POLITICAPRIMO PIANO

Michele Regine e l’anno che verrà: «Io sindaco? Perché no»

Parla a Il Golfo il presidente del consiglio comunale foriano: il noto professionista, che da quasi dieci anni presiede la civica assise, tira le somme e dice la sua sulla tornata elettorale che infiammerà l’agone politico la prossima primavera. E poi…

DI FRANCESCO CASTALDI

Si preparano le/ elezioni e il tuo nome è tra i più gettonati per il dopo Del Deo.

«Sì, è vero, molte persone mi chiedono che cosa voglia fare alla prossima tornata elettorale. Come ho già avuto modo di dire in altre occasioni, non ho fatto mistero che questa richiesta mi è stata fatta. Ho anche chiarito che faccio parte di un gruppo, e queste scelte verranno prese in maniera democratica dall’attuale maggioranza che – nonostante qualcuno affermi il contrario – non soltanto esiste, ma è anche ferma e coesa».

Dopo quasi dieci anni di presidenza del consiglio comunale, ambire alla carica di primo cittadino è quasi una naturale conseguenza.

Gianni Mattera

«È una scelta difficile. Fare il sindaco oggi è un impegno serio, che va preso e portato avanti con solerzia, con interesse e tante rinunce. Fare il sindaco in un Comune come Forio, così come in altre grandi realtà dell’isola d’Ischia, è un impegno che toglie tempo. Incide non solo sul lavoro, ma anche sulla famiglia. Non è più pensabile fare il sindaco come si faceva diversi anni fa. Oggi i contatti con la terraferma e con gli enti sovracomunali comportano un impegno e un rapporto costanti. Il sindaco è una figura che è tenuta a mantenere questi rapporti, ha bisogno di un’ottima capacità comunicativa, necessita di una padronanza della materia e di capire quali sono gli uffici specifici cui rivolgersi. E questo, chiaramente, avviene solo quando una persona l’ha fatto e continua a farlo con interesse, con sacrificio e costanza».

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Saresti pronto ad assumere questo incarico? Credi di avere maturato le skills necessarie?

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«Questo non lo so, chiaramente è una domanda che mi pongo ancor prima che siano gli altri a farmela. Laddove si dovesse decidere in tal senso, se il gruppo rimane coeso, sono pronto a prendere le scelte comuni su chi dovrà essere il candidato sindaco. Sono sicuro che in questa amministrazione ci sono consiglieri e assessori vicini alla maggioranza che hanno tutte le carte in regola per poter ambire a questo titolo».

Un altro nome spuntato è quello di Gianni Matarese, che però smentisce. Strategia o è davvero così?

«Alle volte è bello e interessante leggere di strategie, sotterfugi eccetera. Tuttavia, posso assicurare che da parte nostra non c’è alcuna strategia. Noi abbiamo sempre fatto tutto alla luce del sole, non è stato mai nascosto niente. Ciò che questa amministrazione si è impegnata a fare negli ultimi anni è sotto gli occhi di tutti. Sicuramente si potrà fare di più, anzi, si dovrà fare di più. Nel primo quinquennio questa amministrazione ha pensato giustamente a risanare e ripianare una situazione debitoria altissima per poi, durante questo secondo mandato, dare esecuzione a tutte quelle opere che oggi si vedono sul territorio, e anche a molte altre che dovranno essere realizzate. La maggioranza andrà avanti a tambur battente, mentre l’opposizione continuerà a fare quello che ha sempre fatto, ovvero contestare. Personalmente di proposte fattive e innovative non ne ho letto né sentito parlare».

Potrebbe esserci un candidato sindaco donna?

«Certamente, ben venga un candidato donna. Secondo me non se ne dovrebbe neanche più parlare, perché oramai, a mio avviso, è superata questa dicotomia tra uomo e donna. Non deve interessarci il sesso; l’importante è che si dia continuità a ciò che è stato fatto. Parlare di un candidato donna e di quote rosa sinceramente mi sembra una discriminazione, perché come dicevo ci si candida indipendentemente dal sesso».

Non ti chiedo il nome, ma di delinearci un profilo femminile.

Franco Regine

«Noi in amministrazione ne abbiamo diverse. Annamaria Miragliuolo, Gianna Galasso, Carla Savio, Manuela Arturo. Sono tutte donne che hanno maturato un’esperienza che consente loro di capire come funziona la macchina amministrativa, di avere un’autonomia di movimento e una capacità di discernimento. Inoltre, cosa ancor più importante, hanno consapevolezza del ruolo che svolgono».

Come valuti l’asse tra Stani Verde, Gianni Mattera e Franco Regine?

«Non ci trovo niente di nuovo. Stani Verde cinque anni fa si candidò a sindaco di una coalizione, che poi risultò perdente. Nel 2013 e nel 2018 Franco Regine appoggiò apertamente questa amministrazione. Non dimentichiamo che nell’ultima campagna elettorale sua nipote, Manuela Arturo, era candidata con noi ed è diventata consigliere. Manuela ha svolto perfettamente il suo incarico. Gianni Mattera, al quale mi lega un rapporto personale, ha maturato negli anni una grande esperienza politica. Non conosco il suo orientamento nella prossima campagna elettorale. Non so cosa intenda fare, come intende muoversi, che tipi di rapporti o eventuali accordi abbia preso con i rappresentanti dell’opposizione. Ritengo che Gianni Mattera potrebbe essere un’alternativa valida a un nome che, per quanto riguarda la minoranza, si era visto prima e che è già stato giudicato dall’elettorato alle scorse elezioni. Secondo me Gianni Mattera potrebbe rappresentare una novità. Se il candidato sindaco resta Stani Verde, si ripeterà quello che si è visto quattro anni fa».

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