POLITICAPRIMO PIANO

Le confessioni di GB Castagna: «Ecco la nuova giunta, le deleghe e i progetti per Casamicciola»

Alla vigilia del primo Consiglio comunale del nuovo mandato, il sindaco scioglie i nodi sulla composizione dell’esecutivo e delinea gli obiettivi per il prossimo quinquennio

Domani sera nuovo consiglio comunale. Si riparte dalla Pizzeria del Corso: è un fatto scaramantico, oppure, siccome la sede del Capricho non è il massimo per un appuntamento comunque significativo, si è scelta una location diversa? O ancora, la verità sta nel mezzo?

«Con Silvitelli vicesindaco, le deleghe andranno ad Angela Di Iorio, Ciro Frallicciardi, Giovanni Barile, Stani Senese, Nuccia Carotenuto, Fenina Senese e Nunzia Piro. Quest’ultima è in pole position per l’importante ruolo di Presidente del Consiglio»

«La verità sta nel fatto che la sala del Capricho non è idonea per un primo consiglio comunale della nuova consiliatura, che per tradizione e per storia è sempre molto seguito e partecipato. Di qui la scelta di un luogo che possa ospitare tutti coloro che vogliono partecipare ai lavori del consiglio. È stata scelta la sede della Pizzeria del Corso perché si presta bene a tale esigenza, trovando anche la disponibilità del proprietario».

Per essere il primo consiglio comunale, presenta diversi punti all’ordine del giorno, anche perché ci troviamo in prossimità di alcune scadenze. Dunque non sarà un consiglio comunale esclusivamente istituzionale, ma è chiaro che l’attenzione è concentrata sulla composizione della Giunta e sulla scelta del Presidente del Consiglio. La squadra di Giovan Battista Castagna sarà composta da..?

«Sicuramente la soluzione più “semplice”, se così si può dire, è quella di scegliere i primi quattro eletti come assessori, anche perché le urne hanno dato la giusta proporzione di genere: due uomini e due donne, rispettando così la quota rosa. Si parte dunque con questa formazione, a partire da Peppe Silvitelli come vicesindaco, senza escludere in corso d’opera passaggi di testimone o staffette. Non ci saranno problemi perché godono tutti della mia fiducia, compresi coloro che non sono riusciti a entrare in Consiglio comunale, che restano degni di coprire incarichi di governo».

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Tra assessori e consiglieri, vorrei chiederle se e quali sono delle deleghe già definite, e soprattutto se e quali deleghe il sindaco tratterrà per sé?

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«Coinvolgeremo nelle attività amministrative anche i candidati non eletti, da D’Ambrosio a Miragliuolo, da Mattera a Pitone»

«Le deleghe sono sicuramente importanti ma, come ho spiegato alla mia squadra, non devono essere compartimentale. Nessuno ha il suo proprio “giardinetto”, che invece appartiene a tutti. Chiaramente abbiamo cercato di privilegiare la continuità, portando avanti anche le professionalità più adatte alle deleghe stesse».

Facciamo qualche esempio. Immagino che Silvitelli conserverà le sue deleghe, Nunzia Piro conserverà scuola e sport. Ci sono novità?

«Angela Di Iorio avrà la delega all’edilizia privata occupandosi anche delle problematiche legate ai condoni, della depurazione e del ripascimento. Frallicciardi si occuperà dell’Area Marina Protetta e del Demanio. Gianni Barile del commercio e mercati, del verde pubblico, dell’estetica cittadina. Nuccia Carotenuto si occuperà del turismo, Fenina Senese del bilancio, della cultura, del personale e agricoltura».

Il sindaco, oltre ad essere impegnato con la ricostruzione,  quali altre deleghe terrà?

«C’è la questione del Pio Monte della Misericordia da portare avanti. Abbiamo preso un impegno scritto. La delega ai lavori pubblici cinque anni fa la tenni per me, ma è un compito di cui tutti possono occuparsene, perché si intrecciano con il tema-ricostruzione, ecco perché anche stavolta l’ho tenuta».

