CRONACA

Il grido di dolore di Villa Mercede, è il giorno della protesta

Appuntamento con la manifestazione a difesa della struttura e dei lavoratori questa mattina a Fontana a partire dalle 10

La voglia c’è tutta di farlo sentire forte, il grido di dolore. Quello della sanità isolana che rischia seriamente di perdere un’altra costola. E poi ci sono lavoratori che sono da cinque mesi senza stipendio ed a rischio licenziamento. Ecco perché questa mattina a Fontana ci si raduna per manifestare e rivendicare il diritto degli ischitana a una struttura per anziani, come Villa Mercede, che non solo non venga dismessa ma possa addirittura diventare un polo d’eccellenza. Alla vigilia è stato ribadito l’appello ad una partecipazione massiccia per ottenere la riapertura del centro diurno, livelli assistenziali adeguati, tenuta dei livelli occupazionali e conservazione dei posti letto.

La questione, inevitabilmente, ha avuto anche risvolti di natura politica. Ad aprire le danze ci ha pensato il consigliere regionale del M5S Gennaro Saiello che in un comunicato ufficiale ha detto: “Dopo aver ottenuto, nei mesi scorsi, che ai lavoratori di Villa Mercede fossero pagate tutte le spettanze arretrate, paventammo il timore che con l’attuale gestione si sarebbero riproposti gli stessi problemi. Siamo stati, purtroppo, cattivi profeti. Oggi la situazione è anche peggiorata. Non solo da cinque mesi i 42 lavoratori della struttura che presta assistenza ad anziani e disabili dell’isola di Ischia non percepiscono lo stipendio da cinque mesi, ma si paventa addirittura il rischio di un licenziamento collettivo. Un paradosso, considerato che in questi mesi la cooperativa Civitas, che gestisce il centro, ha ottenuto dall’Asl Napoli 2 Nord un’anticipazione di cassa pari a 711.816 euro”. Così il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Gennaro Saiello, che ha presentato un’interrogazione alla Regione Campania nella quale sottolinea “la necessità di trovare una soluzione finalizzata a garantire, ad horas, il pagamento delle spettanze arretrate, rivalutando la possibilità per la Asl di subentrare nel pagamento degli stipendi arretrati, esercitando poteri sostitutivi”.

Dichiarazioni, quelle di Saiello, che hanno però trovato la pronta replica di un altro esponente del consiglio regionale, Maria Grazia Di Scala (Forza Italia) che è andata giù duro: “Ma chi oggi, sulla vertenza di Villa Mercede, da una lato invoca i poteri sostitutivi dell’Asl (???) e dall’altro presenta un’interrogazione perché non sa ancora come stanno realmente le cose, è lo stesso che il 21 febbraio scorso, grazie ai superpoteri dei 5 stelle, aveva risolto tutti i problemi della Rsa? Me lo chiedo perché derubricare un tema che attiene al diritto alla salute dei più deboli ad una smodata necessità di piantare una bandierina non è solo parva materia ma miopia politica”. Poi ha rincarato la dose: “Le richieste dei lavoratori sono assolutamente legittime e bene fanno a rivendicare d’urgenza che se ne facciano carico le istituzioni nel loro insieme, i sindaci, l’Asl e la Regione.

Non fosse altro, come giustamente sottolineato dai sindacati, che il tema vero è di carattere generale e attiene al diritto degli ischitani di poter contare su un’assistenza agli anziani degna di questo nome. In questo senso, visto che parliamo soprattutto di prospettive, un appello ai sindaci dell’isola perché si mobilitino concretamente per scongiurare innanzitutto il declassamento della struttura e quindi perché vengano garantiti a tutti i cittadini dell’isola i servizi sanitari indispensabili, ha una sua logica. Tutto il resto è inutile e dannosa ammuina”.

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