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Barano, quel lungo abbraccio a Don Filippo Caputo

di Luigi Balestriere

BARANO. Cinque anni oggi. Barano non dimentica. Era il 27 ottobre del 2011 quando Don Filippo Caputo, per dirlo alla sua maniera, ritornava alla Casa del Padre. Ma il tempo non affonda con le sue onde i sentimenti, quelli veri, non offusca con le sue tenebre i riflessi degli amori, non sbiadisce con il suo disarmante scorrere le tonalità degli affetti. Non è un caso, quindi, se i ricordi dei suoi parrocchiani restano ancora avvolti in quello sguardo dove c’era tutto. Dolcezza, serenità, pacatezza, sensibilità, amore, abbracciate in un’inspiegabile magia. Eppure la figura di quel sacerdote vive e luccica nei ricordi di chi l’ha conosciuto, ieri come oggi.

Attraverso le lavagne virtuali dei social network spuntano i messaggi di memoria: un legame invisibile, un fil rouge tra mente e cuore, un abbraccio di emozioni che pulsano dove gli occhi non possono vedere.

Toccante il ricordo su facebook di Giovan Giuseppe Lucido Balestriere, il diacono baranese che ha vissuto a stretto contatto con il prete e cappellano militare. « Il 27 ottobre 2011 don Filippo Caputo, già parroco di Barano, ha chiuso i suoi giorni, ha terminato il suo pellegrinare sulla terra, è andato a bussare alla Porta della Casa del Padre che, abbracciandolo, gli avrà detto :”Vieni, servo buono e fedele, entra nel gaudio del tuo Padrone “», ha commentato con tristezza, postando una serie di foto.

Tanti, poi, sono i messaggi d’amore che navigano in un oceano d’immagini mute, istantanee illuminate che restano scolpite nelle stanze segrete dell’anima, laddove nascono i pensieri che non si trasformeranno mai in parole.

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Era il dicembre del ’95 quando Don Filippo fu nominato parroco di Barano. Riceveva un’eredità pesante: sostituire quella colonna del clero che era Don Livio Baldino. Giorno dopo giorno è riuscito ad entrare in punta di piedi nel cuore della gente, a far scricchiolare anche il cuore più duro, a disegnare sorrisi sui volti più bui, a far ritornare a percorrere quel sentiero che porta alla Casa del Signore di Piazza San Rocco. Tutto questo semplicemente, con la forza di uno sguardo dolce, rassicurante, proprio ad immagine e somiglianza dei ricordi che parlano di lui.

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Il freddo abbraccio della morte lo avvolse lontano da Barano. Era parroco della Chiesa di Santa Maria Maddalena, l’ultima sua destinazione terrena.

Ci piace ricordarlo sorridente, come sempre, così, in un dolce cenno e Lui ci sorriderà ancora volta da Lassù.

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