CRONACA

«Il condono per far ripartire l’isola di Ischia», parola di Severino Nappi

L’ex assessore al Lavoro della giunta Caldoro e candidato alle regionali con la Lega attacca De Luca: «Ha fatto peggio del peggior Bassolino»

È stato assessore al Lavoro nella giunta Caldoro. Adesso torna in campo con l’ex presidente della Regione nello schieramento della Lega. Si tratta di Severino Nappi, napoletano, classe 1965, avvocato giuslavorista, ordinario di diritto del lavoro. Innamorato di Ischia «non è solo il luogo dove trascorro le vacanze ed ho casa. Ma è il mio luogo del cuore. Il mio buen retiro», confessa a ‘ll Golfo’ a circa tre settimane dal voto che il 20 ed il 21 settembre porterà al rinnovo del consiglio regionale della Campania.

Questa è una campagna elettorale all’insegna del Coronavirus. Come sta andando?

«Una campagna elettorale a dir poco strana nella quale come noi abbiamo provato a sostenere inutilmente, non bisognava andare al voto. Non è questo il momento. Abbiamo due grande emergenze: quella sanitaria e quella economica che dovevano concentrare tutta l’attenzione del sistema istituzionale e politico. Lo abbiamo detto in ogni modo, ma purtroppo c’è una fretta di capitalizzare l’ipotetico risultato derivato dalla stagione della paura, del cabaret, degli umorismi che non hanno nulla a che vedere con la capacità di amministrazione e con i bisogni dei cittadini. Le persone, quindi, sono prese da queste oggettive centralità e la politica rischia di essere ancora più banale, distratta e poco concentrata sui temi che sono quelli che dovrebbero fare la differenza oggi più che mai».

Qual è lo stato di salute della Campania?

«Questi cinque anni ci consegnano due numeri a dir poco drammatici: quello dei tassi più bassi di occupazione a livello europeo e la più bassa spesa dei fondi europei della nostra storia. De Luca è riuscito far peggio del peggio Bassolino. E questo la dice lunga su quest’uomo che cerca di accreditarsi come un pater familias capace e manageriale ma che in realtà un prodotto della politica spettacolo. Anche se è avanti con gli anni è un uomo che in questo sposa il peggio della finta modernità della politica di questi anni. Mai come oggi ci troviamo di fronte ad un dato oggettivo: durante la stagione del Covid, De Luca ci aveva detto che contagi 0 erano merito suo. Oggi dice che i contagi di questi giorni sono colpa dei cittadini. Si tratta di un approccio che dimostra tutto il cinismo di una politica accattona perché prova a rubare la verità pur di non prendersi le responsabilità. In realtà ciò che sta accadendo è la mancata capacità di gestire i rientri. Tra l’altro tra i campani che hanno scelto di andare fuori regione e non prediligere il nostro territorio c’è De Luca che è andato in Puglia. Accanto a ciò c’è l’inadeguatezza delle strutture sanitarie che hanno fatto aumentare i contagi. Per non parlare della scuola: non sappiamo ancora se la campanella suonerà il 14 o il 24. Non si può pensare solo all’elezione e lasciar perdere la ‘vita reale’. Non dimentichiamo che al momento hanno già chiuso 20mila aziende da quando è finito il lockdown e rischiamo che nei prossimi giorni si arriva a quota 45mila. Numeri da brividi che dovrebbero essere al centro del ragionamento. E sempre a proposito di Covid siamo di fronte ad una realtà inquietante: la Campania del Coronavirus ha speso 337milioni di euro per l’emergenza. Siamo la regione che ha fatto registrare il valore più elevato di spesa rispetto al numero di contagi. In partica il valore della Campania è pari 610% del valore medio della spesa regionale per contagiato e apri al 270% del valore medio della spesa nazionale per contagiato. Giusto per rendere l’idea: la Lombardia, che ha avuto 75.700 contagi, ha speso 392milioni di euro. I numeri sottolineano come viene amministrata la nostra regione».

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A proposito di Covid, l’isola di Ischia, così come altre località turistiche rischiano di pagare a caro prezzo la pandemia. Che cosa doveva essere fatto e che cosa si potrebbe fare?

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«Il post lockdownd avrebbe dovuto imporre una priorità: il turismo. Questa è la ricchezza della nostra regione considerato che il settore turismo rappresenta il 20% del prodotto interno lordo della Campania Invece non è stato investito un solo euro. Numeri inquietanti sia economicamente sia nell’immediato che in prospettiva anche in termini di occupazione. Era necessario puntare sulla sospensione di tasse e tributi per incentivare il lavoro abbassando il costo per gli imprenditori, eliminare, seppur in modo temporaneo, l’iva sui prodotti del turismo campano, abbassare il costo dei trasporti. Insomma si potevano fare davvero tante cose ed in realtà non è stato fatto nulla. È sotto gli occhi di tutti che la stagione turistica sull’isola di Ischia è stata solo ad agosto. e questo è uno schiaffo all’economia campana e soprattutto ischitana. In primis credo che bisognasse pensare agli stagionali. Non aver alzato nemmeno un dito per queste persone ci porterà, a novembre, con una massa di persone che si troverà ad aver lavorato poco e con il rischio di non poter nemmeno accedere alla Naspi. Questa è una cosa vergognosa che viene fatta dal Governo nazionale che solo a parole dice di essere dalla parte del Sud e da quello regionale che nella sua ignoranza ed indifferenza non sa che cosa fare».

Prima di andare in vacanza in Puglia, però, Il presidente De Luca è venuto sull’isola e ha presentato il progetto per l’ampliamento del Rizzoli. Un segno di vicinanza all’isola?

«Macchè. De Luca è venuto a dire che amplierà il Rizzoli ma per il momento non ci sono le eliambulanze che sono rotte. L’isola, anche da questo punto di vista, riceve una promessa ma nel tempo stesso la realtà è un’altra».

Tra i temi di questa campagna elettorale c’è il terremoto. Sono passati tre anni dal sisma e della ricostruzione se ne parla tanto. I fatti, però, sono davvero pochi.

«Sono tre anni che pubblico sulla mia pagina social che cosa è successo dopo il sisma: nulla. Il vero tema è che la politica campana non è in grado di mettere al centro del dibattito il vero tema: il condono edilizio. Senza una misura di condono che elimini la situazione esistente, noi resteremo impantanati per sempre nell’attualità. O si sanano situazioni che non sono gestibili in modo differente o lasci tutto com’è. Un Paese normale porrebbe la questione della sanatoria dell’esistente, non di far un nuovo abusivismo. Anche perché buona parte dell’abusivismo di questi anni è rappresentato da finestre, tettoie, bagno, primi piani. Insomma da persone che hanno fatto delle costruzioni per supplire alla carenza di edilizia popolare, all’assenza di misure di semplificazione amministrativa, all’assenza di regole chiare e semplici per gestire un fenomeno importante come quello dell’edilizia».

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