LE OPINIONI

IL COMMENTO La diagonale, un evento d’elite da estendere ad Ischia

DI LUIGI DELLA MONICA

Ho avuto il privilegio, la sera del 21 dicembre di partecipare alla usuale ed imperdibile kermesse del gusto di-vino 100% biologico prodotto nelle terre del Vulture melfese. Antonio Cascarano, un architetto oriundo di Rionero in Vulture, esercitava la professione brillantemente a Roma, ma decise oltre quindici anni fa di ritornare alle origini ed occuparsi di tremila piantine, desiderose di affetto e cura dal suo vignaiolo. Posizionamento a Sud-Ovest, Sud-Est e terreno vulcanico: non sto parlando forse dell’Epomeo e di Forio-Panza, oppure di Ischia-Campagnano? Ho citato questo territorio, perché ha affinità ed omologie con Ischia, più di quanto possano pensare i lettori. La semplice forma del monte Vulture, vulcano spento, ricorda quella del Monte Somma, che purtroppo spento non è, e dell’Epomeo stesso. Clima secco ed orientamento ideale, con un clima piovoso quanto basta, 2023 a parte, il cui maggio è stato un vero disastro. Antonio, in prossimità delle feste natalizie, per lo scambio di auguri e per la gioia del convivio organizza una sorta di vendemmia invernale apre insieme ai suoi cari amici, provenienti da tutta Italia, quattro bottiglie annata ultradecennale dalle dimensioni dalla piccola 0,75, Magnum 1,5lt Jeroboam 3lt e Matusalem 6lt di Camerlengo, vino aglianico, colore rosso scuro ciliegia.

Uno sguardo veloce alle personalità intervenute, all’interno della cantina di produzione sita in Rapolla (Pz) altro comune termale, guarda un po’ altra analogia con Ischia, vi è la sig.ra Enza De Carolis, che ha partecipato all’evento isolano “il Teatro del Gusto” organizzatrice di eventi enogastronomici “Vino è Musica” (ultima edizione 2019) e poi quest’anno 5° edizione di Evoluzione Naturale (2 giorni dedicati al mondo del vino artigianale); l’avvocato in quota rosa Raffaella Bisceglia, docente Onav, conosciuta anche come una Donna del Vino (delegazione Emilia Romagna); Fabio Riccio dal lontano 1998 autore della guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, scrive sulla rivista il Cuoco organo ufficiale della FIC, ha scritto sulla guida de le Tavole della Birra de l’Epresso, su Cucina a Sud, sulla guida Osterie d’Italia Slow Sood, su Diario della settimana e L’Espresso, e quando capita scrive di cibo un po’ ovunque gli gusta. (www.gastrodelirio.it); Daniele Bracuto, in arte “Bruco”, vive e lavora in Basilicata come grafico e social media manager, ma partecipa attivamente a festival internazionali dell’enogastronomia, Daniele adora combinare la cucina tradizionale con tecniche moderne, sostenendo fermamente che “il Cibo è Cultura”;il sig. Livio titolare dell’enotecasita in Atella (PZ); il sig. Patrizio Placidochef del suo locale “Zendè” sito in Via Roma 233 Rionero in Vulture ed il foggiano sig. Antonio Mercaldi gastronomo, buongustaio & viaggatore; la sig.ra Eufemia Telesca, esperta nel marketing del turismo esperienziale. Il rito dell’apertura delle pregiate bottiglie, dal formato diverso, ha uno scopo contemplativo. Non si tratta soltanto di bere vino fra amici, ma di rievocare la maestria del produttore al tempo del 2011, confrontare le annate e microclimatologie della storia della vendemmia, gustare le diverse fermentazioni di uno stesso vino nei contenitori di formato diverso. Una eccellenza italiana, meridionale, che potrebbe benissimo riprodursi in Ischia, terra del vino per espressa selezione degli antichi romani.

