CULTURA & SOCIETA'

San Giovan Giuseppe rimanda il gran finale della festa con lo sbarco a Forio a sabato 9 settembre: e sull’isola si riparla di feste patronali e turismo religioso

Fede e tradizione sono le componenti di base per mantenere vivo l’entusiasmo che anima le comunità parrocchiali che nelle feste in onore del proprio santo credono e si rispecchiano in essere per ritrovare valori passati fissati purtroppo solo nei ricordi. Le processioni, il suono a distesa delle campane, le luminarie stradali, i fuochi pirotecnici, le bancarelle, l’allegria dei bambini, la banda musicale sono tutte componenti insostituibili in una festa che si rispetti. L’ischitano di fede e di passioni non fa mistero del suo attaccamento a tradizioni e culture dei propri padri che gli armonizzano l’esistenza, quasi che fossero ancore di salvezza per non precipitare in vuoti da dove poi sarà difficile uscire. Le feste patronali nel paese in cui si consuma con pienezza il proprio vissuto quotidiano con sguardi al passato ed al futuro prima ancora che si ragioni sul presente, mettono decisamente di buon umore. Chi non è d’accordo non creda di non avere il problema.

San Giovan Giuseppe, il nostro Santo Concittadino con l’Incoronata Maria di Costantinopoli oggi si sarebbe dovuto trovare Forio da dove dopo il programmato “pernottamento”  nella Basilica Pontificia di Santa Maria di Loreto, avrebbe nel pomeriggio di oggi fatto  ritorno a “casa”. Invece per le cattive condizione del tempo ieri è stato tutto annullato. San Giovan Giuseppe e la Madonna di Costaninopoli non si sono mossi nemmeno per un minuto da propri troni accuratamete eretti per loro nella chiesa dello Spirito Santo a Ischia Ponte.Pertanto tutto è rimandato a sabato 9 e domenica 10 settembre prossimi ove sarà rispettato il programma originsarismente stabilito.  

SANTA RESTITUTA E L’URNA BIANCA CON LE SUE RELIQUE SUL PIAZZALE ARAGONESE A ISCHIA PONTE COL SACRO CAPPUCCIO DI SAN GIOVAN GIUSEPPE DELLA CROCE

Ossia: partenza sabao pomeriggio dal pontile fel Borgo e sbarco a prima sera nel porto di Forio, processione fino alla Basilica di Santa Maria di Loreto,  pernottamento fino all’indomani domenica, nel pomeriggio  ritorno a “casa”  circumnavigando l’isola  dal versante orientale, lambendo la costa dei comuni di Serrara Fontana (Sant’Angelo) e Barano (Maronti e Testaccio) per raggiungere il Castello ed il litorale con ì’ ingresso trionfale nel porto borbonico da dove via terra ci si porterà in processione fino alla sua  Ischia Ponte per il rientro in chiesa. Sarà il sesto e l’ultimo giorno dei lunghi ed intensi festeggiamenti in onore del Santo Isclano.  La festa di quest’anno, nonostante la coda del rinvio di soli 5 giorni della preocessione per mare,  ha offerto l’occasione di riparlare delle feste patronali e difendere la loro esistenza.“Che nessuno tocchi le feste patronali”, questo il messaggio perentorio dei sostenitori e difensori della tradizione e della fede in Cristo e nei propri santi patroni. Infatti, è in atto da giorni, fra la gente comune del paese e  nella sempre più diffusa “piazza mediatica” ossia Facebook dove imperversano migliaia di affiliati isolani di ogni ceto sociale, mestiere, professione e cultura, una vasta campagna di sensibilizzazione in favore delle feste patronali sull’intero territorio dell’isola d’Ischia per la specifica ragione che esse, oltre a rafforzare lo spirito della fede nella osservanza, migliorano la capacità di considerarle patrimonio storico, sociale e culturale insostituibile negli usi e costumi consolidati da secoli delle nostre genti di mare e di terra.

