CULTURA & SOCIETA'

Lettera del Principe Aimone di Savoia al Comune di Casamicciola e al parroco don Luigi Ballirano
«Verrò a Ischia, paradiso terrestre colpito da un dramma»

Poche righe, scritte da Mosca, dove risiede, per manifestare solidarietà e vicinanza alla popolazione ischitana duramente colpita dall’alluvione e dalla frana, che ha portato morte e distruzione a Casamicciola. Il Principe Aimone di Savoia ha affidato ad una breve lettera, fatta recapitare al commissario prefettizio di Casamicciola, Simonetta Calcaterra ed al parroco della chiesa di Santa Maria Maddalena, don Luigi Ballirano, il proprio dolore per tutto quanto sta accadendo sull’isola. Questo il testo della missiva, con la quale Aimone di Savoia preannuncia anche una sua prossima visita ad Ischia. 

Don Gino Ballirano

Sono estremamente addolorato per l’immane tragedia che ha colpito Casamicciola, un pezzo di quel Paradiso Terrestre che è la Vostra amata Isola, tanto cara alla mia famiglia da più di un secolo. Voglio esprimere il mio sentito cordoglio per le vittime e la mia vicinanza ai loro Famigliari e a tutti i Cittadini colpiti da questa assurda sciagura. Spero tanto di poterlo fare di persona non appena mi sarà possibile”.
Una testimonianza accolta con grande soddisfazione da don Luigi, che sull’isola d’Ischia opera come sacerdote da oltre 17 anni e che in questi giorni è impegnato in una continua assistenza, umana, spirituale e anche materiale, nei confronti dei tanti sfollati.

“La vicinanza che mostra in questo gesto il Principe Aimone la viviamo con passione e commozione – dice al Golfo don Luigi – si tratta di una testimonianza anche storica, che riporta alla mente la visita del Re a Casamicciola in occasione dell’alluvione del 1910”. Il parroco della chiesa di Santa Maria Maddalena è in prima linea fin dalle prime ore di sabato, quando la montagna ha cominciato a franare. “Mi sono recato sul posto con la morte nel cuore  – dice – pensando al precedente di 13 anni fa. Chiamavo i miei parrocchiani al cellulare, senza avere risposta. Sono stati attimi terribili. Ma ci sono stati anche momenti di grande gioia, quando da una stradina scusa e tortuosa ho visto apparire una famiglia ed ho potuto abbracciare tutti”. In questi giorni la parrocchia è un punto di riferimento costante, così come l’hotel Michelangelo, dove don Luigi assiste la maggior parte degli sfollati. “La mia è un’assistenza spirituale, che attuiamo con la preghiera ma che si traduce anche nell’aiuto da parte di tanti volontari. Ai nostri incontri invitiamo anche i non credenti, perché la solidarietà è di tutti. Portiamo cibo alle persone isolate – racconta il parroco – che si trovano in zone difficilmente raggiungibili con l’auto”. 

Sono ore di lutto e di impegno per la rinascita delle zone colpite, dunque, non quelle delle polemiche. Come ribadisce al Golfo, l’avvocato Alessandro Sacchi, presidente nazionale dell’UMI, che di Ischia è una sorta di figlio adottivo. Da sempre legato all’isola. “Sto partecipando con grande dolore al dramma degli ischitani – dice Sacchi – e credo si debba essere molto prudenti nell’individuare le responsabilità di quanto accaduto. Sarebbe troppo facile puntare il dito contro abusi, che spesso sono piccole opere realizzate da persone che hanno avuto la necessità di sistemare le famiglie. Piuttosto – conclude il presidente dell’Unione Monarchica – c’è la responsabilità di chi, negli anni, avrebbe dovuto provvedere alla pulizia dei canali di scolo dalla montagna al mare e non l’ha fatto”.

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