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Il “materazzaro”, il cardalana in bicicletta e l’ago saccurale

di Michele Lubrano

ISCHIA – Il cardalana negli anni ’20 e ‘30 partiva da Forio d’Ischia  con la sua speciale bicicletta, e attrezzata di tutto punto e raggiungeva gli altri Comuni isolani, in special modo il vecchio Borgo di Ischia Ponte per espletare  il suo lavoro.  Nel lontano  passato, a Ischia, per stare più freschi, i materassi estivi venivano  imbottiti di fibre vegetali e quelli invernali di lana. Questi ultimi dovevano essere periodicamente svuotati: l’imbottitura veniva  passata nel cardalana per “allargarla” e farla tornare soffice. Il materassaio, figura oggi quasi scomparsa, si muoveva sull’isola  con un triciclo dotato di cassone sul quale era montato il cardalana, con spazzola metallica e piccoli strumenti per svuotare e riempire i materassi.  Per avere i suoi servigi bisognava prenotarlo. Per farlo, non avendo a disposizione altro modo,  si aspettava che lo si vedesse in giro di lavoro per accaparrarselo.

In pratica era il materazzaro di paese conteso dalle famiglie per “rimettere a posto” i propri materassai di lana. Il suo  mestiere consisteva nel ridare vita a materassi sopratutto usurati, sia quando questi erano riempiti con foglie o fibre vegetali, sia quando, in tempi più moderni per chi se lo poteva permettere, erano imbottiti con lana o piume. Di solito, una volta all’anno veniva chiamato a domicilio per ripristinare l’imbottitura del materasso e, utilizzando uno strumento chiamato “scardasse” (grazie al quale il materassaio era anche chiamato scardassare), allargava e rendeva nuovamente soffice la lana. Questo utensile era composto da due parti chiodate, una fissa e un’altra mobile: la lana, dopo essere stata lavata e fatta asciugare, veniva adagiata sulla parte fissa allargata con quella mobile. Per questo motivo, era detto anche scardassiere e cardalana.

Oggi, la tecnologia, che consente di produrre comodi materassi in lattice, ha mandato definitivamente in pensione il materassaio, anche perché a differenza di molti anni fa, il materasso non costituisce più un bene di famiglia da tutelare e tramandare alle generazioni future. Naturalmente il materazzaro faceva il suo lavoro a domicilio, perché non aveva un posto adatto e, solitamente, si metteva in  un cortile. Stando in ginocchio, batteva la lana sul pavimento con due fruste. La polvere e i peli che si sollevavano dalla lana battuta,  gli procuravano una fastidiosa  tosse e il “ tappo al naso “. Successivamente i materazzari comprarono un attrezzo formato da due tavolette, che permettevano loro di svolgere il lavoro un po’ più rapidamente. Le tavolette erano così composte: entrambe erano irte di chiodi ricurvi, tutti della stessa misura; una era fissa,e su di essa veniva poggiata la lana; l’altra veniva manovrata a mano in avanti in modo da dipanare la lana.

La figura del  materazzaro  è  esistita  fino alla seconda metà degli anni settanta. In quel periodo in tutte le case dell’isola  il materasso di lana era abbastanza presente. Ogni anno al fine di eseguire una manutenzione del materasso, che risultava appiattito (quasi compresso) per l’utilizzo, si scuciva e si estraeva la lana che poi veniva lavata, stesa al sole ad asciugare, cardata ed infine rimessa nel materasso. Al “materassaio” veniva affidato anche il compito di rinfilare i fiocchetti e di ricucire il bordo del materasso con degli aghi lunghissimi (i cosiddetti aghi saccurali), da un lato all’altro del materasso. Tutta l’operazione durava qualche giorno e spargeva una fastidiosa polvere per tutta la casa. Il materassaio era l’artigiano che ridava forma e bellezza ai materassi. Il suo periodo di lavoro, quindi, era limitato ai mesi estivi (luglio/agosto) per terminare prima del periodo delle “bottiglie di pomodoro”. La figura del materassaio si è estinta con l’avvento e il diffondersi dei materassi Permaflex.

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IL MATERASSO  DALL’ANTICHITA’ AD OGGI

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Periodo Neolitico (età della pietra). Il materasso nasce in questo periodo. I giacigli vennero sollevati dal terreno per evitare lo sporco e l’umidità del terreno stesso. Il primo materasso era probabilmente una catasta di foglie secche o di paglia, coperto da una pelle di animale. – 3600 a.C. Pelli di capra ripiene di acqua furono usate in Persia intorno a questo periodo.- 3400 a.C. Gli egiziani dormivano su archi di rami di palma ammucchiati negli angoli delle loro case. – 200 a.C. I materassi dell’Antica Roma consistevano in sacchi di stoffa ripieni di fieno o lana e, per le persone più facoltose, di piume di uccelli. – XV secolo Durante il rinascimento, i materassi erano pieni di baccelli di pisello, paglia o qualche volta piume, coperti con velluti, broccati o sete. – XVI e XVII secolo I materassi erano pieni di paglia o piume e messi su di un letto che consisteva in una cornice di legname con reticolati di appoggio di corda o cuoio. – Primi anni del XVIII secolo I materassi erano pieni di cotone o di lana. – Metà del XVIII secolo Le fodere dei materassi cominciano ad essere fatte di lino o cotone.

L’ossatura del materasso è in canne di bambù e lo stesso è ripieno di fibre naturali come fibra di cocco, cotone, lana o crine. – 1871 Il tedesco Heinrich Westphal inventò il materasso a molle. Successivamente morì in povertà, non traendo alcun profitto dalla sua invenzione. – 1873 Sir James Paget (medico personale del principe di Galles) presentò un materasso pieno di acqua per il trattamento dei degenti affetti da piaghe da decubito. – 1928 Viene realizzato il primo materasso in lattice di gomma da John Boyd Dunlop, fondatore dell’omonima società di pneumatici. – 1930 I materassi a molle divengono abbastanza comuni e le imbottiture in materiali artificiali cominciano ad essere usate in maniera abbastanza diffusa. – 1935 Il chimico tedesco Otto Bayer riuscì a sintetizzare un polimero ottenuto per reazione di isocianato e poliolo; –  nel 1935 nasce il poliuretano (PUR). Il suo successo fu immediato grazie alla grande versatilità d’impiego che ne ha permesso l’utilizzo per una gamma molto ampia di applicazioni. Inizia la produzione di materassi in schiuma sintetica. – 1966 Nei laboratori “Ames Research Center” gli scienziati Chiharu Kubokawa e Charles A. sviluppano, per conto della NASA, una schiuma sintetica a lento ritorno elastico (Memory Foam) per migliorare la sicurezza dei veicoli spaziali. Inizia così l’impiego di schiume tecniche nella produzione di materassi. – 1980 Viene costruito il materasso ad aria. – 2001/2011 Nell’ultimo decennio la costante ricerca scientifica ha consentito una produzione di Materassi di Poliuretano Espanso sempre più Ecologici,aumentando la permeabilità all’aria, migliorando il microclima,l’effetto memory e l’anallergicità.

 

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