Ho pensato di citare quest’evento, prima di tutto, senza voler discorrere di sterili meridionalismi anti-leghisti, per ricordare che il Sud non ha nessuna paura di concorrere con pregiatissimi competitors del Piemonte o della Toscana. Sì cari lettori, la prospettiva della rinascita del Sud, della nostra isola, deve essere quella di mirare in alto, pensare in grande e Ischia, per la sua alta specializzazione nelle tecniche delle viticulture ed il numero elevato di strutture alberghiere, può candidarsi a capitale del Sud della enologia e dell’economia del vino, di pari passo con il termalismo, naturalmente nell’ottica di proiettare la vita turistica sui 10\11 mesi annuali. L’Architetto Cascarano, titolare della cantina “Camerlengo”, si professa contadino della vigna, studioso della fermentazione dell’uva in cantina ed estimatore dei sapori della natura, che dona risultati dal lavoro dell’uomo. E’ questa la filosofia del vino biologico, con zero solfiti, perché è una tecnica di produzione senza studi preliminari di tannico, di acidità o di salinità: il vino è la fotografia di un territorio, di un ambiente, di una stagione, combinati alle braccia del contadino che coccola le sue piantine e successivamente crea in cantina il frutto del suo lavoro; oserei dire il vino biologico raccoglie in sé il sudore del coltivatore diretto, l’odore del vento, della pioggia e l’umidità della cantina dove fermenta e dove invecchia, il sapore del legno della botte. Il Vulture Melfese, come Ischia, produce pure acqua minerale e dispone di terme naturali, che contribuiscono a completare il quadro delle eccellenze meridionali.

Certamente, mi viene da pensare sempre nell’ottica della proiezione futura di Ischia verso una rinascita epocale, esiste la necessità di individuare un polo fieristico ampio, per ospitare gli stand di tutti i produttori italiani di vino, come accade a Verona. Quale miglior sito della facciata del “Pio Monte della Misericordia”, che dal mare potrebbe diventare l’icona di Casamicciola Terme, la patria del “vinitaly” che dalla disgrazia della frana risorge, diventando il punto di incontro di tutti i produttori\distributori dei vini del Sud. Sarebbe, inoltre, il trampolino di lancio per approdare alla dichiarazione dei vitigni ischitani come patrimonio dell’UNESCO. Al proposito, proprio l’arch. Cascarano, con il proprio padre, prima che egli ne divenisse unico gestore e responsabile dell’azienda vinicola, aveva riunito a Roma tutti i produttori di aglianico lucano per consorziarsi e promuovere la procedura di riconoscimento UNESCO ai vitigni del Vulture melfese. L’esito fu negativo e naturalmente campanilistico e, per quanto mi risulta, anche lo stesso discorso vale per l’altrettanto squisito aglianico del Sannio e dell’Irpinia: in tutto questo guazzano gli amici del Nord, che non biasimo e non respingo per sterili discorsi meridionalisti, ma ammiro per l’abnegazione ed il senso degli affari, tali che le Langhe ed il Monferrato sono sito UNESCO e la Toscana si autoproclama tempio del vino italiano per antonomasia. La conclusione del mio discorso si ancora sulla certezza che il rilancio di Ischia dovrà avvenire attraverso il marketing territoriale che dialoghi costantemente con la terraferma. È lodevole organizzare eventi musicali ed enogastronomici in lungo ed in largo per l’isola, ma si deve combattere con la mentalità arretrata che ritiene l’ospite quasi come una presenza determinata dalla pretesa autorigenerantesi dall’icona dell’isola bella.

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Oggi, ieri giorno feriale, sul molo Beverello vi è una folla costante di turisti pendolari per Capri e ritorno. Domenica 17 dicembre 2023, giornata stupenda di inverno ischitano, tersa e limpida, l’aliscafo del mattino era semivuoto da Napoli verso Ischia. Dobbiamo trasformare questo fenomeno nello slogan: “vado a Ischia, isola più bella del Mondo, da godere nelle stagioni calde per il suo mare, nelle stagioni fredde per le terme e per gli eventi culturali”. Se è vero che per le zone economiche speciali vi saranno regimi fiscali differenziati dobbiamo, prima di tutto, agevolare gli investimenti degli armatori in unità navali di ultima generazione idonee a garantire i collegamenti marittimi, anche in condizioni marine disagiate, senza dover essere costretti alle traversate anche di circa due ore e mezza, oppure alle soppressioni prudenziali delle corse ed ancora implementare i charter marittimi per gli eventi isolani. Pertanto, auspico che la cerimonia laica della “Diagonale”, così definita da Antonio Cascarano per la linea trasversale idealmente formata dalle 4 bottiglie allineate di fianco, possa svolgersi anche nelle cantine ischitane. Una parola, diagonale, potrebbe trasformarsi in verticale, per significare l’ascesa e la crescita del benessere economico del brand Ischia.

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