CULTURA & SOCIETA'

Leggere, un viaggio che inizia da piccoli

A Il Golfo parla Odilia Teklese, esperta di interpretazione e comprensione del testo: ci racconta quanto sia importante la lettura sin dall’infanzia

Abbiamo intervistato Odilia Telese classe 78’, titolare della Libreria Mondadori ad Ischia, esperta di interpretazione e comprensione del testo, sportiva e grande lettrice, oggi ci parla di cultura e di quanto sia importante iniziare a leggere sin da bambini per vivere meglio.

La lettura presenta un numero importante di benefici,

potrebbe essere un’abitudine di vita davvero sostenibile e si sa, attiva tutte le più importanti parti del cervello, migliorando contestualmente il nostro modo di esprimerci, la nostra attenzione selettiva, la nostra cognizione di ciò che accade e la nostra immaginazione.

Leggere libri permette di staccare gli occhi dal cellulare o pc per dedicarci a noi stessi, riduce lo stress e stimola, la creatività.

Ischia si vanta di numerosi lettori nascosti, proprio per questo bisognerebbe far emergere i cultori di questo mondo incredibile e creativo per renderlo più vasto e popolare.

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Ad ischia sono presenti poche librerie. Per quale motivo?

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«Le librerie ad Ischia sono poche perché l’utenza è ridotta in tutti i sensi e mi spiego meglio: i lettori, purtroppo qui ad Ischia, sono pochi in particolare gli adulti; ma anche ridotta rispetto ad una città, poichè i numeri di clienti sono indubbiamente inferiori, cosa necessaria per poter sostenere una libreria, dal momento che i ricavi sono molto bassi e le spese molto alte. La differenza infatti è palese nei mesi estivi quando aumenta la popolazione sull’isola e di conseguenza aumenta l’utenza in libreria in particolare di adulti abituati ad avere il libro come compagno di vita».

Oggi chi legge? Quali sono i lettori?

«Oggi i lettori più assidui sono i bambini e i ragazzi, in parte perché “costretti” dalle letture scolastiche altri perché seguono i fenomeni dei tik tok».

Secondo lei cosa si potrebbe fare per allargare gli orizzonti culturali?

«Secondo il mio punto di vista, per cercare di allargare gli orizzonti culturali bisogna ovviamente partire dalle scuole, che dovrebbero allargare i loro metodi di insegnamento, uscire da certe rigidità in cui si sono loro stesso intrappolate e poi ovviamente le amministrazioni locali che dovrebbero proporre più manifestazioni culturali anche collaborando con le associazioni e i privati per far sì che sull’isola siano presenti costantemente attrattive culturali varie per catturare gli interessi di tutti. Solo creando un rapporto continuo può crescere l’amore per la cultura, per la storia e per il territorio».

I bambini oggi hanno bisogno più del web o più della lettura per crescere con più interesse?

«Ovviamente per me i bambini hanno più bisogno della lettura per sviluppare fantasia e soprattutto personalità, del resto, solo la lettura rende veramente liberi e offre gli strumenti per pensare diversamente, per motivare le proprie idee, per conoscere il passato, il presente, le diverse culture e se stessi».

Quali sono le attività che lei ha ideato per far sì che sull’isola si possa generare più interesse letterario?

«La mia libreria è soprattutto un punto di incontro dai più piccoli ai più grandi. Ogni settimana proponiamo letture animate per bambini con laboratori inerenti ad esse; abbiamo ideato un progetto per le scuole: “Champions libri”, ovvero viene scelto un testo in accordo con gli insegnanti e su di esso i ragazzi fanno lavori di scrittura creativa, presentano opere inerenti al testo ricorrendo alla loro fantasia tipo modellini, elaborati multimediali, disegni, lapbook, e altro e infine c’è l’attesissimo confronto tra classi sulla comprensione del testo. Tutto viene svolto secondo un vero e proprio torneo sportivo. Altri progetti con le scuole sono: giocofiaba e matematica in movimento, progetti nei quali unisco le lettura con il movimento. Per gli adulti c’è un book club itinerante che punta contemporaneamente alla lettura critica, spaziando dai classici ai contemporanei, e alla valorizzazione del territorio. Sempre più frequenti sono gli aperitivi letterari in libreria, ovvero quattro chiacchiere con l’autore e poi l’aperitivo offerto dalla libreria per coccolare i suoi ospiti».

La scuola dovrebbe organizzare più laboratori di lettura e scrittura creativa. È d’accordo con questo? Gli amministratori scolastici isolani sono in linea con questa idea?

«Sono d’accordo che la scuola dovrebbe organizzare più laboratori di lettura e scrittura creativa, tuttavia devo constatare che tutte le proposte fatte dalla mia libreria, Mondadori a tutti gli istituti dell’isola, a partire dalla scuola dell’infanzia fino alle secondarie di secondo grado, a tutto oggi nel corso di questi anni sono state accolte da solo due istituti. La cosa che più mi dispiace è che spesso noto l’indifferenza e il non saper cogliere le opportunità che offre il territorio e questo senza neanche confrontarsi con i genitori degli alunni. Per spiegarmi meglio, intendo anche semplici incontri in libreria, la settimana io leggo perché e i contest, letture animate nelle classi, per poi arrivare alle fiere scolastiche e ai laboratori. Starei ore a parlare di tutti i miei progetti e le idee che ho. Questa è la parte più bella del mio lavoro soprattutto quando mi confronto con i ragazzi».

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