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LA NOSTRA LUCIANNA DE FALCO ALL’ISCHIA GLOBAL FOILM FA… “TERRA BRUCIATA” E SOMIGLIA SEMPRE PIU’ ALLA MITICA ANNA MAGNANI

DI MICHELE LUBRANO

Abbiamo una Anna Magnani in casa e non ce ne eravamo mai accorti. Nemmeno a Lacco ameno quelli dell’Ischia Global Film di Pascal Vicidomini, non hanno fatto caso alla straordinaria somiglianza della De Falco con l’ attrice romana. Ad oltre 43 anni dalla sua scomparsa (Roma 26 settembre 1973) ed a circa 110 dalla sua nascita (Roma 7 marzo 1908) la grande attrice italiana romana de Roma Anna Magnani,  di padre ignoto e di madre di Ravenna, la ricordiamo noi qui ad Ischia per il bel regalo che ci ha lasciato quando nel 1956 venne nella nostra isola per girare da protagonista lo storico film “Suor Letizia” con la regia di Mario Camerini.Nel Film Anna Magnani appare nel ruolo di una suora, Suor Letizia, tutta sale e pepe, proprio come l’abbiamo vista ed ammirata in altri suoi film dove il suo personaggio dominava le scene per effetto della sua artistica esuberanza,del suo essere popolana a 360 gradi, del suo modo fin troppo naturale di recitare, del suo saper essere protagonista di storie allegre e  drammatiche e di vita semplice  quotidiana nella società del tempo. La nostra Lucianna De Falco di Forio d’Ischia, attrice poliedrica di chiaro talento, ormai “navigata”, dalla risata scenica forte ed espressiva, dai tratti somatici vari e mutevoli a seconda di come li comanda quando recita, si agita, grida e rimane seria sul palcoscenico nei vari ruoli ricoperti  e sulla strada, se non è la Anna Magnani del nostro tempo, ci manca poco, anzi pochissimo. Se Lucianna fosse vissuta, o se fosse stata adulta  negli anni in cui la Magnani interpretava da grande attrice quale era, quei bellissimi film che tutti noi ricordiamo, avrebbe di sicuro potuto farle da controfigura, tale è la sua somiglianza con la straordinaria protagonista di “Roma Città Aperta”. All’Ischia Global Film di pascal Vicidomini  a Lacco Ameno in piazza Santa Restituta che si concluderà domenica prossima 22 luglio, la nostra  Lucianna De Faco  ha presentato l’ultimo suo film “terra Bruciata’ sulla ferocia nazista  di cui è una delle protagoniste, con la regia di Luca Gianfrancesco. Protagonista anche  in teatro, con uno dei suoi ultimi impegni a Roma col musical “Se il tempo fosse un gambero”, di Garinei & Giovannini, dove ha interpretato una divertente  Sora Cleofe.  Ed ancora , tra i protagonisti de “La Lettera H” di Salvatore Ronga al Polifunzionale di Ischia e nello  Stabat Mater dello stesso Ronga in Cattedrale ad Ischia Ponte. Di Lucianna De Falco, notevole è stata anche l’interpretazione dello stoico personaggio di Forio Maria  Senese.  Tornando al film “Suor Letizia” che la  Magnani venne a girare ad Ischia in settembre ed ottobre del 1956, ci pare opportune sintetizzarne la trama. Suor Letizia (Anna Magnani), una suora che ha passato vent’anni nelle missioni africane ed è appena tornata in Italia, viene mandata in un’isola del golfo di Napoli (Ischia), dove un convento si trova in precarie condizioni. Ella dovrà regolare nel modo migliore tutte le pendenze, chiudere il convento e ricondurre le poche suore alla Chiesa Madre. Mentre si dedica al compito affidatele, Suor Letizia conosce per caso un povero bambino abbandonato, la cui triste sorte le ispira una profonda comprensione; Salvatore è orfano di padre, sua madre Assunta è sul punto di abbandonarlo per seguire in America Peppino, un operaio che ha promesso di sposarla a condizione che ella rinunci al figlio. Mossa da un sentimento di accorata pietà, Suor Letizia accoglie in convento Salvatore insieme ad altri bambini: viene riaperta la scuola, tutto si rinnova e rinasce. Il monastero risorge a nuova vita. A poco a poco Suor Letizia sente destarsi nel cuore un sentimento sconosciuto, un sentimento materno, che la spinge ad affezionarsi in modo particolare a Salvatore. Ma ben presto la Superiora la richiama ed ella comprende che dovrà separarsi dal suo protetto, che appartiene alla sua vera madre. Suor Letizia si reca a Napoli e convince Peppino a rendere regolare la sua relazione con Assunta e ad adottare Salvatore. Il distacco dal suo protetto è per la suora doloroso; ma l’avvenire del bambino è assicurato.

 

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