CULTURA & SOCIETA'

IL PUNTO Abbattere la violenza con coraggio e tenacia

Fischi, appellativi, saluti e apprezzamenti di ogni tipo da parte di perfetti sconosciuti accompagnano da sempre la quotidianità delle donne.

Considerati per secoli in maniera superficiale come dei semplici gesti goliardici, innocui o persino galanti, oggi questi comportamenti vengono finalmente osservati sotto una lente diversa, che mette in evidenza il peso e le conseguenze che hanno per chi veste suo malgrado i panni di “bersaglio”. Molti modi di dire, luoghi comuni e battute “divertenti” sulla diversità di genere contribuiscono alla creazione di uno scenario e di un rumore di fondo che inevitabilmente intacca e condiziona la quotidianità di ogni donna, amplificando di fatto un problema che è già di per sé molto ingombrante nella nostra società contemporanea.

Violenza sule Donne

È un problema sottovalutato o sminuito, ma andrebbe preso molto sul serio: la narrativa tossica creata da un linguaggio sessista fa spesso da anticamera a fenomeni di violenza fisica, oltre che di abuso verbale, e contribuisce in maniera significativa a una percezione distorta della violenza di genere in ogni sua forma. Oltre agli stereotipi sessisti, è necessario riconoscere i modi di esprimersi che fanno trasparire una grave mancanza di rispetto per le donne, a prescindere dal contesto in cui si verificano. Dall’ufficio alla vita di coppia, arrivando anche alla sfera familiare, le situazioni in cui è possibile assistere a comportamenti e linguaggi violenti sono davvero molte: è fondamentale saper riconoscere toni e parole che non sono mai giustificabili e che vanno intesi come campanelli d’allarme per possibili situazioni d’abuso fisico e verbale.

La consapevolezza è il primo passo verso la comprensione e la prevenzione di un problema delicato e complesso come la violenza di genere: per combatterlo bisogna lavorare soprattutto sull’educazione, insegnando agli adulti di domani il rispetto per la figura della donna, troppo spesso soggetta a ingiustizie, condizionamenti e maltrattamenti per la sola, assurda “colpa” di appartenere a un genere diverso.

L’informazione, i centri di ascolto, le istituzioni sono fondamentali per fare uscire dal buio le vittime accompagnandole fuori da quel senso di prostrazione, umiliazione, vergogna, che provano loro malgrado durante le vessazioni.

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Non è retorica sottolineare in questa circostanza che sì, ci sono tanti, tantissimi casi di violenza che sfociano in tragedia, ma la violenza che le donne subiscono ad opera di chi non si rassegna alla fine di una relazione o di un rifiuto, è purtroppo anche una violenza che spesso ha origine nel pregiudizio, nell’ipocrisia, nella delegittimazione. E tutto ciò, ancora oggi, nel 2021 soltanto perché donne. Il nostro apporto a sostegno di questa causa, dunque, deve essere un apporto giornaliero, con piccole grandi azioni improntate al rispetto della persona nella sua integrità e nel suo pieno diritto all’autonomia di scelta. Una società sana non può permettere sentenze criminali di morte verso donne libere che decidono il quando, il come e con chi vivere felici. Coloriamo dunque noi queste scarpe rosse simbolo del sangue versato, trasformandole in un altro colore. Quello della dignità umana.

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