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Irrealizzabile la class action contro la Caremar

ISCHIA. L’Autmare si arrende, almeno per il momento. La “class action” promossa la scorsa primavera insieme alla Federconsumatori Campania, guidata da Rosario Stornaiuolo, che oltretutto ne ha garantito il sostegno legale, è risultata irrealizzabile. Il motivo va individuato nella carenza di partecipanti, nonostante il grande impegno profuso da Nicola Lamonica e dalla stessa associazione a tutela dei consumatori. «Ci avevamo creduto – ha dichiarato il presidente dell’Autmare – ma purtroppo è andata così. Inizialmente si erano manifestate moltissime entusiastiche assicurazioni di partecipazione intorno all’iniziativa che le nostre associazioni avevano messo in campo, e che mirava a tutelare i cittadini, restituendo loro ciò che gli era stato ingiustamente tolto per mezzo dell’intesa restrittiva del mercato nel campo dei trasporti marittimi, peraltro evidenziata dallo stesso Garante». Invece, tali intenzioni di partecipazione sono rimaste allo stato simbolico,« tutte sfumate – continua Lamonica  – con l’avvento della sciagurata privatizzazione della Caremar, che dal mese di luglio ha concentrato praticamente nelle mani di un solo armatore l’intero comparto del trasporto marittimo commerciale dell’isola d’Ischia». Per l’esponente dell’Autmare, dietro questo generale “passo indietro” potrebbe celarsi il timore di “rappresaglie” da parte della Compagnia, ora finita nelle mani del “cartello” Snav-Rifim: «Sì, in effetti, su tale scelta “di rientro” ci leggo un senso di preoccupazione, se non di paura, per eventuali azioni di ritorsione sull’attività commerciale di tanti, in termini di prenotazione e forse anche tariffari, che abbia consigliato alla prudenza ed alla rinuncia». Un’ipotesi che la dice tutta sullo stato della “concorrenza” dei trasporti nel Golfo. Tra l’altro, Lamonica ha sempre sottolineato come la miopia della politica abbia confuso, non si sa quanto involontariamente, la liberalizzazione dei trasporti con quella che è stata a tutti gli effetti una svendita della Caremar ai privati. In tale ottica, l’iniziativa della class action, oltre ad essere un atto di giustizia, per l’Autmare e Federconsumatori Campania era da considerarsi un atto politico doveroso, anche per tentare di scuotere il mondo politico regionale dal momento che l’intesa restrittiva, nonostante i rigori proclamati nel passato, è tuttora in vigore ( tra l’altro, come faceva rilevare Lamonica,  la vigente spartizione delle aree portuali ne è testimonianza  viva). Secondo le due associazioni che avevano promosso l’iniziativa, e che l’hanno coraggiosamente portata avanti, tale perversa pratica commerciale non può e non deve continuare ad incidere sul bilancio familiare degli utenti, sul caro vita e sull’economia delle isole. Tuttavia, nonostante l’esito deludente di questo tentativo, non è detto che nel prossimo futuro non possa essere promossa una nuova azione, ovviamente con un appoggio e una partecipazione di tutte le forze sociali che si auspica ben più estesa, per una lotta che sin dall’inizio è e resterà impari.

 

 

 

 

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