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La candidatura bis, la curva dei contagi, Del Deo che “punta” a Ischia: Gaudioso si confessa

Il sindaco di Barano fa il punto al culmine della stagione turistica, tra le problematiche della pandemia e l’avvicinamento alle elezioni del 2022

Dopo un 2020 zoppicante dal punto di vista turistico l’estate 2021 è stata senza dubbio molto più positiva. È sperabile che il buon momento del turismo locale continui ancora a settembre e magari in parte anche ad ottobre?

«Io penso che la stagione possa continuare, pur se dipende anche dalle condizioni sanitarie. Lo scorso anno il turismo fu rallentato dalla marcata ripresa dei contagi a fine estate: quest’anno bisognerà valutare le condizioni, a partire dal numero di contagiati, e degli ospedalizzati. Se questi ultimi saranno in numero ridotto, credo che la stagione turistica possa durare anche per tutto il mese di settembre e anche parte di ottobre».

«La stagione turistica è stata positiva, e l’isola si è fatta trovare pronta. Un prolungamento stagionale fino a ottobre dipenderà anche dalla curva dei contagi e dai vaccini, che comunque hanno dimostrato la loro efficacia»

Ischia ha “tirato” per quali motivi, secondo Lei?

«Sono convinto che l’isola d’Ischia come località turistica, per la enorme varietà di siti d’interesse ambientale, culturale, paesaggistico, e delle bellezze naturali non sia seconda a nessuno. Vista la particolare congiuntura del momento, molti italiani e in particolare i campani hanno preferito la nostra isola come meta per le proprie vacanze, anziché optare per destinazioni estere. Forse anche questo aspetto ha contribuito a favorire i grandi afflussi verso Ischia che hanno caratterizzato questa stagione turistica. D’altra parte l’isola ha risposto bene, facendosi trovare pronta».

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Il termometro di Barano sono i Maronti. Quest’anno sembra essere andato tutto per il verso giusto, o sbagliamo?

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«Proprio ieri sera sono stato ai Maronti, ho parlato con numerosi esercenti circa l’andamento della stagione: le risposte sono state positive, mi è stato detto che l’estate va molto bene. D’altronde non si tratta solo dei Maronti, ma la tendenza è generale su tutto il territorio, ad esempio Nitrodi sta registrando un altissimo numero di presenze, bar e ristoranti sono molto frequentati. Ogni zona ha dunque saputo attrarre molti turisti, e le varie attività stanno lavorando a gran ritmo».

«Non è semplice gestire gli assembramenti durante le settimane di alta stagione, con una popolazione locale quadruplicata. Serve comunque responsabilità individuale unita alla campagna vaccinale: in tal modo potremo venir fuori da questo periodo critico»

È stata anche un’estate di assembramenti folli in diversi luoghi della movida. Un fenomeno che è stato arginato finché è stato possibile ma che certo denota senso di irresponsabilità soprattutto tra i più giovani..

«L’isola in questo momento è pienissima. Purtroppo non è semplice conciliare l’attività turistica con la gestione degli assembramenti. È necessaria un po’ di responsabilità in più da parte di tutti, ma spero che la fase più critica sia passata: da lunedì dovrebbe sensibilmente diminuire la massa di turisti che vediamo adesso. Resta sempre attuale l’appello a indossare le mascherine il più possibile e l’auspicio ad andare avanti con le vaccinazioni: checché se ne dica, al di là delle chiacchiere i vaccini comunque stanno dando risultati in tema di protezione. D’altronde, non è facile gestire gli affollamenti di attività che sono nate proprio per favore le aggregazioni, e che più lavorano quante più persone sono capaci di attirare: non dimentichiamo che si tratta di attività che da un anno e mezzo stanno soffrendo pesantemente le conseguenze della pandemia. Con un po’ più di attenzione e con il prosieguo della campagna vaccinale credo che potremo uscire da questo tunnel».

In effetti il virus ha ripreso a circolare sulla nostra isola. Con centinaia di migliaia di arrivi e di conseguenza con la contaminazione “dall’esterno” era inevitabile o il fenomeno poteva essere arginato?

«Guardi, i numeri assoluti possono sembrare alti, ma in realtà se consideriamo che d’estate l’isola ha raggiunto una popolazione oltre che quadruplicata, ci si rende conto che in percentuale i contagiati sono un numero relativamente molto contenuto. Alcuni imprenditori hanno affermato che flussi così ampi di turisti sull’isola non si verificavano addirittura dagli anni ’80».

Non mancano le polemiche per le mancate comunicazioni dell’Asl su numero e tipologia di contagi. Come si colloca come pensiero in questa particolare diatriba?

«Al di là delle polemiche, io penso che l’Asl abbia fatto la sua parte, inoltre oggi c’è più esperienza e quindi maggiore conoscenza del covid, con una buona collaborazione da parte dei medici di base, che spesso stanno gestendo personalmente i casi. I numeri vengono comunicati quotidianamente a noi delle amministrazioni, quindi non abbiamo avuto grossi problemi con l’Asl, anzi rispetto a qualche tempo fa siamo migliorati tantissimo, anche a livello di comunicazione».

«Con l’Asl abbiamo avuto un’eccellente comunicazione, non baderei molto alle polemiche e alle chiacchiere che sono girate sul tema. In relazione al totale della popolazione estiva il numero dei contagiati è stato comunque percentualmente contenuto»

L’anno prossimo dovrà ripresentarsi all’elettorato baranese, dando per scontata la sua ricandidatura a sindaco. Con quali risultati raggiunti lo farà?