Manca all’appello l’assessore Senese.

«Senese avrà la Protezione civile, le partecipate, deleghe che già stava curando. Ma, ripeto, tutti dovranno occuparsi di tutto, perché di lavoro da fare ce n’è tanto».

Per il nome di Presidente del Consiglio comunale, sono alte le quotazioni di Nunzia Piro.

«I cittadini nelle urne premiano la concretezza, il saper affrontare i problemi e possibilmente risolverli. Io sono rimasto sempre in mezzo alla gente, soffrendo con loro e prendendomi anche le critiche quando ho fatto errori, ma insieme ai miei collaboratori siamo rimasti sempre disponibili ad ascoltare tutti»

«Quello del Presidente è il ruolo più importante del Consiglio. Il nome deve venire fuori da un confronto tra tutti i consiglieri. Va detto che la figura di Nunzia si sposa benissimo con il ruolo di Presidente: è un avvocato apprezzato, ha ottenuto un ottimo risultato, in pratica raddoppiando i voti ottenuti cinque anni fa. Tali circostanze la portano senza dubbio ad essere  in pole position per questo ruolo fondamentale, che funge da collegamenti dei rapporti con la minoranza, e che a livello istituzionale, ripeto, è l’incarico più importante nel civico consesso. Come forse si ricorderà, anche io ho ricoperto tale ruolo».

Si dice che nella vita tutto è perfettibile. Volendo fare un po’ di sana autocritica, uno degli obiettivi del secondo quinquennio di Giovan Battista Castagna, sarà quello di coinvolgere maggiormente nell’attività amministrativa i candidati non eletti rispetto al primo mandato?

«Penso che rispetto a cinque anni fa siamo tutti maturati, e maturando ci si guarda indietro rendendosi conto di aver fatto cose buone ma anche alcuni errori. Una delle cose da fare per migliorarci è appunto quella di coinvolgere tutti, soprattutto chi non è stato eletto. I lavori da fare a Casamicciola sono tanti, e reputo i non eletti persone completamente all’altezza di coloro che sono entrati in Consiglio. Hanno lavorato in questo quinquennio per la squadra, penso al dottor D’Ambrosio, a Leonardo Miragliuolo, e lo stesso dicasi per Gianfranco Mattera e Vitale Pitone, che sono due persone con le quali sapremo lavorare insieme. Tutte le opere che essi stavano seguendo, devono continuare a portarle avanti: già in passato hanno lavorato per il bene comune, non ho dubbi sul fatto che stavolta tutti saranno maggiormente coinvolti».

A livello numerico, nelle urne la differenza tra i due schieramenti è stata eloquente. Si è trattato di una vittoria così netta pur avendo perso due assessori uscenti con un peso elettorale specifico confermatosi consistente. A distanza di una ventina di giorni, dopo che la “sbornia” è passata, che idea ha maturato di questo trionfo?

«Le prossime priorità sono la ricostruzione “pesante”, i condoni edlizi, il Pio Monte che dovrà divenire volano di sviluppo, e l’approdo turistico per potenziare il commercio sulla zona costiera»

«Sicuramente mi ha fatto un enorme piacere. Tuttavia questi numeri ci responsabilizzano ulteriormente: la gente crede in noi e ci ha trasmesso ancor più il senso di responsabilità, verso il paese e verso le sofferenze di tanti cittadini di Casamicciola che io non dimentico. Abbiamo vinto, ma dobbiamo pensare che duemila persone non hanno ancora una casa, alcuni sono in affitto, qualcuno ancora è in albergo. Abbiamo una ricostruzione da portare avanti. I numeri della vittoria conferiscono nuova forza a ciò che abbiamo fatto nei cinque anni precedenti. Ho sempre spiegato ai miei che la gente era stanca dei soliti giochi politici del passato, con esponenti che saltavano tra maggioranza e minoranza, amministrazioni che cadevano ben prima della scadenza naturale del mandato. Non c’è più spazio per una politica di quel tipo. Il più forte oggi non viene determinato dal fatto di avere nella sua formazione due o tre consiglieri dotati di voti oppure dal fare il braccio di ferro col sindaco. Il più forte è colui che nel paese riesce a portare avanti una programmazione e a risolvere i problemi. Fino a vent’anni fa si votava magari influenzati dall’appartenenza a un partito o a una famiglia numerosa, oggi invece anche in un paese piccolo come Casamicciola si vota in modo avveduto, scegliendo chi persegue una propria programmazione».

