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Il viaggio della speranza dei lavoratori stagionali ischitani

di Sara Mattera

ISCHIA. Circa un anno fa, il governo Renzi cominciava a tracciare le linee di quello che sarebbe diventato uno degli argomenti più caldi del 2015: il decreto legislativo n.22/2015 con il quale si andava ad introdurre la Naspi, la nuova indennità di disoccupazione pari non più ai mesi di lavoro svolto, ma alla metà. Un decreto questo, che è diventato, in poco tempo, un vero e proprio incubo per i lavoratori stagionali consci di vivere in una nazione in cui la destagionalizzazione è ben lontana dall’essere messa in atto. Ancora oggi, quindi, ad un anno quasi dalle scelte molto discutibili intraprese dal governo italiano, i lavoratori del settore continuano ad opporsi alla Naspi, preoccupati che, dal prossimo anno, nessun emendamento possa più salvare gli stagionali dall’introduzione effettiva della legge. E, circa un mese fa, vi avevamo anticipato,attraverso le pagine del nostro giornale, che la Alt, l’Associazione Lavoratori del Turismo di Ischia, insieme ad altri lavoratori non isolani del settore, con l’aiuto di esperti, era al lavoro su di una proposta di legge di iniziativa popolare da sottoporre all’attenzione del Governo Renzi. La richiesta dei lavoratori stagionali  era quella di un maggior riconoscimento della propria categoria e di un progetto di più ampio respiro che potesse rendere possibile la destagionalizzazione in tutte le località turistiche italiane. Al vaglio delle richieste dei lavoratori, inoltre, anche l’abolizione della Naspi e la reintroduzione della vecchia indennità di disoccupazione di 6 mesi. “Proponiamo-aveva dichiarato la Alt in merito alla proposta di legge- una nuova indennità di disoccupazione la cui durata sia pari ai mesi di lavoro svolto, limitando a 6 la durata massima. Questo permetterebbe di mantenere una proporzione tra contribuzione e prestazione, un concetto tanto caro al Governo; permetterebbe di mantenere invariata la copertura annuale e di incrementare la prestazione per gli ex precettori di mini aspi pesantamente penalizzati dalla legge Fornero. Contestiamo fermamente la folle ed insensata selezione che il Governo ha inserito, attraverso i codici Ateco, nel decreto  legislativo 148/2015. Il turismo è un sistema complesso che non può essere ridotto al solo settore alberghiero, termale e balneare; non è più un semplice contratto collettivo, ma un insieme di settori che, collaborando, incidono con la propria professionalità in egual maniera ed importanza”. Con queste prospettive, dunque, l’associazione isolana, nelle  scorse settimane, ha terminato, finalmente, di stilare la proposta di legge e, in queste ore, è scesa nuovamente in campo per reclamare, a gran voce, i diritti dei lavoratori stagionali. Lunedì 20 Marzo, infatti, una delegazione della ALT, composta da Lorena Del Deo, Luisa Morelli, Riccardo Iovene, Eugenia Gadaleta, Domenico Caserta, Emilio Conte e Sabrina Gaudio, è partita alla volta di Roma, insieme al neo comitato “Tutela Stagionali Taormina-Giardini Naxos”. L’associazione, ricevuta da alcuni esponenti del Governo, presso la Suprema Corte di Cassazione, ha portato all’attenzione di questi ultimi la proposta di legge popolare. “L’incontro- ci ha raccontato Luisa Morelli- ci ha dato la possibilità di concretizzare quanto ci eravamo proposti nelle scorse settimane. Abbiamo incontrato alcuni esponenti del PD e abbiamo presentato loro la nostra proposta di legge. Ovviamente è ancora tutto in fase di trattativa e dobbiamo pianificare, prossimamente, un’altra serie di incontri”. Il prossimo obiettivo dell’associazione è quello di raccogliere le firme necessarie a rendere possibile la presentazione della proposta di legge al Parlamento italiano. “Nelle prossime settimane- ha proseguito Luisa Morelli- ci attiveremo per raccogliere le cinquantamila firme. Ovviamente non solo qui ad Ischia, ma in tutta Italia. Speriamo, però, che i lavoratori stagionali si sveglino. Solo con l’aiuto di tutti, potremo, forse riuscire a fare qualcosa”.  Alcune parole poi, sono state spese da Morelli, in merito all’obiettivo proposto dalla Alt e dalle altre associazioni oltre l’isola con la proposta di legge. “Il nostro obiettivo è quello di lavorare più mesi o comunque di percepire almeno 6 mesi di disoccupazione. Purtroppo sulla nostra isola non ci sono al momento le opportunità per lavorare più di tre mesi  durante l’ anno. Ischia non è ancora pronta alla destagionalizzazione. Per questo la Naspi è poco fattibile. D’altronde, comunque, è anche impensabile che un bagnino possa lavorare per più di sei mesi l’anno. Certamente, in inverno nessuno va in spiaggia o comunque a farsi un bagno”. Insomma, la strada è ancora tutta in salita, ma la Alt è intenzionata a non lasciare la presa e a far comprendere che i lavoratori stagionali proprio non vogliono sottomettersi alle scellerate scelte intraprese  da Renzi

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