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Il monito di Dionigi: «ripensare il modello Ischia»

Intervista di fine anno solare al sindaco di Barano che va oltre il classico bilancio: sanità, trasporti marittimi, rifiuti, emergenza covid, stagione turistica che verrà. Gaudioso affronta tutti i temi più delicati che riguardano l’isola, rimarcando come ormai sia ormai indifferibile “svoltare”

Sta per chiudersi un anno solare caratterizzato da una imprevedibile emergenza come quella della pandemia. Cosa significa averlo vissuto da sindaco di una comunità dove pure il covid non è passato inosservato?

«Ci siamo trovati in difficoltà soprattutto nella prima fase, quella della prima ondata, quando è stato riscontrato il primo soggetto positivo, e via via gli altri casi che inizialmente erano concentrati a Barano. Senza dubbio non eravamo pronti a un evento del genere. Una pandemia di queste dimensioni è un fatto praticamente inedito. Per fortuna poi ci siamo rapidamente adeguati per affrontarla, e lo stiamo facendo anche bene. Naturalmente per risolvere il problema alla radice e tornare a vedere la luce in fondo al tunnel, c’è bisogno del vaccino. È chiaro che non si può continuare ad aprire e chiudere le attività produttive, o riaprire la scuola e rischiare subito dopo di richiuderla a lungo. In questo momento è importante ridurre i contatti personali, ma quanto prima dobbiamo arrivare alla diffusione del vaccino».

Sinceramente, c’è stato un momento in cui ha davvero avuto timore?

«La prima ondata del virus era un fatto inedito, imprevedibile, che ci colse impreparati, mentre adesso siamo riusciti a far fronte in modo efficace. In ogni caso serve il vaccino per risolvere definitivamente il problema»

«Beh, la seconda ondata l’abbiamo affrontata molto meglio. Ma naturalmente durante la prima ondata le cose non furono affatto semplici, anche perché si trattava di una situazione del tutto imprevista. Ci furono difficoltà di vario genere, non si riuscivano a eseguire sufficienti tamponi, né screening. Inoltre tutte le attività produttive erano bloccate, la gente non lavorava, e questo aggiungeva ulteriori difficoltà di non poco conto. Adesso, invece stiamo riuscendo a far fronte in maniera molto più efficace. L’edilizia sta trainando l’economia, sia attraverso i lavori pubblici sia attraverso l’edilizia privata. La tendenza dunque si è invertita, fortunatamente».

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Tra pochi giorni il 2020 sarà un lontano ricordo. Cosa deve aspettarsi l’isola dal 2021 dopo una stagione vissuta davvero col freno a mano tirato?

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«Se l’emergenza si attenuerà verso marzo o aprile, credo che l’isola potrebbe rispondere molto bene alla domanda di turismo sul mercato mondiale, mentre noi come enti pubblici dobbiamo farci trovare pronti, anche tramite le risorse previste dal Recovery Fund, per non sprecare denaro e per intraprendere investimenti proficui».

Durante l’incontro natalizio con giornalisti e istituzioni del vescovo Lagnese, è stato ricordato come le famiglie in stato di indigenza sulla nostra isola siano passate da 500 a 2.000. Cosa può e deve fare il sistema Ischia per tornare a distribuire benessere per tutti come ai fasti di un tempo?

«Credo e spero che nel 2021 l’isola possa godere di una lunga stagione turistica, ma noi sindaci dovremo farci trovare preparati a gestire le risorse del Recovery fund»

«Non voglio certo smentire alcuni dati, ma io ho ottenuto circa 90mila euro per i buoni spesa e al momento ne sono avanzati 15mila, che valuteremo come impiegare. Di sicuro ci sono famiglie che sono finite in difficoltà, questo è indubbio: parliamo soprattutto di coloro che sono abitualmente impiegati nelle strutture alberghiere, mentre coloro che lavorano nell’edilizia fortunatamente al momento sono attivi. Purtroppo è un problema comune all’intera isola. Mi auguro che durante il nuovo anno la “forbice” non si allarghi, ma ovviamente si riduca soprattutto grazie a un rinnovato impulso del settore turistico, perché è ormai assodato che questa è la vocazione dell’intera isola. Non potremmo sopportare un’altra annata con soli due mesi effettivi di lavoro».

Cosa salva dal punto di vista amministrativo di questo 2020? Nonostante il Covid non sono mancati progetti e opere portate a compimento, forse su tutte la metanizzazione.

«Dal punto di vista amministrativo sono molto contento di come sia andata. La metanizzazione è il risultato forse più evidente, ma l’anno era cominciato con l’avvio delle opere al complesso Baldino per la messa in sicurezza, inoltre è stato completato il campetto a Fiaiano. Sono partite altre progettazioni per Piedimonte, e mi auguro che per gennaio-febbraio possiamo dare il via alle relative gare. È stato anche l’anno dei lavori al Municipio, ora in corso, e di altre opere a Nitrodi e ai Maronti. A gennaio partirà un’altra importante opera all’Olmitello. Dunque, sotto il profilo dell’azione amministrativa sono davvero molto soddisfatto».

Non è la prima volta che affrontiamo questa tematica, ma glielo chiediamo ancora una volta: perché si parla sempre con tanta insistenza dell’ingerenza che Barano avrebbe anche su Ischia?

