CULTURA & SOCIETA'

La grande emigrazione: il rapporto degli ischitani con i transatlantici con cui raggiunsero le Americhe

L’EMIGRAZIONE DEI BAMBINI ISCHITANI - E’ difficile pensare che i bambini emigrati, almeno i nostri, quelli che lasciarono le realtà quotidiane di Barano, Testaccio, Fontana e della stessa Ischia, una volta inseriti da giovanotti prima e da adulti poi, completamente nella società americana in veste di riconosciuti professionisti, dirigenti, industriali, uomini politici e delle varie chiese disseminate sull’intero territorio statunitense, potessero vergognarsi dei propri genitori provenienti da lavori umili ma nobili come la pesca e l’essere contadini a 360 gradi o carpentieri…

E’ tornata quest’anno, con la XVIII edizione, “Pe’ terre assaje luntane”, la manifestazione dedicata all’emigrazione ischitana e italiana verso le Americhe. Un programma di incontri, mostre e proiezioni presso la Torre del Molino a Ischia. L’apertura dei lavori ha avuto luogo ieri sera venerdì 16 settembre con i saluti istituzionali espressi dal Vice Sindaco di Ischia avv. Ida Di Maio e da Salvatore Ronga che ha salutato gli intervenuti a nome proprio e dell’intera organizzazione .

ROSAIA CIAMPA E CARLA PAGLIONICO-LAURO VEDOVA DI GIOVANNI LAURO-SPARASPILLI

La Kermesse che si concluderà questa sera domenica 18 settembre, è stata come sempre organizzata dall’ “Associazione Ischitani nel Mondo Pe’ Terre Assaje Luntane L’emigrazione ischitana verso le Americhe”, fiancheggiata dalla Regione Campania, Comune d’Ischia, Liceo Statale G. Buchner, Circolo Georges Sadoul – Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. Notevole è stata la partecipazione del pubblico, attento ed interessato che ha riempito gli spazi all’aperto della suggestiva Torre del Molino. E’ stato possibile ammirare la mostra documentaria sulla ultima stagione degli storici transatlantici italiani Michelangelo e Raffaello. Sull’onda del boom economico degli anni Sessanta, le affascinanti navi gemelle si presentano come i gioielli della cantieristica navale italiana. Unità competitive sul piano della sicurezza e dei servizi offerti a bordo, le due ammiraglie si distinguono per l’accuratezza e la modernità degli interni, sulle tracce di una tradizione prestigiosa che include, nel progetto di architettura navale, l’intervento di maestri del design e dell’arte contemporanea.

Icone del Made in Italy, dal 1965 al 1975, la Michelangelo e la Raffaello sono ambasciatrici nel mondo di un sogno irripetibile. Il tema dell’incontro della prima serata verteva su“IL TURISMO DELLE RADICI – Ritorno a Ischia”- Il progetto sul Turismo delle Radici, inserito nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, vuole fornire una risposta organizzata ai tanti turisti che hanno il desiderio di conoscere le proprie radici visitando i luoghi da cui, in passato, sono emigrati i loro “nonni”: un’occasione per riscoprire le identità culturali della propria terra d’origine. Sotto questo aspetto, Ischia costituisce, anche per la sua posizione eccentrica nell’ambito del fenomeno dell’emigrazione, un modello per aprire nuove prospettive di turismo culturale. Nel corso dell’incontro di ieri sera alla Torre del Molino, è stato presentato il progetto “Le mie radici” che coinvolgeva gli studenti delle Scuole Medie Superiori in un percorso di ricerca sull’emigrazione ischitana. Sull’argomento sono intervenuti Giovanni De Vita, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Giuliana Muscio, Università di Padova, Ambra Saottini, Project manager hospitality, Giuseppe Sommario Università Cattolica di Milano, Direttore Festival delle Spartenze e Maddalena Tirabassi Centro Altreitalie. Ha presieduto l’incontro.

Arturo Martorelli dell’ Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. La proiezione del documentario su Robert Vignola da Trivigno a Hollywood di Giuliana Muscio e Sara Lorusso in programma venerdì sera 16 settembre è stata rimandata a ieri sera sabato 17 settembre per l’inclemenza del tempo. Robert Vignola è solo un bambino quando lascia Trivigno, piccolo centro della Basilicata, per approdare in America, seguendo le rotte dell’emigrazione degli inizi del Novecento. Dopo gli esordi in teatro, diventa uno dei registi più prolifici del cinema muto, lavorando con Paramount, Select e Cosmopolitan e firmando alcune delle migliori performance delle star del cinema femminile come Pauline Frederick, Alice Brady e Corinne Griffith. Negli anni Venti, in viaggio in Italia, partecipa alla costruzione del monumento ai caduti della grande guerra nel suo paese natale. Il documentario, realizzato in collaborazione con Comune di Trivigno, Regione Basilicata, Cineteca del Friuli, Le Giornate del Cinema Muto e Lucana Film Commission, vuole raccontare l’impresa cinematografica di Vignola e il suo contributo alla produzione culturale americana. Ieri sera sabato 17 settembre come da programma è stata anche la volta dell’attesa proiezione del documentario L’ETÀ DELL’ACCOGLIENZA – Le radici del turismo ischitano a bordo delle grandi navi a cura di The Mother Factory.

