LE OPINIONI

IL COMMENTO Procida, i defibrillatori e chi li sa usare

Mi hanno riferito che qualche giorno fa, a piazza Olmo, un uomo, in apparente pieno benessere, ha perso i sensi, è caduto a terra e, visto e non visto, ha reso l’anima a Dio. La classica “morte di subito”, che tutti ci auguriamo per evitare inutili e terribili sofferenze. Forse non tutti dono d’accordo su quest’ultimo punto, ma io la penso così. Contemporaneamente mi è giunta un’altra osservazione. Qualcuno ha detto: “E dire che nei paraggi, di fianco alla porta della parafarmacia, c’è un defibrillatore!” Questa affermazione ha fatto scattare in e una serie di domande. Premesso che non credo che l’uso del defibrillatore avrebbe salvato sicuramente questo signore, ma per lo meno si poteva tentare. Viene spontaneo chiedersi: ma quanti sono i defibrillatori per tutta Procida? E soprattutto dove sono ubicati? Inoltre chi li sa e li può usare? 

Sono domande che allo stato rimangono senza risposta perché l’argomento è poco conosciuto in quanto poco pubblicizzato. Non ci nascondiamo dietro il dito, ma quanti di noi sanno dove sono questi attrezzi e li sanno usare? E’ inutile possederli, se poi al momento opportuno non vengono utilizzati. Occorrerebbe che gli organi preposti procedessero ad una campagna di informazione e di sensibilizzazione sull’argomento. Anche in considerazione che in questi ultimi tempi si è avuto un incremento di questi casi di morte improvvisa. Certo quello che vi propongo oggi non è un argomento ferragostano e molti esclameranno; “scù,sciù, ciucciué!”, ma anche il defibrillatore fa parte del nostro modo di essere e della nostra vita.

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Mirco Jurinovich

L’argomento è sicuramente meritevole di essere trattato e voglio dare il mio contributo in virtù della ventennale esperienza in materia di defibrillazione pubblica.
In rifermento al caso citato, salvo diverse indicazioni fornite da un eventuale autopsia, l’utilizzo tempestivo del defibrillatore avrebbe garantito almeno il 50% di possibilità di sopravvivenza del colpito. La letteratura medica e le esperienze già avviate sono concordi nell’affermare che la defibrillazione elettrica sia, ad oggi, l’unica terapia efficace per riattivare il muscolo cardiaco ancor più del semplice massaggio cardiaco che, seppur caricato di grandi aspettative, richiede una forza fisica non comune ed una resistenza nel tempo.
Riguardo alla reperibilità dei defibrillatori bisogna segnalare che la legge 116/2021 ha introdotto l’obbligo per le centrali 118 di indicare ai richiedenti soccorso la presenza dei defibrillatori più vicini e bisognerebbe capire perché nel caso specifico ciò non sia avvenuto. La stessa legge 116 ha anche disposto la possibilità di utilizzo dell’apparecchio da parte di qualsiasi cittadino (anche senza formazione specifica) in virtù della semplicità e sicurezza di impiego: si tratta di accendere la macchina e, assistiti da messaggi vocali, posizionare due elettrodi adesivi sul torace del paziente, attendere l’esito dell’analisi e, quando richiesto, premere il tasto per erogare la scarica salvavita: è impossibile sbagliare o arrecare danno al paziente perché il software che governa la macchina ne impedisce un uso improprio anche accidentale.
Per quando riguarda l’informazione, anche quest’ultima è stata contemplata dalle norme della legge 116 (attesa da 13 anni!) con campagne informative sia nelle scuole di ogni ordine e grado sia con campagne sulle reti radiotelevisive pubbliche ma, ahimè, do 24 mesi mancano ancora i decreti attuativi.
Allego qui un articolo che dovrebbe stupire riguardo all’immobilismo di istituzioni politiche e sanitarie nonostante si conoscessero, da più di 20 anni, le soluzioni per ridurre la mortalità di questa strage silenziosa.

Armando Carlone

Gentile redazione, relativamente al discorso defibrillatori abbiamo attivato sull’isola d’Ischia un progetto per la diffusione di defibrillatori, con campagne di raccolte fondi, che hanno portato alla donazione di ben 4 defibrillatori. Parallelamente stiamo per avviare una campagna di formazione sia informale, presso scuole, istituti e qualsiasi struttura che faccia la richiesta, sia di formazione formale con l’intervento di un istruttore BLSD. I proventi della formazione formale, inoltre, andranno totalmente devoluti per l’acquisto di ulteriori defibrillatori. Infine stiamo per commissionare la realizzazione di un portale che possa segnalare tutti i defibrillatori presenti sull’isola. Questo progetto può senz’altro essere esteso anche all’isola di Procida. Per qualunque informazione in merito potete contattare la Farmacia Isolaverde di Barano d’Ischia.

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