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L’affondo di Menico Scala: «Vivara, un altro anno perso»

DI MENICO SCALA *

Qualche giorno fa abbiamo avuto modo di leggere un post di Davide Zeccolella, studioso impegnato da anni nella salvaguardia dell’ambiente, che scriveva: “In 10 giorni la riserva statale del bosco di Astroni (senza dover andare molto lontani per trovare esempi virtuosi) ha risolto i problemi creati dal vento…la buona gestione del WWF. A Vivara, invece, il cancello resta chiuso in attesa degli eventi. Si chiuderà il 2018: senza aver ripristinato il sentiero dei fortini, senza videosorveglianza, senza la pedana in legno che avrebbe consentito di godere la vista panoramica dalla “casa girevole”, senza l’avvio dei progetti di ricerca e in generale senza infamia e senza lode. Hanno ripristinato, però, il tubo dell’acqua alla fontanella, come si dice? chi si accontenta…”.

La cosa che ci rimane maggiormente perplessi non è l’assoluto silenzio dei “pomposi” amministratori (fatto oramai consolidato), ma il disinteresse con il quale questa “denuncia” sia stata accolta in particolar modo dai tanti ambientalisti e naturalisti che, solitamente sui social, non mancano occasione per strapparsi le vesti davanti a cose ben più futili.

Dopo l’ennesimo anno perso in chiacchiere e selfi, che passerà agli annali per le innumerevoli cose non fatte, possiamo sapere quanto il Comune ha incassato dalle visite guidate e quanto ha speso?

In più, entro fine mese, l’isolotto potrebbe passare definitivamente in mano agli eredi Diana.

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Come dire andiamo avanti giacché al peggio non c’è mai fine.

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* CONSIGLIERE COMUNALE “PER PROCIDA”

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