Quanto la lusinga il fatto che alcuni hanno sostenuto che stavolta la gente prima ancora che il sindaco ha votato l’uomo?

«Guardi, nella sostanza credo che la gente abbia capito che il sottoscritto non si è mai “inebriato” del fatto di indossare la fascia tricolore. Non sono mai montato la testa per l’elezione a sindaco. Al contrario, durante i cinque anni sono stato sempre in mezzo alla gente, soffrendo e beccandosi le critiche quando ho sbagliato, chiedendo anche scusa. Se mi si dice che i cittadini hanno votato l’uomo, è dovuto al fatto che hanno visto il sottoscritto e tutta la sua squadra sono persone che, anche se non sono riuscite a risolvere interamente i problemi, sono comunque presenti, disponibili, senza farsi attendere. Tutti hanno il mio numero di telefono, hanno la possibilità di esprimere la propria opinione. Non sono un despota. Chi mi ha visto all’opera sa bene che quando è il momento di fare una sintesi, so prendere una decisione, perché le lunghe attese e il non decidere costituiscono il male maggiore».  

In questi prossimi cinque anni, oltre alla necessità della ricostruzione, cosa si propone di realizzare insieme ai suoi compagni di avventura?

«Siamo in attesa dei risultati della microzonizzazione. Poi dovremo partire subito d’intesa col commissario alla ricostruzione Schilardi, l’apporto del quale, insieme a quello del Capo della Protezione civile Borrelli costituisce una vera fortuna (pur nella sfortuna rappresentata dal terremoto): Schilardi è una persona risoluta, determinata, che ha già affrontato situazioni del genere. Dunque dobbiamo subito partire con l’ordinanza per la cosiddetta “ricostruzione pesante” e, come avete già scritto sul giornale, stiamo parallelamente portando avanti il Puc, piano urbanistico comunale, insieme al Dipartimento di Architettura della Federico II. Non le nascondo che per me il Pio Monte della Misericordia rappresenta un nuovo e necessario inizio: la struttura non può più rimanere in quello stato. Dobbiamo celebrare la posa della prima pietra per riportare l’area a nuova vita rendendola volano di sviluppo del paese. E non nascondo nemmeno che l’approdo turistico per piccole imbarcazioni è sempre nei miei pensieri perché un progetto realizzabile. Non si tratta di cose fantascientifiche, ma di interventi possibili che apporterebbero alla realtà locale un aiuto economico di cui abbiamo bisogno, in primis i commercianti della fascia costiera di Casamicciola.

Inoltre vorrei portare a termine l’esame di tutte le pratiche di condono, utilizzando le possibilità concesse dalla legge 130 di ricostruzione per le abitazioni terremotate. Sarebbe importante perché da una parte finalmente si smetterà di appellarci come abusivi: ci sarà chi potrà avere la sanatoria e chi no, ma almeno chiuderemo definitivamente questa parentesi lunga oltre quarant’anni. È un obiettivo che credo di poter raggiungere con la squadra che mi affianca, grazie alla professionalità e alla maturità raggiunta. Ho sempre condotto un’opera di convincimento coi miei collaboratori: non bisogna badare alle medaglie sul petto, ma alla concretezza, perché i cittadini nell’urna non ricorderanno chi ha fatto l’assessore o il presidente o il sindaco, ma ricorderanno se l’amministrazione ha risolto o no i problemi».

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