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Le Cantine Mazzella a Merano, tra le grandi eccellenze del vino

“Excellence is an attitude” per Helmuth Köcher, presidente e fondatore del Merano WineFestival, nonché instancabile Wine Hunter, da oltre 30 anni alla ricerca delle migliori etichette nazionali e internazionali. Lo dice lui stesso che“Solo l’eccellenza deve rimanere. Perché abbiamo bisogno del meglio: studiarlo, trovarlo, crearlo. E abbiamo bisogno di condividerlo con chi ci sta intorno”. Niente di più facile che tra Köcher e l’Isola sia nato un rapporto di vero e proprio amore, non fosse altro per l’unicità di un territorio dove qualità ed eccellenza sono di casa. Sta di fatto che, per il secondo anno consecutivo, Ischia è diventata “l’Isola del cacciatore”, una riserva di caccia al miglior vino prodotto, tra continui assaggi e soste presso le varie aziende, annate da provare e riprovare per premiare sì la qualità ma anche la fatica che c’è dietro al lavoro in vigna e in cantina, spesso dimenticata. A stregare la commissione del Merano Wine Awards un solo nome, il produttore con quell’attitudine naturale alla qualità secondo Helmuth Kocher,Nicola Mazzella. La “caccia” si è conclusa con la scelta dell’azienda di Campagnano che, con il suo Villa Campagnano 2016 e il Nero 70 declinato nelle annate 2013 e 2015, ha letteralmente sbaragliato oltre 4.000 etichette degustate in lungo e in largo per lo Stivale, entrando di diritto nella ristretta rosa di vini top destinati a rappresentare l’Italia del vino nella prestigiosa rassegna che si è tenuta dal 10 al 14 novembre. Dal 1992 il Merano WineFestival è il primo evento organizzato in Europa a puntare in esclusiva sulla qualità selezionata eil primo a realizzare un percorso sensoriale con un unico calice. Incentrato esclusivamente sulla selezione di prodotti di altissima qualità, il festival è reso ancora più speciale grazie a location veramente eleganti, come il magnifico Kurhaus di Merano. Non un semplice evento, quindi,ma un luogo per riflettere e conoscere; un vero “think tank”, una piattaforma per lo scambio tra produttori, opinion leader, professionisti e consumatori. Un punto di riferimento per produttori “top” ma anche per gli acquirenti più selettivi.Ogni azienda selezionata rappresenta la “crème de la crème” del mondo del vino ed è proprio questo il grandissimo risultato di Nicola Mazzella e l’azienda tutta: l’aver rappresentato Ischia con successo nel Padiglione Des Fleurs, unica selezionata dell’Isola insieme ad altre 450 aziende, che rappresentano l’eccellenza assegnata dalla giuria presieduta dal “wine hunter” più famoso d’Europa. “Per noi sono grandi stimoli” ha dichiarato orgoglioso Nicola Mazzella“anche perché in questo momento c’è un cambio generazionale: stiamo passando da padre in figlio, io e mia sorella stiamo prendendo in mano l’azienda e stiamo cambiando molto la filosofia di lavoro”.

