LE OPINIONI

Le terme, Report e le verità distorte RISPONDE FRANCO BORGOGNA

Ringrazio il Presidente Costanzo Jannotti Pecci per l’attenzione prestata al nostro servizio e per il tono garbato col quale confuta alcune affermazioni. Per ciò che concerne le considerazioni sui criteri di attribuzione dei fondi da parte della Forst, per quanto ci riguarda prendiamo volentieri atto di quanto ci dice sulla neutralità e l’anonimato della valutazione di progetti, che giriamo al prof. De Paulis, che si era espresso in maniera diversa al Congresso scientifico termale al Parco di Nitrodi, per eventuali controdeduzioni, atteso che egli ha fatto parte del CDA di Forst campana. Per quanto riguarda le precisazioni inviate dal Direttore Generale Aurelio Crudeli alla redazione di Report, e a noi per conoscenza, ci fa piacere che l’installazione di misuratori previsti dal D.G.R. 1586/91 abbia razionalizzato l’emungimento e frenato i fenomeni di subsidenza raggiunti tra il 1988 e il 1991. Ci sono poi precisazioni sulla situazione di Tivoli Terme, sulla cui subsidenza Jannotti Pecci chiarisce  che nell’intervista di Report non avrebbe affermato che era all’oscuro in assoluto di detto fenomeno,  ma che non gli risultavano fenomeni recenti. Capita, a volte, che riassumendo 80 minuti di intervista in poche parole, si alteri e tradisca la sostanza del ragionamento. Vengono poi riferiti motivi particolari (terme di Montecatini) dove le acque sgorgano in maniera naturale, dal basso verso l’alto, rendendo inutili i misuratori, rimpiazzati da sistemi di monitoraggio alternativi.

Tutto bene! Ci aspettiamo adesso due altri passaggi: una precisazione sulla situazione dell’isola d’Ischia (Jannotti Pecci non lo sa, ma al locale Presidente Federterme, Giuseppe Di Costanzo, mi legano antichi vincoli di amicizia e stima reciproche) e una rivalutazione della storia isolana turistica e scientifico termale, con particolare riferimento alla radioattività delle nostre acque. Avevo pubblicamente suggerito sul Golfo, per l’anno 2018, a Giuseppe Di Costanzo  e al CEO del Regina  Isabella Giancarlo Carriero, di celebrare i 100 anni della visita scientifica a Lacco Ameno del Premio Nobel Marie Sklodowska Curie, scopritrice del “ radium”. Ma tutto è passato in silenzio. Assordante silenzio di chi, evidentemente, teme che i livelli di radioattività possano essere tali da compromettere la salubrità delle nostre acque. Emblematica l’immagine , nel Comune d’Ischia, dell’insegna su maiolica delle Antiche Terme Comunali, alla quale è stato eliminato l’aggettivo “ Radioattive”. Rimando i responsabili di Federterme, approfittando della loro gentilezza ed attenzione, alla lettura del Rassegna d’Ischia n.4/18 in cui si ricorda l’avvenimento e nella quale si sottolinea come nel 1958, in occasione del Congresso Internazionale di Idrologia e Climatologia, il prof. Camillo Porlezza rievocò l’avvenimento, avendo fatto parte della spedizione scientifica nel 1918. Queste le parole di Porlezza: “ E’ un vero dono di natura che l’isola d’Ischia sia stata dotata di sorgenti di varia composizione e con varie caratteristiche ed è un alto provvidenziale privilegio che essa possegga- a Lacco Ameno – le acque termo-minerali più radioattive conosciute”. Ricordo a Federterme che essa invece non ha mancato l’occasione di celebrare se stessa (centenario della nascita dell’Associazione) a marzo di quest’anno al Negombo. In quell’occasione si è parlato molto anche di scienza e termalismo, ma senza il ricordo di Marie Curie. Peccato! Se vogliamo mantenere credibilità scientifica, dobbiamo affrontare, senza ipocrisie, quello che – per chi scrive – è un valore aggiunto e che – per altri – forse è solo un timore. Attendiamo chiarimenti.

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