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L’equazione della Palmeri: «Turismo e lavoro viaggiano di pari passo»

ISCHIA

. Ieri mattina l’assessore regionale al Lavoro, Sonia Palmeri, si è recata ad Ischia dove – presso gli uffici del Centro per l’Impiego in via Morgioni – ha illustrato nei dettagli la nuova edizione del programma “Garanzia Giovani”. Il Golfo l’ha intervistata su tematiche attinenti la sua delega e che per ovvi motivi interessano da vicino la nostra isola.

Ischia e l’occupazione: esiste un’idea precisa di quanto abbia inciso l’effetto terremoto?

«Di certo la prima cosa che registrammo immediatamente dopo il sisma è stata l’interruzione di vari contratti di lavoro legati alla stagione turistica. Il nostro intervento è stato immediato, lavorando in sinergia con l’Inps, che ha messo a disposizione altre sedi interregionali, quindi in altre regioni, per operare subito all’ottenimento della Naspi da parte di coloro che si sono visti traumaticamente interrompere il rapporto di lavoro. Quindi abbiamo subito avuto adeguata contezza degli effetti del terremoto: i contratti interrotti sono stati circa ottocento. Per fortuna, anche a livello mediatico, molti personaggi noti hanno immediatamente metto in atto una positiva propaganda sul fatto che nonostante il sisma l’isola era comunque viva e pronta ad accogliere nuovi ospiti. Dunque la reazione è stata immediata, per impedire il dannoso fuggi-fuggi dall’isola del momentaneo panico. Il ripristino del Centro per l’Impiego fa parte di questa nostra reazione: oggi sono venuta qui proprio perché nei prossimi giorni ripartiamo col programma “Garanzia-giovani”, che significa tante opportunità per i giovani under 30. Grazie al successo della passata edizione, adesso abbiamo ottenuto un contributo di oltre 220 milioni di euro».

Cosa si può fare, e cosa può fare anche la Regione, per allungare la stagione e aumentare il periodo lavorativo degli isolani?

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«Questo è un tema che giocoforza deve essere affrontato in sinergia con l’Assessorato al Turismo, per un equo contemperamento delle diverse esigenze. Ci siamo già incontrati sul tema col collega Matera per ragionarci insieme: è uno dei tanti temi che richiedono collaborazioni reciproche.

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Appunto, più turismo significa più lavoro.

«Non solo. L’allungamento della stagione porterebbe vantaggi non soltanto per i lavoratori, ma anche per l’utenza, che magari vorrebbe godersi l’isola anche a settembre e a ottobre, quando il meteo è favorevole, trovando un servizio comunque adeguato e di qualità, senza l’attuale dimezzamento».

La disoccupazione giovanile è un fenomeno preoccupante: cosa si sta facendo e cosa si farà?

«La disoccupazione giovanile, benché importantissima, non è l’unica priorità. Se ne parla tanto, ma è solo uno dei temi di cui si vuol parlare. Non si vuole forse vedere tutte le altre emergenze. In fondo per quella giovanile in molti casi si tratta di “inoccupazione”, nel senso che quei giovani non hanno mai avuto nessuna opportunità. Parallelamente c’è moltissima disoccupazione fra coloro che hanno perso il posto di lavoro per chiusura delle aziende e per la successiva desertificazione, prodottasi anche negli anni scorsi».

Secondo Lei, essi hanno ancor più difficoltà a trovare una collocazione.

«Certo, chi ha perso il lavoro deve affrontare il doppio delle difficoltà rispetto a un giovane. Parliamo di capifamiglia, uomini e donne, che vivono tutti insieme magari tirando avanti con la pensione dei nonni. Dunque, il problema per la fascia d’età giovanile esiste e lo si affronta con appositi strumenti, come l’alternanza scuola-lavoro, formando un giovane all’occupazione immediata, alla pragmaticità; dall’altro lato un altro strumento è quello di inserire i semi dell’autoimprenditorialità: siamo molto fortunati, con “Garanzia giovani”, noi abbiamo avuto ben 414 nuove aziende, nate grazie all’iniziativa individuale dei giovani. La Regione Campania ha stanziato 18 milioni, dimostrando di crederci realmente. Sempre attraverso “Garanzia giovani” abbiamo raggiunto ben 29.600 assunzioni. Sono dati importanti, di cui oltre il 50% costituiscono assunzioni a tempo indeterminato, e parliamo solo dei primi sei mesi dell’anno. I dati sono forniti dall’Inps, perché la piattaforma delle assunzioni di “Garanzia giovani” viaggia su un’interfaccia chiamata  “GaGi” nella pagina web dell’Inps. Siamo dunque davvero molto soddisfatti, perché l’imprenditore ben volentieri assume un giovane, a patto però che abbia un minimo di incentivo che gli consente di attendere il giovane, fino a che questo sia pronto a fornire il valore aggiunto. Si tratta di quel lasso di tempo minimo per costruire l’affiatamento indispensabile tra il lavoratore e l’azienda. Ci sono poi altre misure che abbiamo adottato…».

Ad esempio quali?

«Abbiamo preso a cuore le esigenze dei giovani professionisti che devono compiere il periodo di praticantato. Potrebbero essere utenti di “Garanzia giovani” per l’età, ma non possono parteciparvi visto il loro status. Abbiamo quindi approntato una misura ad hoc per le ventisei professioni ordinistiche e non ordinistiche: dall’architetto al commercialista, all’avvocato, ma anche lo spedizioniere, il doganiere, il radiologo, l’ostetrica. In tal modo versiamo 500 euro al mese, per sei mesi, per compensare l’apprendistato, ma che questo sia di aiuto alle famiglie. È chiaro che un giovane laureato, prima di diventare architetto e avvocato e dunque di affermarsi anche economicamente, ha bisogno di un sostegno. Siamo orgogliosi di questo protocollo regionale».

Francesco Ferrandino

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