Ma un nuovo dato che di fatto sconfessa, senza possibilità di scampo, i nemici dichiarati delle feste patronali sull’isola, è quello che le vede annoverate nei programmi turistici di Enti di settore pubblici e privati sotto la voce ”Turismo Religioso” con tanto di descrizione circostanziata per porre in risalto le sue straordinarie peculiarità proprio in questo periodo in cui c’è tanta fiducia nella ripresa e dove  si auspica il il rilancio del turismo e dell’economia in tutta l’isola. Quindi fede, tradizioni e turismo religioso spiegano oggi più di ieri, l’interesse a rispettare, difendere e conservare le feste patronali che piacciono ai turisti ed a noi ischitani con le quali, tra l’altro, siamo cresciuti ed abbiamo vissuto gli anni belli della nostra fanciullezza, fino all’età della ragione dove abbiamo capito, che non possono essere la chiesa addobbata, il suono delle campane a festa, lo sparo degli spettacolari fuochi pirotecnici quale fragorosa  e gradita percezione della festa, le artistiche, colorate luminarie stradali che invitano al buon umore ed alla condivisione delle giornate e serate festive, la processione imponente via mare e via terra ad “invadere” con la presenza dei propri santi patroni e con  la forza della grazia i luoghi al loro passaggio; dicevamo, non possono essere tali situazioni a respingere o rinnegare una festa di popolo che affonda le sue radici nel lontano passato di  molte generazioni,  e che alla  fine  dei conti, hanno contribuito più di qualsiasi altro a scrivere la storia ricca e fantastica della nostra millenaria isola.

E’ A ISCHIA PER SAN GIOVAN GIUSEPPE PADRE MIGUEL CACCIUTTO PARROCO DELLA SAGRADA FAMILIA DI MAR DEL PLATA IN ARGENTINA QUI COL VESCOVO PASCARFELLA

Pertanto, una festa patronale come quella di San Giovan Giuseppe della Croce, che dal 31 di agosto ad oggi 5 settembre 2023  si è svolta  in chiesa e per le strade del Borgo fino allo storico sbarco dei Santi in quel di Forio, fra celebrazioni liturgiche solenni e spettacoli in piazza, va intesa a tutti gòlio effetti come evento da Turismo Religioso. Lo stesso dicasi pere le altre due importanti  feste patronali di Santa Restituta a Maggio a Lacco Ameno, di San Vito in giugno a Forio e di San Michele a Samt’ Angelo in settembre. Tutto quanto citato,  non può non essere consideratO motivo serio di primo polo d’attrazione per i turisti presenti  sull’isola, senza nulla togliere alla sua naturale matrice religiosa. Quella di Santa Restituta ad esempio, è  la prima festa grande patronale ischitana dell’anno, e fa da battistrada a tutte le altre nel generale programma della politica del Turismo Religioso in atto nell’ isola d’Ischia. Le nostre feste patronali di punta in tempi normali, quali quelle di Santa Restituta il 17 maggio a Lacco Ameno, San Vito a Forio il prossimo 15 giugno, San Giovan Giuseppe della Croce a Ischia Ponte l’ultima settimana di Agosto e San Michele Arcangelo a Sant’Angelo il 29 settembre, insieme a tutte le altre feste patronali  minori che si svolgono nei sei comuni e frazioni della nostra isola, nel periodo della nostra stagione turistica  che va da aprile ad ottobre, rappresentano con i propri inconfutabili valori religiosi, il grande patrimonio di storia antica e moderna in cui sono configurate le culture più vive e presenti di un popolo legato da sempre al senso della tradizione per le cose grandi e piccole, religiose e laiche, ma tutte importanti nel lungo percorso della propria esistenza. Questo popolo è il popolo ischitano che fin dalle sue origini si è risollevato soltanto festeggiando e sconfiggendo sul campo il “nemico” con il lavoro,  la fede ed il sorriso.

Foto di Giovan Giuseppe Lubrano Fotorerporter

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