«Dal punto di vista amministrativo abbiamo realizzato o avviato diverse opere pubbliche, tra le quali la metanizzazione è solo quella più evidente. Tra poco avvieremo anche importanti opere a Piedimonte»

«Guardi, io non ho assolutamente nessuna influenza su ciò che accade a Ischia. Abbiamo rapporti di amicizia, questo è normale. Frequento molto il territorio del comune di Ischia, ma non il municipio. Ci sono molte cose in comune tra Barano e Ischia, ma di sicuro non mi permetterei mai di interferire. E d’altronde gli amministratori di Ischia non hanno bisogno dei miei consigli».

Negli ultimi tempi tra le criticità emerse c’è quella della difficoltà del trasporto rifiuti in terraferma. Ma è davvero normale che l’isola debba patire così tanto, e poi le amministrazioni comunali davvero non possono organizzarsi in altro modo?

«Questa è una storia ormai vecchia. Ritengo che l’unica reale soluzione sia quella di procedere tramite il Cisi. Di sicuro non si può andare avanti così, perché i frequenti blocchi dei trasporti rischiano di paralizzare l’isola, e non è giusto che i cittadini, pur facendo la differenziata, debbano soffrire queste gravi disfunzioni. Esiste già uno studio sulla soluzione-Cisi, e credo che alla prossima assemblea potremo esaminare concretamente questa possibilità, e forse nel giro di qualche mese si potrà passare alla fase operativa, con il bando. Credo davvero sia l’unica alternativa valida».

Quali obiettivi si pone da sindaco per il 2021?

«Per risolvere il problema del trasporto rifiuti in terraferma l’unica soluzione valida passa per il Cisi, soluzione che a breve potrebbe diventare operativa»

«Per me è importante che partano le due opere pubbliche a Piedimonte, a cui tengo in modo particolare: soprattutto la piazza con parcheggio sottostante, e un altro a Mar del Plata, con una zona adibita a parco giochi per bambini. E poi mi auguro che possiamo avere una nuova stagione turistica che vada da aprile almeno fino a ottobre. Questi sono i miei auspici».

Sanità e trasporti marittimi sono davvero problemi irrisolvibili per la nostra isola? Cosa serve per dare una svolta decisa?

«Quello della sanità è un problema ormai nazionale, non più solo isolano. Credo che vada ripensato tutto il sistema. Il futuro dei trasporti marittimi passa anche per il futuro della Caremar»

«A livello sanitario il problema non è solo di Ischia, ma assume dimensioni nazionali: ci sono pochi medici di base, pochi pediatri. Quindi la questione non si può limitare allo studiare incentivi solo per chi viene a Ischia. Probabilmente è il sistema che deve essere ripensato: forse va allargato il numero chiuso, che finora non garantisce sufficiente personale medico. Inoltre attendiamo che venga realizzato il ventilato ampliamento del Rizzoli, come è stato promesso dal Presidente della Regione. Se tutto va bene, entro pochi mesi tornerà la Sir, la struttura intermedia residenziale, che mancava dal 2014 quando era stata chiusa dall’esecutivo di centro-destra. Adesso, De Luca e D’Amore stanno riportando la Sir sull’isola, nel mio Comune. Ho già visitato la struttura, ottima. Per quanto riguarda i trasporti, è evidente che c’è stato una generale soppressione di collegamenti marittimi, anche a causa dello scarso traffico provocato dalle norme anticontagio, che ha ovviamente limitato i movimenti turistici. Inoltre c’è la questione-Caremar, col naviglio che comincia a sentire il peso degli anni, bisogna capire se c’è interesse a fare investimenti».

Dopo un 2020 così, come si fanno gli auguri di buon 2021 alla popolazione baranese e isolana in generale?

«Siamo tutti ansiosi di metterci alle spalle questo durissimo 2020, ma non dobbiamo dimenticare chi ha perso i propri cari e chi ha dovuto affrontare da vicino la malattia. Sarà un Natale particolare, ma dobbiamo essere fiduciosi per il futuro»

«Tutti sono ansiosi di mettersi questo 2020 alle spalle. Non dimentichiamo che molte persone hanno perso i propri cari, altri hanno dovuto affrontare e superare la malattia tramite dolorosi ricoveri. Il mio augurio è che tutti possiamo superare questo momento storico, tornando a vivere e a guardare nuovamente al futuro senza dover fare i conti con le attuali pesanti limitazioni e i problemi connessi. È brutto dover festeggiare il Natale senza poter riunire i propri affetti familiari, ma lo facciamo perché dobbiamo essere fiduciosi».

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Daniela Lorito

Ischia è davvero un piccolo paradiso, frequento assiduamente l isola da più di 20 anni da adulta e prima bambina con i miei familiari. È urgente un recupero ambientale (gestione efficiente dei rifiuti, scarichi a mare etc.recupero dei fabbricati abbandonati) e sociale. Penso a come era curata prima, i trasporti e non solo. Il randagismo ha bisogno di sostegno al volontariato che si occupa di cani e gatti abbandonati. Caso specifico e importante la sanità l’isola ha bisogno di un presidio completo ed efficiente, non è accettabile per la popolazione ed i turisti il dover ricorrere all elioambulanza per Napoli! Insomma davvero dovrà tornare ad essere l isola verde di nome e di fatto. Ischia ha enormi potenzialità per i suoi abitanti, per la regione e per l Italia tutta. Può diventare un esempio per il Paese.

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