LE OPINIONI

IL COMMENTO Le nuove frontiere della Chiesa

DI CESARE BARONIO

Ecco! Come Papa Francesco fece in modo da gettare le premesse per un’apertura alla comunione da dare ai divorziati risposati con l’esortazione Apostolica Amoris Laetitia, con le dichiarazioni del Cardinale Hollerich, oggi presidente emerito dei vescovi europei, vengono gettate le premesse per sdoganare l’omosessualità nella Chiesa Cattolica. Hollerich dichiara che la Chiesa deve aprirsi al mondo e accoglierne ogni istanza per poter realizzare un nuovo umanesimo.Questo Cardinale gesuita, arcivescovo del Lussemburgo, non è nuovo a certe esternazioni sull’argomento. Più volte ha già manifestato il suo orientamento “all’inclusione e all’accoglienza” per una chiesa più moderna e a passo con lo spirito del tempo. È l’uomo di punta di Bergoglio per il futuro della nuova chiesa.

Una chiesa che è diventata ricettacolo di ogni dottrina e che butta via quanto del cattolicesimo tradizionale ancora si può buttare, del poco oggi rimasto dopo il Vaticano II. Ormai è la chiesa dei movimenti che la fa da padrona e che hanno frazionato in tanti rivoli la chiesa di Cristo a danno dell’unità. Una sorta di nuovo protestantesimo, per un futuro sincretismo. Neocatecumeni, focolarini, ciellini, movimenti della spirito e chi più ne ha più ne metta, tutti con la pretesa di avere la ricetta del buon cristiano.

Ma torniamo al problema iniziale e cioè al rapporto chiesa cattolica e mondo LGBT.
C’è chi sta orientando le istituzioni cattoliche a una revisione della dottrina sulla omosessualità in modo liberal al fine di mutarla e giungere a un nuovo pensiero e approccio dal punto di vista dottrinale. Il Papa gesuita e la sua coorte di gesuiti, messi nei posti chiave di comando, stanno realizzando l’agenda di questa mutazione. È proprio la lobby gay tra i vescovi e alti prelati a promuovere il cambio e come si suol dire “u pesc puzz la cap”. Sta emergendo da un po’ di tempo, anche se la stampa e i vari canali di informazione non lo dicono, che diversi vescovi sono stati trovati in odore di vita peccaminosa perché omosessuali e abusatori. Vescovi che, se anche rimossi, restano pur sempre nel recinto della vita e attività clericale, mentre per un semplice sacerdote vengono adottati provvedimenti più severi, come le dimissioni dallo stato clericale. Due pesi e due misure che di certo non fanno onore alla chiesa di Papa Francesco. Soprattutto se si va spifferando ai quattro venti la tolleranza zero. Ma quale tolleranza zero! Questi, da quello che si sa, vengono protetti da Papa Francesco, come il vescovo Gustavo Zanchetta amico di Bergoglio, condannato per abusi in Argentina a quattro anni e mezzo e che nel corso delle indagini era protetto in Vaticano con un assessorato all’APSA. Ora il caso Rupnik che chiama in causa Papa Francesco per la scomunica latae sententiae comminata dalla CDF (congregazione dottrina della fede) e dopo poche settimane tolta, non si sa da chi, visto che Francesco ha dichiarato di non saperne nulla in una recente intervista e che evidenzia il rimbalzo di responsabilità. È come nel gioco dello schiaffo che facevamo da ragazzi, dove chi veniva colpito doveva indovinare chi lo aveva colpito, mentre tutti alzavano il dito. Il giochetto semba funzionare nel caos regnante e Francesco non vuole sentir parlare di sue dimissioni, anche se insiste in più occasioni sul sapersi fare da parte e non continuare a stare in sella a tutti i costi, ma evidentemente questo non vale per lui.
Pensano di gettare fumo negli occhi con qualche provvedimento orchestrato ad hoc, buttando fuori qualcuno che ha il vescovo contro, mentre in altri casi con evidenze processuali, e non parliamo di quelle ecclesiastiche, ma della magistratura degli stati, fanno finta di nulla o coprono il loro amico di merenda. Ci sarà mai pulizia vera? Non credo, vista la piega che vogliono dare al problema sdoganando l’omosessualità come voluta da Dio, quasi un terzo sesso. La dottrina della chiesa fino a ieri era di vicinanza e di accompagnamento delle persone con orientamento omosessuale, ma non di giustificazione, oggi il cambiamento tocca anche questo aspetto, non per insegnare la verità, ma per essere in sintonia con il pensiero unico e il politicamente corretto. D’altronde è ciò che ci si attende da Francesco da parte dei poteri anticristici che lo hanno voluto sul soglio di Pietro.

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