LE OPINIONI

IL COMMENTO Ischia e Procida capitale, l’equivoco delle navi notturne

Ci sono stati, ad oggi, due tipi di reazione alla decisione della Regione Campania di stanziare ben 3.200.000 euro per due provvedimenti a favore di Procida Capitale della Cultura: il potenziamento, per il periodo da aprile a dicembre 2022, di collegamenti marittimi Pozzuoli/Napoli/Procida/Ischia nella fascia oraria dalle 18.00 alle 02.00 e il rafforzamento dei bus con pulmini elettrici e il “free public transport”. La prima reazione è quella di piena soddisfazione degli amministratori comunali di Procida; la seconda reazione è quella di alcuni ischitani, ma anche di procidani, che lamentano il fatto che la Regione, dopo aver fatto orecchie da mercante per le esigenze degli isolani (studenti, lavoratori, ammalati in cura costante sulla terraferma, trasporto di merci) all’improvviso trova oltre tre milioni di euro per il 2022 per Procida Capitale. Aggiungono questi ultimi che anche per il periodo aprile-dicembre 2022 resta comunque invariato ed insufficiente il programma di corse dalle 02.00 di notte alle 18.00 e quindi per tutti coloro che devono muoversi non per turismo ma per lavoro, studio e sanità.

Sfugge, a questa doppia lettura, una verità che a me sembra fondamentale. La fascia oraria per le corse aggiuntive di navi ed aliscafi incentiverà il pendolarismo turistico, il “mordi e fuggi” che è proprio quello che, nel rispetto della cultura, andava evitato. Questo lo scrivo nell’interesse di Procida, che rischia di vedersi invasa da “turisti di mezza giornata”, e nell’interesse di Ischia, che spera di godere dei vantaggi economici di ricettività alberghiera a supporto della scarsa capienza di Procida. E’ vero che aumenterebbero anche i collegamenti Procida-Ischia e viceversa, cosa che potrebbe facilitare un’andata e ritorno da Ischia a Procida e quindi l’idea di soggiornare in alberghi a Ischia e fare escursioni a Procida per singoli eventi. Ma è vero altresì che i turisti provenienti dall’Italia e dai Paesi europei potrebbero parimenti trovare comodo soggiornare a Napoli (e non a Procida o Ischia) che è comunque una grande e bella città metropolitana da visitare, facendo sortite volanti a Procida. Da aprile a dicembre significa, soprattutto per Ischia, incoraggiare il turismo pendolare da Napoli e Provincia verso l’isola verde, che ha interesse contrario e cioè “diminuire”, nel periodo estivo, la possibilità di sbarcare per una giornata sui nostri lidi e nei nostri luoghi di intrattenimento, per poi ripartire di notte.

Questo turismo “cavalletta” che distrugge e riparte l’abbiamo sperimentato negli anni e ne conosciamo la carica distruttiva. C’è poi da considerare la mobilità gratuita in autobus sull’isola di Graziella. Ma si è pensato agli aspetti negativi di questa filosofia? Perché gratuite le corse? Il turismo deve avere un costo (controllato, misurato) ma deve avere un costo, in quanto la bellezza, lo scambio esperienziale, la cultura non devono apparire un qualcosa che si “regala”, ma che si conquista. E’ come quando gli ischitani commettono l’errore madornale di offrire gratuitamente cure termali abbinati al soggiorno alberghiero che invece si paga. Il termalismo, come la cultura, ha un valore che in qualche modo deve essere valutato, pagato; ci vuole un corrispettivo, altrimenti ne viene svilito il valore. Nel Comune d’Ischia, l’Amministrazione comunale ha fatto un esperimento (Zizì) di bus gratuiti per cittadini e turisti. Tale esperimento è stato apprezzato dalla popolazione, ma siamo proprio sicuri che abbiamo sortito l’effetto desiderato? Zizì era nato con un’altra (positiva) finalità: quella di alleggerire il traffico a valle del Comune (Corso Vittoria Colonna e via Roma, i lidi, il borgo di Ischia Ponte) parcheggiando in periferia le auto provenienti da altri Comuni dell’isola o da zone periferiche del Comune stesso e collegarsi gratuitamente col centro storico cittadino. Cosa è invece diventato? Un modo d coprire gratuitamente la distanza da abitazioni private o addirittura da alberghi (anche a quattro stelle) al centro città. Gli autobus Zizì fanno perfino fermate a richiesta in prossimità di case ed alberghi, quando invece avrebbero dovuto collegare, senza soste intermedie, il grande parcheggio periferico al centro cittadino. Il risultato è che taxi, microtaxi e bus Eav perdono clienti e che in particolare i bus Eav scontano la cattiva abitudine degli utenti di non pagare il biglietto.

Ma Procida e la Regione Campania hanno valutato questi aspetti? Hanno valutato l’impatto negativo su taxisti e microtaxisti? Il movimento turistico e l’auspicabile maggiore affluenza deve essere anche l’occasione di una “diffusione” di ricchezza, non di “distorsione” del mercato dei servizi. 3.200.000 euro? Un ottimo stanziamento ma non accontentiamoci di un qualsiasi finanziamento, cerchiamo di valutarne la portata, le conseguenze, le distorsioni. Ma davvero Procida aveva avanzato alla Regione questo tipo di richiesta di supporto? E’ stata Procida a volere più corse notturne di navi e bus gratuiti? La delegata ai trasporti, Lucia Mameli, ci dice di sì e considera “sostenibile” l’incremento di chilometri in più , in quanto vi concorreranno bus elettrici. Ma è sostenibile un incoraggiamento al pendolarismo non sempre “culturale”, quasi sempre soltanto “modaiolo” e approfittatore di servizi gratuiti? Di certo Ischia, che ne sentirà le conseguenze, non è stata interpellata né da Procida né dalla Regione, la quale avrà invece sicuramente coinvolto le compagnie di navigazione e di collegamenti bus. Mi aspetto, a questo punto, che le pigre amministrazioni comunali dell’isola d’Ischia si facciano sentire e facciano riflettere tutti su quale turismo effettivamente vogliamo. Parliamo di destagionalizzazione e incrementiamo le corse notturne dalla primavera e anche nei mesi di punta estivi. Finanziamo corse aggiuntive dalle 18.00 alle 02.00 e da gennaio la società di navigazione Gestur sospende le corse fino alle soglie della Pasqua, senza che si sia elevata protesta alcuna. Chiariamoci le idee tutti: se lo slogan “La cultura non isola” viene derubricato a “maggiori collegamenti notturni con navi” allora meglio “isolati” che collegati per un pendolarismo sfrenato. Se invece vogliamo davvero esaltare una cultura che ci faccia “elevare” e superare le ristrette barriere isolane, scoraggiamo il “mordi e fuggi” e apriamoci a un turismo internazionale consapevole che i territori vanno scoperti e apprezzati con “lentezza” e rispetto e che i servizi vanno pagati ( il giusto).

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