«Credo che i risultati siano sotto gli occhi di tutti. Al di là della gestione ordinaria, che è stata soddisfacente, possiamo tranquillamente dire che l’opera di metanizzazione è ormai in fase avanzata, inoltre abbiamo avviato una serie importante di altre opere pubbliche sul territorio, a partire dal piazzale dei Maronti con gli annessi locali che porteremo quest’anno a compimento, senza dimenticare la ripresa dei lavori all’Olmitello: si tratta di un’opera storica, e l’obiettivo è quello di arrivare fin nei pressi della sorgente. Sono stati completati i lavori a Nitrodi, parcheggio compreso, riprendendo e portando a conclusione un vecchio accordo. Inoltre abbiamo ripreso l’opera di recupero del “complesso Baldino”, che era abbandonato da oltre settant’anni; stiamo eseguendo i lavori di adeguamento e miglioramento della sede del Comune, nella piazza di Piedimonte, dove realizzeremo un parcheggio interrato con una rinnovata piazza soprastante. C’è il campo a Fiaiano, rimesso a posto, che a breve sarà dato in gestione, un altro campetto lo abbiamo realizzato presso le scuole. Abbiamo completato la progettazione, e presto inizieranno i lavori, per il miglioramento dei plessi scolastici, grazie ai finanziamenti che abbiamo ottenuto. Le opere interesseranno un plesso per volta, per non creare disagi al mondo scolastico. Dunque, io mi presenterò alle elezioni con una lunga serie di risultati tangibili, risultati che credo siano andati al di là delle previsioni: per questo mi ricandiderò serenamente, con la consapevolezza del grande impegno profuso, poi i cittadini decideranno».

«Alle prossime elezioni mi presenterò forte dei risultati che sono sotto gli occhi di tutti, a partire da una lunga serie di opere pubbliche, intraprese o completate: dai plessi scolastici ai Maronti, dalla metanizzazione all’Olmitello, dalla sede municipale al complesso Baldino, senza dimenticare il progetto della piazza a Piedimonte»

A proposito, si va alle urne anche a Ischia, dove spunta un interessamento di Francesco Del Deo verso la poltrona di sindaco. È un’ipotesi percorribile o a suo avviso è destinata a spegnersi?

«Guardi, non ho elementi per dare un giudizio compiuto. Dall’esterno vedo a Ischia la maggioranza guidata dal sindaco Enzo Ferrandino come molto forte, direi granitica: credo che difficilmente si possa battere una tale formazione. Non so se Francesco Del Deo nutra idee del genere, fermo restando che si tratterebbe di un’aspirazione del tutto legittima, ma non ne abbiamo mai parlato. Non riesco a fare congetture su tale ipotesi».

«Del Deo candidato a Ischia? Non ne so nulla: al momento la maggioranza ischitana mi sembra fortissima, non credo sia facile trovare un’alternativa che possa batterla»

È agosto e si vive in un traffico infernale: ma è davvero impossibile risolvere questo problema?

«Rispetto a qualche anno fa i mezzi pubblici adesso funzionano meglio, sono tutti nuovi: forse sono di dimensioni un po’ troppo ampie per le strade dell’isola, ma le corse sono continue. Quindi tecnicamente l’esigenza di ricorrere alle auto private potrebbe venire un po’ meno: l’isola diventa piccola nel momento in cui ospita l’elevatissimo numero di persone di queste settimane, generando un traffico corrispondente. Per quanto riguarda le soluzioni, si parla sempre di vari progetti di mobilità alternativa, tuttavia credo che, siccome viviamo di turismo, dovremmo pensare prima noi isolani a cercare di ridurre l’uso dell’auto privata quando possibile, almeno nei mesi estivi di massimo afflusso».

«Evi fuori dalla liquidazione? Calma, bisogna prima dare modo ai revisori di esaminare e approfondire ogni aspetto della situazione economica, poi si vedrà: le chiacchiere non servono»

In questo momento Lei è presidente dell’assemblea del Cisi, allora ne approfittiamo per porle la domanda fatidica: perché l’Evi non esce dalla liquidazione?

«I nuovi revisori stanno esaminando i documenti per approfondire la reale situazione economica, e non è affatto semplice, al di là delle chiacchiere che talvolta si sentono in giro. È necessario appurare l’esistenza di eventuali crediti a favore dell’Evi. Prima di prendere una decisione bisogna accertare ogni aspetto per non avere sorprese impreviste: dunque, lasciamo da parte le chiacchiere, e attendiamo il tempo che sarà necessario».

«A quattro anni dal sisma, servono risposte certe per chi ha perso la casa. Di sicuro i comuni hanno necessità di potenziare gli uffici per accelerare la ricostruzione»

Sono trascorsi quattro anni dal terremoto del 2017: quali ferite, emozioni e sensazioni lascia ancora oggi quella tragedia?

«Penso che noi ischitani non dimenticheremo facilmente quel giorno, in particolare gli abitanti di Casamicciola e Lacco Ameno. Il pensiero va tuttora alle famiglie di Lina Balestrieri e Marilena Romanini, che persero la vita, e a quelle famiglie che hanno perso la propria casa. Difficile dire se in questi quattro anni si sarebbe potuto fare qualcosa di più nella gestione post-terremoto. Essa è nelle mani del Commissario, ma anche dei sindaci dei territori colpiti: mi rendo conto che non è una situazione semplice, ma anzi molto delicata, per tutte le parti coinvolte. Di sicuro credo che sia necessario in questo momento potenziare gli uffici comunali, per i quali passa gran parte del lavoro amministrativo per la ricostruzione, con l’auspicio che anche gli enti sovracomunali comprendano le esigenze del territorio: devono essere date risposte certe, innanzitutto verso chi ha perso la casa, chiarendo se esista la possibilità di ricostruire in quei punti teatro del sisma, o se invece si possa essere soltanto risarciti. Ecco: è necessario fare chiarezza, senza ulteriori rinvii».

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