Un’azienda storica, quella della famiglia Mazzella, in grado di offrire al mercato novità di prim’ordine e lo ha dimostrato al Merano Wine Festival con gli innumerevoli contatti avuti nei giorni di manifestazione. Il Villa Campagnano nasce a est del Comune di Ischia, da piccoli fazzoletti di terra che ad anfiteatro abbracciano e accarezzano il mare. Vigneti ripidi e difficili, modellati da terreni ricchi di friabili lapilli: pomice bianchissima e ossidiane “grosse come melone” sono gli unici elementi da cui traggono vita le uve Biancolella e Forastera, le anime autoctone di questo vino; mentre il Nero 70 ha convinto i degustatori con la vendemmia tardiva del suo Piedirosso, ingentilito e impreziosito da tocchi di aglianico e maturazioni in barrique. “Un’esperienza bellissima sotto tutti i punti di vista”sono le impressioni a caldo di Nicola Mazzella“tutto un altro pubblico rispetto al Vinitaly perché qui le selezioni sono già state fatte a monte, dopo un grandissimo lavoro”. Effettivamente, quasi tutta la linea aziendale delle Cantine è stata sottoposta ad un rigoroso giudizio di selezione: “È stata degustata tutta la linea dell’azienda” continua Nicola“ed è stato attribuito un punteggio ai vini che andavano dagli 86 della Biancolella ai 90 del piedirosso ma l’ho saputo molto dopo la selezione avvenuta qui sull’isola”. Partecipare al Merano WineFestival significa, infatti, aver superato l’esame di commissioni che, calici alla mano, esprimono un punteggio in centesimi per ogni candidato, con un metodo di valutazione che fa riferimento ai criteri generali dell’Unione Internazionale degli Enologi (UIOE) e dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (OIV). Soprattutto si ricercano quei vini che si distinguano per complessità e personalità, dotati di carattere ed eleganza, con un’attenzione particolare alle produzioni autoctone. Solo i vini che ottengono il punteggio minimo di 88 su 100 possono fregiarsi del Merano Wine Award, ovvero il marchio di eccellenza e qualità.“L’anno scorso eravamo stati invitati come new entry solo per un giorno” spiega Nicola Mazzella “la commissione è poi tornata sull’isola per vedere se avessimo mantenuto quello standard giudicato l’anno precedente e così sarà sempre nel futuro”Uno sprono dunque a fare sempre meglio e meritatissimo il Merano Wine Award GOLD per il superbo Nero 70 2013 e il Merano Wine Award ROSSO per il Vigna del Lume 2016, il Villa Campagnano 2016 ma anche per le DOC Forastera e Per e’ Palummo della stessa annata nonché per il Nero 70 vintage 2015.

MERANO WINEFESTIVAL, UN RACCONTO LUNGO 26 ANNI. “Ho dei gusti semplicissimi, mi accontento sempre del meglio” diceva Oscar Wilde. Con lo stesso spirito da 26 anni il Merano WineFestival seleziona e mette in scena l’eccellenza vitivinicola nazionale ed internazionale, in un contesto elitario ed elegante. Qualità ed eccellenza dei prodotti, feeling e rispetto dei produttori, la capacità di interpretare il territorio. “Sicuramente il fil rouge è la storia del vino, che ci racconta e ci dà la possibilità di assaggiare il DNA di un prodotto che è l’uva e di conseguenza la caratteristica di un territorio che diventa inconfondibile” ha dichiarato in un’intervista Helmuth Köcher, presidente e fondatore del Merano WineFestival, un vero e proprio WineHunter, un cacciatore di vini per vocazione e mestiere, instancabile e sempre alla ricerca delle migliori etichette nazionali e internazionali. Le sue prede sono vini unici e memorabili, capaci di esaltare i sensi e raccontare incontri, storie e volti. Oltre 4.000 i vini degustati quest’anno e solo 2.000 quelli entrati a far parte della guida. “Quando ho iniziato con il Merano Wine Festival nel 1992” prosegue il patron Helmuth Kocher “si iniziava a parlare di qualità, mentre la parola eccellenza era allo stato embrionale, perché non c’era la ricercatezza che c’è oggi. Il mercato della viticoltura non aveva a disposizione la tecnologia attuale e dopo 25 anni c’è stato un tale avanzamento, che produrre un prodotto di qualità non è più così difficile. La parola qualità diventa però difficile da interpretare e da usare nella comunicazione, così come la parola eccellenza: basta vedere quante volte questi termini vengono sfruttati, comparendo nelle pubblicità dei vari prodotti. Va fatta quindi una distinzione perché per me qualità, soprattutto nel segmento che riguarda il vino, è comunque da considerare a livello di emozione”. Giunta alla sua 26ma edizione, al Merano WineFestival 2017 hanno partecipato oltre 450 case vitivinicole tra le migliori in Italia, quasi 200 artigiani del gusto e 15 cuochi di spicco.  Anche in questa edizione il primo giorno è stato dedicato ai vini biologici, biodinamici, naturali e PIWI (varietà resistenti alle malattie fungine) a cui per la prima volta si sono affiancati gli “orange wine”. Immancabili le Masterclasses, degustazioni guidate di eccellenze enologiche nazionali e internazionali, il cui ricavato è andato in beneficenza. Novità di quest’anno è “The WineHunter Award”, la guida online contenente i prodotti che hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento, suddivisi nelle categorie Award ROSSO, GOLD e PLATINUM e consultabile gratuitamente sul sito award.winehunter.it

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Malinda Sassu

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