco, è leggere ciò che hanno scritto sui social i loro genitori. “Chi potrà mai capire veramente – ha scritto in un testo toccante e strappalacrime papà Leonardo Taliercio – che in quello stesso ospedale dove andasti a prendere il tuo bambino per portarlo a casa nella sua culla, poi lo hai dovuto lasciare lì per una bara. L’unica cosa che ti resta è credere che la culla ti prepara a questa vita e la bara per l’infinito e anche oltre… Chi potrà mai capire veramente che in quel letto non si rimboccheranno più coperte, ma altrove saranno sistemati sempre nuovi fiori”. Eloquente e commovente anche la frase impressa dal papà di Marianna, Giuseppe Di Meglio, in un riquadro ricolmo di bandierine arcobaleno, simbolo di pace ed altruismo: “Una favola iniziata a scrivere e mai finita, Marianna vive”.