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LE STORIE DI SANDRA Per Antonio Russano e Maria Carcaterra

Se penso ad Antonio Russano mi dico che la vita è proprio incredibile a volte. Suo padre, Emanuele Russano andò per lavoro ad Instabul ma era di Campagnano, lì conobbe sua moglie Domenica Sverdus che era Greca e dal loro matrimonio nacque Antonio il 26 Maggio del 1926. Purtroppo abbastanza giovane Antonio perse i genitori e fu orfano di guerra. A un certo punto della sua vita decise di venire ad Ischia da dove era partito suo padre per cercare qualche parente. Cominciò subito a lavorare in albergo ma non trovò parenti. Per sua fortuna conobbe Maria Carcaterra (nata il 19 marzo del 1933), figlia di Giovan Giuseppe e di Concetta Elia e sorella di Catello, Aniello ed Enrico.Una bella donna bruna e dai lineamenti marcati. Grande lavoratrice e sempre pronta al sorriso. Dopo sei anni dalla loro conoscenza, Antonio e Maria si sposarono e andarono a vivere li a Via Francesco Buonocore dove io spesso passeggiavo con mamma. Nacquero quattro figli, Emanuele, Anna, Mimma e Giovan Giuseppe Mario cresciuti tutti li sulla nostra spiaggia è nei nostri vicoli. Purtroppo il destino si accanì su questa famiglia, già segnata dal seguire con amore la figlia Anna nata con problemi di udito e parola. Nel 2005 dopo tante battaglie, il loro primo figlio Emanuele, morì di infarto a Gennaio. Sua madre già malata da tempo, crollò in poco tempo e a Novembre dello stesso anno morì anche lei.

Nel 1990 Mimma diede alla luce Lucia, una bella bambina chiara di pelle e di capelli, che visse in casa con loro coccolata e curata. Lucia alle scuole medie veniva spesso in classe mia e ogni mattina che mi vedeva arrivare mi correva incontro stringendomi forte e in questo mi ricordava sua madre che ho sempre chiamato Mimmarella, e che fin da piccolissima mi ha voluto tanto bene. Io ammiro Mimma Russano per la sua forza d’animo, il suo coraggio, e quell’amore che da sempre ha messo nel seguire sua sorella Anna. Antonio Russano era una persona molto educata, parlava sempre in italiano e lavorava sodo senza mai lamentarsi. Per lui la moglie e i figli hanno rappresentato quella famiglia che perse da ragazzo. Maria poi, non ne parliamo proprio per quanto è stata una forza della natura. Mi chiedevo come facesse a non essere mai stanca. Eppure per lunghi periodi ha fatto la sensala e girava tanto a piedi per portare i villeggianti a vedere varie case da fittare per luglio e agosto. Con la morte di Maria, Antonio apparve spento, con gli occhi tristi, ma sempre presente per i suoi amati figli. Cinque anni dopo sua moglie, anche Antonio morì nel 2010. Mimma perse il suo riferimento ma non mollò mai. Conobbe un bravo uomo di Fiaiano e lo sposò e lei dice sempre di aver incontrato un uomo tanto buono e caro. Mimma ha sempre amato le cose giuste e sono rimaste famose le sue battaglie per i canaloni che in inverno si riempiono fino ad ostacolare l’uscita di casa. Anna sempre con lei, Lucia amata e diciamo anche viziata d’amore.

Ricordo tante sere d’estate in cui le donne portavano le sedie fuori casa e si incontravano per chiacchierare un poco, magari mangiando una granita o una fetta di anguria. Si formavano dei cerchi di sedie di legno e ogni tanto arrivava Culetta ad animare la compagnia con Antonio che era riservato e spesso restava in casa. Ci pensate come siamo stati felici con così poco? E le risate erano così tante che mi venivano i mal di pancia. Ho voluto raccontare di Antonio e Maria perché da sempre ero colpita da quella coppia che si compensata a vicenda. Cara Mimma spero che tu non camberai mai. Ricorda che anche se tuo padre è nato a Instanbul aveva sangue ischitano nelle vene e ha amato essere di vascia a marina come tutti noi

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