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Dall’università di scienze gastronomiche di Pollenzo a Ischia per “Profumo di Terra”

di Isabella Puca

ISCHIA  – “Mangiare è un atto agricolo”; lo diceva il romanziere contadino Wendell Berry e lo ribadisce la condotta Slow Food di Ischia e Procida, capitanata da Riccardo D’Ambra, nel presentare la terza edizione di “Profumo di terra” un corso di Orticoltura Ecologica e Agricoltura Sostenibile dedicato a ortolani dilettanti ed esperti, agricoltori consapevoli, consumatori critici, agronomi, insegnanti, amministratori pubblici, gastronomi, amanti della natura, studenti e a tutte le persone curiose. La due giorni più uno – il 4 febbraio –  si svolgerà il prossimo 28 e 29 gennaio presso la sede della Lega Navale nell’ex Palazzo D’Ambra di Ischia Porto.  «Quest’anno – ci ha spiegato l’agronomo Silvia D’Ambra – ci sarà una ripresa della parte di orticultura ecologica e quindi suolo e terra e delle lavorazioni da fare per avere un’agricoltura a basso impatto ambientale. In più ci sarà un focus sulla difesa delle piante così come sulle problematiche come prevenzione e profilassi a basso impatto ambientale. Impareremo quanto c’entra la tecnologia, e quindi anche l’informatica, in agricoltura». Docente della prima giornata di studi dedicata all’ orticoltura ecologica e agricoltura sostenibile sarà Stefano Pescarmona, agronomo e agricoltore biodinamico, docente di Orticoltura Ecologica e Agricoltura Sostenibile presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.  Al centro della sua lezione sarà la Terra e i modi di  conoscerla e di coltivarla con rispetto, unico modo per ottenere alimenti più sani e buoni e, al tempo stesso,  assicurare un’agricoltura veramente sostenibile. In questo modo si potrà iniziare a coltivare un piccolo orto in modo tutto naturale. Nel primo pomeriggio si discuterà di Piante e Animali, di ecosistemi ed organismi viventi, tra scienza, filosofia, antichi saperi e moderne tecniche agronomiche. Ma l’agricoltura è anche tecnologia e l’approccio 2.0 sarà affidato a Jepis Rivello con una lezione dal titolo “Zappa / Libro e Ipad: Il digitale ci sta portando in un nuovo modo di intendere l’agricoltura e l’artigianato”. «Le grandi opportunità che oggi il web ci presenta – ha spiegato Rivello che si è definito un “artigiano digitale” – possono essere realmente sfruttate soltanto se riusciamo ad appropriarci della dimensione umana e sostenibile di questa evoluzione. Molti dei nostri comportamenti, molti dei processi di produzione di valore si stanno modificando sotto i nostri occhi. Ogni giorno generiamo dati che fanno diventare le macchine sempre più intelligenti, ogni giorno ci dimentichiamo di quanto sia importante conoscere la zappa per poterla usare al meglio, per permettergli di essere uno strumento di ricchezza. In un mondo pieno di informazioni abbiamo bisogno di più conoscenza, conoscenza che porti a maggiore consapevolezza. Sono diversi i casi in cui grazie alla consapevolezza, territori ormai “disabitati” si sono ripopolati di nuovi abitanti, percorsi ormai finiti si sono riattivati e hanno ritrovato una visione. Ad esempio mai come oggi la produzione del Cibo è uno degli elementi che più ci permette di leggere questi cambiamenti. Il Cibo ha sempre permesso all’uomo non solo di vivere ma anche di comunicare, di condividere. Oggi il cibo diventa il tema che ci permetterà di reimmaginarci su questa terra». Dinanzi al ritorno alla terra cui abbiamo avuto modo di assistere negli ultimi anni, profumo di terra offre un manuale chiaro e preciso su come e cosa bisogna fare nell’approcciarsi al suolo nel mondo più sano che c’è. «L’isola d’Ischia – ha commentato ancora Silvia D’Ambra – ha una risorsa enorme da questo punto di vista; in  tanti si stanno applicando ed è importante. L’eccesso di entusiasmo però può indurre all’errore; in agricoltura non ci si può inventare, l’agricoltura è qualcosa per la quale bisogna essere informati sia che si tratti di un hobby che di un lavoro. Quando si fa agricoltura si lavora sul suolo e questo non si compra, ma ci viene dato e dobbiamo lasciarlo in eredità al futuro. Da questo punto di vista Ischia ha tanta risorsa di suolo che può essere utilizzata. Nonostante abbiamo stravolto l’isola con la costruzione ci sono tanti terreni non edificati, da noi non c’è consumo di suolo, ma la ripresa va fatta con coerenza. Profumo di terra è un umile tassello che vogliamo mettere per un recupero identitario che può essere anche economia. L’agricoltura, in questo momento, fa la differenza». Tra gli uditori anche i ragazzi dell’agrario l’ultimo indirizzo di studi inaugurato all’istituto Vincenzo Telese che si avvia, proprio in questi giorni, alle nuove iscrizioni. «Ischia ha l’opportunità di dare un pacchetto formativo importante. Sono tante le professionalità che si sono messe a disposizione per il futuro dei ragazzi dell’agrario.  È un indirizzo di studi che può rendere, e anche tanto».

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