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«Sia rispettata la deroga prevista dal decreto del ministero della Salute»

di Francesco Castaldi

PROCIDA – La voce dei procidani, soprattutto quando si tratta di difendere i diritti civili della propria comunità, non si spegne mai, neppure dopo le rassicurazioni del presidente Vincenzo De Luca, che ha promesso al sindaco Dino Ambrosino che intercederà con il ministro della Salute Beatrice Lorenzin per risolvere la questione di Procida che, in virtù di un decreto, nel corso dei prossimi anni potrebbe perdere il pronto soccorso del suo unico presidio sanitario. Nel pomeriggio di ieri abbiamo raggiunto telefonicamente Emanuela Massa, uno dei membri più attivi del neonato comitato di cittadinanza attiva. Emanuela, che da diversi anni vive e lavora a Firenze (quindi non precisamente dietro l’angolo), sta lottando con le unghie e con i denti assieme ai suoi concittadini procidani affinché l’isola di Graziella non venga privata per sempre del pronto soccorso.

«Ieri (lunedì per chi legge, ndr), è stato un momento di rendicontazione dei due eventi organizzati precedentemente, vale a dire la fiaccolata in via De Gasperi e il rallentamento delle attività che quotidianamente si svolgono nel porto di Marina Grande. Noi del comitato abbiamo avuto un confronto molto schietto, e in molti hanno evidenziato che in fin dei conti è stata proficuamente attirata quella che è la comprensibile e naturale curiosità dell’opinione pubblica rispetto a questa insidiosa problematica». Emanuela ha proseguito il suo discorso asserendo che «per quanto riguarda il testo del decreto, sposato dal commissario regionale alla Sanità Joseph Polimeni, esso è stato ufficialmente reso noto ed è stato pubblicato sul Bollettino della regione Campania, ma questo ovviamente era un atto formale previsto dalla legge. Ora ci sarà una navetta tra la regione e il Governo centrale».

«Questo decreto – ci ha spiegato l’attivista del comitato – dovrà essere inviato a Roma per ricevere l’approvazione del Governo, che potrà fare delle osservazioni e suggerire anche delle modifiche. Il testo, eventualmente emendato dopo il vaglio dell’Esecutivo guidato dal premier Matteo Renzi, ritornerà di nuovo in sede regionale per la definitiva ratifica. Per forza di cose, è una procedura che non potrà essere eseguita nel giro di pochi giorni. L’impressione, infatti, è che per l’ultimazione di questo iter burocratico ci vorranno alcune settimane. Il sindaco Ambrosino su questo punto è stato molto chiaro: se le nostre richieste verranno disattese, saremo pronti ad agire in maniera risoluta e compatta. Le nostre rimostranze e le nostre proteste, pertanto, assumeranno caratteri certamente più decisi e netti rispetto a quelli decisamente più blandi e pacifici che hanno contraddistinto le manifestazioni svoltesi negli scorsi giorni».

«Ad oggi il punto sul quale ci battiamo maggiormente è quello riguardante il mantenimento dello status quo, che per noi è rappresentato da un pronto soccorso nel quale siano presenti quattro tipologie di specializzazione (chirurgia, ginecologia, rianimazione e internistica), in modo tale che ogni medico possa intervenire con celerità nel caso in cui dovesse giungere in ospedale un codice rosso. La “rivoluzione” prevista dal piano ospedaliero regionale – ha affermato Emanuela – non ci sarà domani mattina da un momento all’altro: lo smantellamento di questo ospedale, infatti, avverrà nel corso dei prossimi anni. Il pronto soccorso non deve assolutamente essere toccato. Domani pomeriggio (oggi per chi legge, ndr) ci sarà un’altra assemblea pubblica, durante la quale valuteremo insieme quali eventi e proteste promuovere eventualmente nei prossimi giorni. Il nostro principale interesse è quello di tenere alta e vigile l’attenzione dell’opinione pubblica su questo delicato tema. Anche a Ischia ci sono problemi con l’Utic, e ciò a dimostrazione che purtroppo questo ridimensionamento tocca un po’ tutti, chi più, chi meno».

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«Un’altra cosa che la collettività procidana chiede con forza – ha dichiarato Emanuela – è il rispetto della deroga che il decreto ministeriale ha previsto per le zone disagiate e per le piccole isole. Procida, non si è ancora capito per quale assurdo motivo, non è stata inclusa tra le beneficiarie di questa disposizione. Sulla nostra pagina Facebook in questi giorni tantissime persone, che sono ricorse alle cure del presidio sanitario di via De Gasperi, hanno fornito la loro testimonianza, valutando positivamente il servizio prestatogli dal personale medico della struttura. Così come Ischia e Capri e altri luoghi, anche l’isola di Procida è una località ad alta vocazione turistica. In tutta onestà, non sceglierei mai un posto senza pronto soccorso se dovessi andare a fare una vacanza con la mia famiglia. Il comitato chiede che venga semplicemente rispettata la direttiva ministeriale e che, soprattutto, non ci venga tolto quello che già abbiamo. La nostra è una protesta corale – ha concluso l’attivista – in quanto l’amministrazione lavora costantemente al fianco dei membri del comitato».

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