Gianluca Castagna | Ischia – La scuola rappresenta ancora un luogo di cultura, conoscenza e aggregazione ma anche di iniziative a sostegno del futuro dei giovani. Formarli e prepararli alla grande avventura della vita. Soprattutto quando questa avventura incontra il mare.
Lo diceva anche Joseph Conrad, forse lo scrittore che più di ogni altro ne ha raccontato bellezza e insidie. Il mare è sempre stato complice dell’umana irrequietezza, istigatore irresistibile delle ambizioni universali, forza imprevedibile che non conosce compassione, fede o memoria. Il mare non ha mai sposato la causa dei suoi padroni, ai quali richiede coraggio, fatica e dedizione. Eppure la sua immensità è stata amata quanto l’immensità delle montagne, delle pianure o del deserto. Dovrebbero saperlo soprattutto i marinai o quei tanti ragazzi che oggi studiano per trovare in mare un punto di svolta della loro vita umana e professionale.
Si è tenuto ieri, 17 novembre, presso la sede del Nautico “C. Mennella” di Ischia Ponte il primo di una serie di appuntamenti per un seminario di conoscenza con lo scopo di approfondire la cultura del mare e dell’ambiente marino dell’arcipelago flegreo.
L’incontro, destinato alle tre prime classi dell’Istituto, nasce nell’ambito del Progetto “Un mare di…conoscenza”, per introdurre gli allievi al mondo marinaro, offrendo un assaggio prezioso dei contenuti essenziali relativi al percorso di studio intrapreso, anche con riferimento alla prevenzione degli incidenti e alle attività connesse alla balneazione.
«E’ un progetto – racconta Mariarosaria Cerbone, docente di Lettere – per favorire la socializzazione, intesa come individuazione di leggi civili e abitudini, al loro rispetto sia in classe che fuori della scuola; la collaborazione, vista come contributo personale al gruppo in cui si opera, nonché come solidarietà ai compagni; il senso di responsabilità, quindi alla capacità ad assolvere i propri impegni in modo sempre più autonomo e maturo; la motivazione allo studio e il rispetto dell’ambiente. Ho ideato questo progetto in collaborazione con la Capitaneria di Porto, con la quale abbiamo stretto anche una convenzione di alternanza Scuola/Lavoro, che presto vedrà protagonisti gli allievi del triennio».
L’incontro è stato tenuto dal Tenente di Vascello delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera Alessio De Angelis, comandante dell’Ufficio Circondariale marittimo di Ischia e Comandante del Porto di Ischia. Del resto, essendo la nostra isola una comunità marittima, un Corpo come quello della Guardia Costiera dovrebbe rivestire un ruolo di primo piano. Eppure, se ne parla di rado, e spesso i fatti che la riguardano sono confusi con le iniziative di altri Corpi. Cos’è in concreto la Guardia Costiera? Quali sono i suoi ruoli specifici? In che modo ci aiuta nella sicurezza della navigazione e nella protezione dell’ecosistema marino?
«L’obiettivo che si prefigge l’amministrazione marittima con questo progetto – spiega il Com.te De Angelis – è quello di iniziare un discorso proficuo con le scuole per fornire un’immagine più concreta e un quadro più realistico di quella che sarà la professione che gli studenti intraprenderanno una volta conseguito il diploma di maturità. Proviamo a metterli davanti a quello che è realmente il mondo marittimo, per educarli a vivere il mare nella maniera più civica e in piena consapevolezza. Non solo sottolineando gli aspetti professionali, ma soffermandoci anche sulla tutela dell’ambiente o sugli obblighi specifici che il codice della navigazione prevede, ad esempio, in capo a chi un domani guiderà unità mercantili o unita di diporto, o chi sarà più indirizzato al reparto macchine. Questo con preciso riferimento all’indirizzo nautico. Riguardo alle altre realtà scolastiche – prosegue De Angelis – l’obiettivo primario della nostra presenza nelle scuole resta quello di sottolineare l’importanza dell’educazione civica del mare, connessa strettamente a una conoscenza del territorio e quindi di tutti gli aspetti di tutela necessari per la sua salvaguardia. I comportamenti da osservare, le regole in vigore durante la stagione balneare, una presentazione dei ruoli e i compiti della Guardia Costiera».
Con l’ausilio del materiale audiovisivo, sono state spiegate le attività della guardia costiera ma anche le regole quotidiane per vivere un mare più sicuro e per contribuire tutti , da bagnanti e diportisti, alla tutela dell’ambiente litoraneo e del mare- Numerose sono state le domande poste dagli studenti, alle quali il comandante ha risposto con chiarezza e professionalità. Le attività economiche sul mare, l’operatività di un porto, la stagnazione delle acque che spesso li riguarda, le modalità di accesso a una carriera nella Capitaneria di Porto, gli scarichi illeciti riversati in mare, la mancanza di una seria depurazione, la pesca marittima e quella subacquea (compresa quella archeologica o di ritrovamento di reperti storici), le situazioni di crisi e di pericolo dei mesi passati fino alle responsabilità del capitano di un’ unità navale.
Essere, conoscere, fare, saper fare: quattro punti cardinali dell’andar per mare, ma che in realtà dovrebbero abbracciare ogni esperienza professionale intrapresa conoscendone le motivazioni di partenza, la grande disciplina, il senso del comando sempre accompagnato dalla conoscenza e dall’esperienza.
L’incontro è diventato anche occasione per ricordare il ruolo delle Capitanerie di porto nell’affrontare il dramma migranti. Albanesi, magrebini, somali, siriani. Centinaia di migliaia persone alle quali è stata offerta una speranza di vita, lontano dalle guerre, dalle oppressioni,dalla miseria. Si possono avere le opinioni più svariate in tema di fenomeni migratori, ma un vero marinaio sa che, tra le regole del mare, c’è quella di prestare sempre soccorso a chi si trova in pericolo. Perché sia un mare di vita e non un cimitero.
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