GIUSEPPE SOMMARIO DELL’UNIVERSITA’ CATTOLICA DI MILANO DIRETTORE FESTIVAL DELLE SPARTENZE

Il primo legame tra Ischia e i grandi transatlantici risale agli anni Venti del Novecento, quando con l’inaugurazione della Rotta del Sole il panorama dell’isola è incluso tra le bellezze che il turista straniero può ammirare dal ponte della nave. C’è tuttavia un legame ulteriore e non ancora indagato che intreccia i fili dell’epopea dei transatlantici con le fortune del turismo sull’isola: il lavoro dei tanti ischitani che, nel corso degli anni, si sono formati sulle grandi navi, soprattutto nel campo della ristorazione e dell’accoglienza. Si tratta di un piccolo patrimonio di testimonianze per raccontare il contribuito che questa esperienza professionale ha offerto alla qualità dell’offerta turistica sull’isola. La seconda serata della Kermesse si è conclusa con l’applaudita esibizione de La Ghironda in CONCERTO CLASSICO NAPOLETANO con mandolini, violoncello, chitarra, tastiera e voce diretta dal maestro Carmine Pacera. La terza ed ultima giornata fino a questa sera domenica 18 settembre è interamene dedicata alla visita della mostra di foto e testimonianza sull’emigrazione ischitana con i grandi transatlantici verso le americhe. L’EMIGRAZIONE DEI BAMBINI ISCHITANI –

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IL SALUTO DEL VICE SINDACO DI ISCHIA AVV. IDA DI MAIO

E’ difficile pensare che i bambini emigrati, almeno i nostri, quelli che lasciarono le realtà quotidiane di Barano, Testaccio, Fontana e della stessa Ischia, una volta inseriti da giovanotti prima e da adulti poi, completamente nella società americana in veste di riconosciuti professionisti, dirigenti, industriali, uomini politici e delle varie chiese disseminate sull’intero territorio statunitense, potessero vergognarsi dei propri genitori provenienti da lavori nobili come la pesca e l’essere contadini a 360 gradi o carpentieri. L’essere “nati due volte”, una volta figli di poveracci e l’altra figli di un’America che li accoglie da protagonisti con la sola “vergogna” di chi li ha generati. Qualcuno da esperto ha parlato del fenomeno senza fare obiezioni. Noi invece l’obiezione la facciamo, specie quando pensiamo a famiglie isolane di Ischia, di Barano, del Testaccio di nostr conoscenza ,che emigrate nelle Americhe con i loro bambini, ha conservato una unione familiare esemplare, soprattutto nel rispetto fra figli e padri. Possiamo fare gli esempi delle famiglie Baldino, Lauro, Di Leva, Cigliano, Prmavera, Mattera, Iacono, Boccanfuso i cui figli, inseriti appieno nella società americana, argentina, australiane da posizioni di prestigio ed avvolte anche di comando, non hanno mai rinnegato l’amore ed il rispetto per chi li aveva messi al mondo, vergognandosi di loro per la diversita di condizione sociale tra padre e figli..

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GIUSEPPE SOMMARIO, GIULIANA MUSCIO E GIOVANNI DE VITA

Tra documenti e illustrazioni, la mostra disegna un viaggio sulle tracce dei bambini partiti per le Americhe, a bordo dei transatlantici che sono stati il vanto della marineria di casa nostra, senza trascurare, nella trama fitta di storie e racconti, i fili che si dipanano da Ischia: I piccoli pescatori imbarcati per i mari africani e impiegati per sorvegliare le attrezzature nei capanni, i tanti ragazzi partiti sul finire degli anni Trenta per raggiungere i genitori in California con negli occhi il sogno di strade lastricate d’oro, e, a partire dal secondo dopoguerra, la traversata transoceanica in cerca di un nuovo paese dei balocchi sulle coste argentine. Seza dubbiio il racconto dell’emigrazione ischitana, per ciò che ci riguarda, affascina sempre. L’isola d’Ischia ricorda e celebra la ricorrenza degli oltre cento anni da quando, nei primi anni del 1900, nacque e si sviluppò il primo massiccio esodo di cittadini ischitani da ogni parte dell’isola, verso “Terre assai luntane…” Fu un’emigrazione in grande stile dove si abbandonò la propria terra di origine, i propri cari, gli amici per inseguire fortune a lungo sognate, condizioni di vita migliori e speranze più concrete per un avvenire più certo. Tutto ciò al costo di grandi sacrifici patiti alla partenza,all’arrivo e durante la permanenza nella nuova terra di residenza. Fu un partire sofferto, fra lacrime e promesse di ritorno. Si accodarono ai trentini, napoletani, salernitani, toscani, siciliani, pugliesi e calabresi facendo registrare la più grande emigrazione (14 milioni) di italiani del secolo appena iniziato.

Foto di Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter

antoniolubrano1941@gmail.com

info@ischiamondoblog.com

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