POLITICA

Il Ministro Valditara conferma lo stop dei cellulari in classe

L'utilizzo dei cellulari e di altri dispositivi elettronici può essere consentito, su autorizzazione del docente, e in conformità con i regolamenti di istituto, per finalità didattiche, inclusive (come strumento compensativo per gli alunni, ad esempio, con Bes o Dsa) e formative

Il Ministero dell’Istruzionee del Merito, guidato da GiuseppeValditara, in una recente nota ha confermato quanto stabilito con la Circolare Ministeriale N° 30/2007, nella quale si stabiliva il divieto dell’uso dei cellulari a scuola, in particolare durante le ore di lezione.

Tale disposizione trova giustificazione, oltre che sulla base di principi di buon senso e di buona educazione, anche nel fatto che il telefono cellulare è occasione di distrazione e l’uso improprio dello stesso (registrazione audio, video e foto) è passibile di pesanti sanzioni disciplinari a livello scolastico configurando, nei casi estremi, anche l’aspetto civile/penale. (Codice della Privacy D.lgs. 196/2003 -Dlgs 101/2018 e dell’art. 10 del Codice Civile).

L’utilizzo dei cellulari e di altri dispositivi elettronici può essere ovviamente consentito, su autorizzazione del docente, e in conformità con i regolamenti di istituto, per finalità didattiche, inclusive (come strumento compensativo per gli alunni con Bes o Dsa, ndr) e formative, anche nell’ambito degli obiettivi del Piano Nazionale Scuola Digitale (Pnsd) e della «cittadinanza digitale».

«In linea di principio penso sia giusto non utilizzare il cellulare in classe per chattare o come elemento di distrazione per gli alunni. Non vorrei però che la vigilanza da parte del personale, sull’utilizzo del telefono a scuola, si traducesse in ulteriori incombenze per quest’ultimo».

Il Segretario generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile, commenta così la circolare del Ministero che vieta l’utilizzo dei cellulari nelle aule scolastiche.

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«Ritengo sia anche una questione culturale legata al fatto che, purtroppo, tra gli adolescenti il cellulare è spesso usato solo ed esclusivamente per scopi ludici e per collegamenti social – prosegue D’Aprile-.Servirebbe, in merito, una discussione più ampia, non solo limitata al divieto, che dovrebbe coinvolgere l’intera comunità educante al fine di un utilizzo più consapevole di tutti i mezzi di comunicazione, a scuola, cellulare compreso.

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Questo provvedimento è un provvedimento isolato – rilancia il Segretario generale della Uil Scuola Rua – ci auguriamo che il ministro tiri fuori dai cassetti le misure urgenti che servono alla scuola. Mancano interventi concreti su precariato e reclutamento, sull’organico Ata, sull’abolizione dei vincoli alla mobilità del personale docente e sulla riduzione del numero di alunni per classi».

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